Insieme si preparano a fare rotta verso Bruxelles sulla scia dell’accordo che, nei giorni scorsi, Confartigianato Prato ha stipulato con il sindaco delegato della città francese, peraltro sede di un importante industria tessile a livello europeo. Si tratta di Annie Favrie, nome di prestigio negli ambienti del tessile europeo: già direttore del Citè de l’Initiative di Roubaix, è anche vicepresidente di Acte (Associazione comuni tessile europeo).
”Le caratteristiche principali di questo accordo – spiega il presidente regionale di Federazione moda Confartigianato - sono quelle proprie di un patto di mutua consultazione e azione reciproca concordata sulla base di istanze comuni”.
Tracciabilità, il problema del made in, clausole sociali e ambientali: sono questi i punti programmatici condivisi con il partner francese, con i quali fare fronte comune sulle necessità del settore tessile-abbigliamento: “Il nostro tentativo – prosegue Barni – è quello di impostare una strategia collettiva di lobby e di pressione che si estenda a macchia d’olio anche in altri paesi”.
D’ora in poi, dunque, centri di sviluppo e distretti industriali tessili proveranno ad andare a braccetto un po’ più spesso. “L’obiettivo – fa sapere Barni - è quello di costituire un cartello europeo di paesi e associazioni che facciano valere le ragioni del settore moda, convergendo in una piattaforma programmatica comune”. Argomenti condivisi anche dal coordinatore regionale area moda di Confartigianato, Marco Pieragnoli, per il quale l’accordo rappresenta “il primo tassello nella costruzione di un cordone unitario di paesi e associazioni aventi come obiettivo comune la difesa del settore tessile”.
Il passo successivo sarà l’ufficializzazione dell’accordo, prevista per il prossimo maggio, in occasione della settimana del tessile-abbigliamento che si terrà proprio a Roubaix.