"Ho querelato il consigliere regionale Achille Totaro perché ha detto assolute falsità sul mio conto. Chiederò un risarcimento che devolverò all'Associazione Nazionale Partigiani Italiani per costruire il monumento ai partigiani e alla Liberazione di Firenze". L'assessore alle politiche socio sanitarie Graziano Cioni replica così alle dichiarazioni del consigliere regionale di An Achille Totaro in merito alla querela presentata dallo stesso Cioni ai suoi danni. Per fare chiarezza l'assessore racconta l'episodio "incriminato".
"Il consigliere Totaro nel corso dell'iniziativa 'Destra in festa' che si è svolta al Saschall il 19 settembre intorno alle 20.30 ha pronunciato di fronte a circa 400 persone tra cui l'onorevole Ignazio La Russa una frase precisa in cui sono stato citato, frase che è stata ascoltata e riportata da un testimone". Ovvero, come è scritto nella querela, "Questa cena ce la siamo pagata noi, non come le cene del Cioni che poi vengono pagate dalla Firenze Parcheggi e dalla Scaf". "Sono abituato alla battaglia politica, anche con toni accesi - aggiunge l'assessore Cioni - ma qui siamo di fronte a ben altro.
Il consigliere Totaro mi ha diffamato, dicendo una falsità che getta il discredito sulla mia persona. Farsi pagare le cene da un'azienda partecipata del Comune è un reato. Non posso quindi far passare sotto silenzio l'utilizzo delle menzogne per gettare discredito sugli avversari: non siamo nel campo della polemica tra partiti ma si tratta di un episodio che rappresenta un imbarbarimento della dialettica politica. Per questo ho dato mandato all'avvocato Pasquale De Luca di presentare la querela che è stata depositata il 13 ottobre".
L'assessore spiega infatti che tutte le persone che hanno partecipato alla cena cui si riferiva Totaro (avvenuta all'Ippodromo del Visarno il 12 giugno 2003 con oltre 4mila ospiti) sono intervenuti a titolo personale pagando la cena di tasca propria. "Adesso le indagini sono in corso - precisa ancora l'assessore Cioni -. Comunque quando sarà il momento chiederò un risarcimento economico. La cifra è ancora da quantificare, ma posso dire fin da ora che la somma ottenuta sarà devoluta interamente all'Anpi.
Sarà un contributo alla costruzione del monumento al partigiano, alla Liberazione di Firenze e alle vittime civili dei franchi tiratori". Da tempo l'Anpi chiede che venga realizzato questo monumento: è stata presentata anche una petizione il cui primi firmatario è Angelo Gracchi, ovvero il comandante militare Gracco che liberò Firenze e nelle cui braccia morì Aligi Barducci "Potente". E' già stato effettuato un sopralluogo cui hanno partecipato il presidente del consiglio comunale Alberto Brasca, l'assessore alla cultura Simone Siliani e i figli di Gracco e già stata individuata la localizzazione: il monumento sarà sistemato in piazza Stazione, nella grande aiuola a fianco dell'uscita del parcheggio sotterraneo.
"Il comandante Gracco è molto malato - conclude l'assessore Cioni - e vorrei davvero potergli dire che il monumento verrà realizzato. Magari anche con i soldi del risarcimento del consigliere Totaro".