Questo il testo dell'intervento di Monica Sgherri, capogruppo di Rifondazione Comunista: «In merito alle nomine al consiglio di amministrazione Ataf mi sento in dovere di rettificare una frase, a me attribuita e pubblicata questa mattina su un quotidiano: "prima l'accordo sui programmi dell'Ulivo". Questa frase non è mai stata pronunciata da me né tantomeno corrisponde al mio pensiero. La questione non è certo quella di alzare il prezzo come viene riportato nel sottotitolo dell'articolo. Mi è pertanto necessario precisare due punti: Rifondazione Comunista da anni si è contrapposta alla politica dello smembramento di Ataf che ha comportato non pochi disservizi e un drastico peggioramento dei rapporti con i lavoratori.
Esempi significativi sono proprio gli ultimi scioperi in Ataf che hanno verificato circa l'80% di adesione dei lavoratori e lo sciopero di ieri (lunedì) degli autisti di Linea (creazione di Ataf) proprio sotto la direzione di Ataf. La candidatura di Tesi alla presidenza di Ataf e il rinnovo del consiglio di amministrazione sembra indicare un nuovo indirizzo all'azienda quello di una forte integrazione societaria e di sistema tramvia-gomma e la volontà di ricucire i rapporti con i lavoratori.
L'eventuale nostra presenza nel consiglio di amministrazione è presa in considerazione solo per il cambiamento degli indirizzi ai vertici Ataf e sarebbe comunque strettamente vincolata alla realizzazione di questi. Il partito sta vagliando questa ipotesi che comunque, come abbiamo già avuto modo di precisare e come ha precisato anche il Sindaco, non è legata alla questione degli accordi con l'Ulivo. Insomma non è merce di scambio ne tanto meno questione di "prezzo". Inoltre, qualora questa ipotesi andasse in porto, la designazione non può riguardare la mia persona.
Infatti in questi anni l'impegno, l'esperienza e anche la convinzione mia personale si è caratterizzata per una netta contrapposizione ai processi di privatizzazione ed esternalizzazione, a favore invece della valorizzazione delle istanze elettive che devono riappropriarsi effettivamente delle funzioni di indirizzo e controllo sui servizi essenziali alla vita dei cittadini e della partecipazione intesa come allargamento della sfera propositiva e decisionale ai cittadini e loro organizzazioni. Contraddittorio dunque a quanto ho sempre portato avanti con convinzione e passione sarebbe invece l'ingresso in un consiglio di una società per azioni, ancorché quella di Ataf che riguarda una parte decisiva del trasporto pubblico che come partito vogliamo pubblico, efficiente, economico e con una forte integrazione tramvia-gomma».