Un invito al ripensamento e un appello ai fiorentini è quanto chiede la vicecapogruppo di Forza Italia Bianca Maria Giocoli a proposito dell'inserimento del complesso immobiliare della Loggia del Piazzale Michelangelo nell'elenco dei beni che potranno essere alienati dal Comune di Firenze. "Le difficoltà di far quadrare il bilancio di questa Amministrazione, giunta ormai alla fine del proprio mandato, hanno comportato - osserva Bianca Maria Giocoli - una continua stagione di svendita di beni immobili anche di valore.
Se la politica di disfarsi degli immobili "comuni", spesso di costosa manutenzione, può avere una sua logica, nel senso di fare entrare denaro fresco nelle casse comunali, per quanto riguarda gli immobili di prestigio come la Loggia del Piazzale, che peraltro figura tra i beni meritevoli di tutela, la conseguenza è diversa". Secondo Giocoli, infatti, in quest'ultimo caso "la città verrà privata e per sempre di un bene simbolo che appartiene a tutti e non solo a chi amministra oggi e tutto questo solo per fare confluire risorse una tantum nel calderone del bilancio comunale senza nemmeno un progetto specifico di reinvestimento del denaro".
Una mossa, quella dell'alienazione della Loggia, che arriverà, insiste Giocoli, "nemmeno in tempi brevi, visti i tempi burocratici delle aste, rinunciando al contempo all'entrata cospicua e fissa del canone di locazione". "Se lunedì verrà votato l'inserimento nell'elenco dei beni alienabili - aggiunge Giocoli - l'intero complesso, che comprende non solo la sala ristorante, ma anche i 5,5 vani catastali di categoria A2 di civile abitazione, con esclusione delle sole parti esterne già concesse in locazione, come risulta dalla documentazione fornita dall'Ufficio patrimonio, verrà sacrificato".
"Esprimo forte preoccupazione - conclude Giocoli - per la facilità con cui questa Amministrazione si disfa dei suoi beni più preziosi e ci auguriamo tutti che chi ne sarà proprietario, anche in futuro, ammesso che tale immobile non debba mai entrare a far parte di attivi di fallimenti, non chieda di allestire all'interno del locale un fast food o un giros kebab o possa, come avviene in tanti palazzi storici, fare modifiche interne tali da snaturare tutto". (vp)