Scritta nel 1923 da Luigi Pirandello per Eleonora Duse - che tornava allora al teatro decisa a "fare gran belle cose d’arte" e che pure non interpretò mai la commedia - La vita che ti diedi può essere a ragione considerata come una ‘tragedia della maternità’. In essa il commediografo siciliano viviseziona il complesso tema del rapporto madre-figlio e, in un drammatico crescendo, tratteggia il ritratto di una ‘personalità materna’ assoluta e sublime. La storia di Donn’Anna Luna che, alla morte dell’amato figlio, non si piega all’idea della perdita sino al punto di ‘sfidare’ la mancata nuora sullo scivoloso terreno della maternità, diventa il simbolo tragico e dolente della difficoltà dell’individuo ad accettare il proprio destino. La realtà dei fatti, anche se negata, non smette di produrre dolore ma anzi alimenta le nostre più profonde paure.
giovedì, 21 novembre 2024 - 14:40
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