Volevano prelevare 500 euro con una carta di credito clonata, ma sono stati arrestati dalla Polizia Municipale che, dopo un controllo, li ha trovati in possesso di ben 8 card contraffatte. E' accaduto a due cittadini malesi, colti in flagrante dagli agenti del reparto antidegrado. L'operazione è stata illustrata questa mattina dall'assessore alla sicurezza e vivibilità urbana Graziano Cioni e dal comandante della Polizia Municipale Alessandro Bartolini oltre che dai vigili che sono intervenuti materialmente.
L'episodio è avvenuto ieri. Intorno alle 12.30 agli agenti del reparto antidegrado è arrivata una telefonata da parte di un operatore commerciale che segnalava la presenza di due orientali sospetti in uno sportello di cambio nel centro storico. Due agenti in borghese si sono precipitati sul luogo e hanno colto gli stranieri in flagranza: i due orientali stavano chiedendo un anticipo di 500 euro utilizzando una carta di credito sospetta e presentando un passaporto altrettanto sospetto. Gli agenti hanno chiesto loro i documenti: il primo passaporto, intestato a un cittadino malese M.M.C.
sembrava autentico; il secondo invece intestato a un uomo D.C.M.L. nato a Singapore appariva, già da un primo controllo, chiaramente contraffatto. Per questo i due cittadini stranieri sono stati accompagnati nella sede del reparto antidegrado per ulteriori accertamenti. Dalle indagini è emerso che D.C.M.L. in realtà era una donna, in palese contrasto con quanto riportato sul passaporto di Singapore. La donna è stata perquisita e trovata in possesso di una fotocamera digitale, alcune chiavi, un cellulare marca Samsung, un portafoglio con banconote di vari paesi, uno scontrino di deposito bagagli della Stazione di Santa Maria Novella e un paio di guanti tipo quelli utilizzati per sciare.
E proprio i guanti nascondevano un piccolo "tesoro": un portafogli di pelle con 70mila Rupie indonesiane, una chiave, un passaporto malese intestato a una donna, T.M.S., e soprattutto otto carte di credito, tra cui moltissime d'oro e quindi con limiti di spesa molto elevati, intestate a D.C.M.L. Anche i bagagli in deposito alla stazione sono stati perquisiti: tra gli oggetti trovati altre quattro carte di credito. Dagli accertamenti effettuati dalla "Servizi Interbancari" è emerso che le otto carte di credito intestate a D.C.M.L.
erano clonate e contraffatte. Si trattava di carte assolutamente funzionanti: i dati riportati in basso erano infatti autentici ma erano false sia le banche di appoggio che il nome dell'intestatario. Quindi, quando i due stranieri facevano acquisti o prelevavano denaro, l'addebito arrivava su un conto di un ignaro cittadino benestante. Si trattava infatti di carte di credito d'oro, con limiti di spesa molto alti (il minimo infatti è 5mila euro). "Vista l'altissima qualità delle carte - precisa il comandante Bartolini - si ipotizza che i due malesi siano l'ultimo anello di una organizzazione internazionale attiva in tutta Europa".
Una ipotesi suffragata prima di tutto dal fatto che i due avevano viaggiato in tutta Italia, in secondo luogo dalle schede telefoniche austriache trovate in possesso dei due orientali e infine da un messaggio sms in lingua inglese arrivato al cellulare della donna. Un avvertimento di prestare particolare attenzione perché due soci erano stati arrestati in Austria. I due cittadini malesi sono stati arrestati e condotti a Sollicciano, mentre sono in corso le ricerche di un terzo complice. "Questa operazione è solo l'ultimo dei moltissimi interventi effettuati dal reparto antidegrado - spiega l'assessore Cioni -.
In un anno di attività (il nucleo è stato istituito nel febbraio 2003 ed è composto da 30 persone) sono stati identificate 650 persone e 68 quelle arrestate. Senza contare poi i sequestri ai danni di venditori abusivi: oltre 172mila oggetti". Molto positivi anche i risultati dei primi due mesi del 2004: undici arresti, 93 denunce a piede libero, 49 denunce contro ignoti e 55 sequestri penali (pari a 187 borse contraffatte, 137 orologi falsi, 4.692 cd e dvd privi di marchio Siae e 26 giubbotti con marchi griffati) e 7.533 oggetti messi sotto sequestro amministrativo.
In tutto si tratta di merce per un valore di oltre 53mila euro. "Il reparto antidegrado in questi mesi è riuscito a instaurare un buon rapporto con i commercianti e i cittadini - precisa l'assessore Cioni - tanto che sono arrivati i complimenti degli operatori di Por Santa Maria e di via dei Calzaiuoli. Il fatto che poi siano gli stessi operatori a segnalare i casi sospetti è indice della collaborazione che gli agenti hanno saputo costruire con la città".