LIVORNO, 20 FEB - Tre maghrebini sono stati arrestati dai carabinieri con l'accusa di spaccio di sostanze stupefacenti. Gli stranieri sono stati sorpresi dai militari con 5 grammi di cocaina gia' suddivisa in dosi. Una perquisizione all'appartamento dove erano domiciliati i nordafricani, di proprieta' di una livornese che e' stata denunciata per favoreggiamento, ha permesso di sequestrare 1200 euro in contanti, probabilmente provento di spaccio. Trovate anche altre tracce di cocaina gia' tagliata e confezionata in dosi per lo spaccio.
In un'altra operazione, invece, i carabinieri della compagnia di Cecina hanno
denunciato due muratori che avevano fatto piccoli lavori di manutenzione nell'appartamento di un cecinese al quale avevano pero' rubato due assegni. Quando hanno tentato di incassarli, apponendovi sopra cifre per 1700 e 4 mila euro
con firma falsa, sono stati bloccati e denunciati per furto e falsa attestazione di generalità.
"Una proposta di legge catastrofica". E' questo il giudizio espresso dall'assessore alle politiche sociosanitarie Graziano Cioni sul disegno di legge sulla droga presentato dal vicepresidente del consiglio Gianfranco Fini.
Una presa di posizione dura che sintetizza il lavoro svolto in queste settimane dal coordinamento comunale dipendenze, un organismo che riunisce tutte le istituzioni pubbliche (dal Comune all'Azienda sanitaria, dalla Prefettura al Provveditorato agli studi) e i soggetti del privato sociale (come le associazioni, le cooperative e via dicendo) e che è presieduto proprio dall'assessore Cioni. Il coordinamento ha elaborato un documento che evidenzia i punti critici della proposta di legge Fini e questa mattina il lavoro è stato presentato ufficialmente, prima di essere inviato alla Regione, ai parlamentari e ovviamente al vicepresidente del consiglio.
Oltre all'assessore Cioni e a Duilio Borselli dell'ufficio prevenzione dipendenze del Comune, erano presenti il presidente del Ceis Don Giacomo Stinghi, il direttore del dipartimento dipendenze dell'Asl Maria Grazia Brogi, Sandra Ciofi della cooperativa Cat, Vito Boschetto del Progetto Arcobaleno e Stefano Superbi di Villa Lorenzi. "La proposta di legge Fini è assolutamente inadeguata oltre che dannosa - spiega l'assessore Cioni - non tanto per le sanzioni che introduce quanto piuttosto per il modo con cui affronta il problema droga.
Si punta sull'aspetto repressivo e punitivo, specialmente nei confronti della fascia degli adolescenti, mentre l'esperienza maturata in questi anni ci dimostra che è meglio agire sulla prevenzione e sul recupero, soprattutto per quanto riguarda i consumatori delle cosiddette droghe leggere. Non si può pensare di mandare in carcere chi usa hascish perché non è certamente questo il modo di recuperare la persona, ma anzi è la strada perché si perda definitivamente". Sei le critiche evidenziate nel documento, tra queste quella che riguarda la filosofia di fondo della proposta di legge.
La necessità di esplicitare la posizione contraria dello Stato nei confronti delle tossicodipendenze e dell'uso delle sostanza, il ricorso a una maggiore punibilità tramite la revisione totale delle tabelle e del sistema delle sanzioni, così come la debolezza delle strategie di prevenzione, evidenziano che questo disegno di legge identifica nel sistema amministrativo e penale il deterrente più significativo per l'uso di sostanze stupefacenti e l'idonea pressione psicologica per indurre a sottoporsi a un programma di recupero.
"Si tratta invece di una modalità ritenuta insoddisfacente in molti paesi - spiega Borselli - dove, a fronte di politiche repressive, si continuano a registrare comportamenti di abuso e consumo di stupefacenti oltre a favorire un maggior flusso di giovani verso il carcere e un aumento del fenomeno sommerso". Inoltre la proposta di legge Fini non distingue tra l'uso, l'abuso e la vera e propria dipendenza, eliminando la possibilità di differenziare i programmi e gli interventi di recupero a seconda del tipo di coinvolgimento con le sostanze.
Viene anche cancellato il concetto che la tossicodipendenza è una malattia, evidenza che invece è chiara sia nelle ricerche scientifiche che nelle esperienze pratiche degli operatori. Altro elemento critico rilevato dal documento riguarda la valutazione della pericolosità delle sostanze. La proposta di legge supera ogni distinzione tra sostanze stupefacenti: lo scopo evidente è penalizzare i consumatori delle cosiddette "droghe leggere" ma l'effetto è anche quello di avere dei riferimenti normativi non adeguati all'evidenza scientifica, farmacologica e medica.
Nel mirino anche le linee di indirizzo in materia di prevenzione contenute nella proposta di legge Fini. Non bastano le campagne di informazione nazionali a fare prevenzione. Quello che serve è invece un costante e attento intervento in ogni contesto giovanile, non soltanto nella scuola, basato non su mezzi coercitivi ma sulla informazione e la responsabilizzazione dei ragazzi. Don Stinghi e gli altri rappresentanti del privato sociale hanno poi aspramente criticato la mancanza di coinvolgimento di chi in questi anni ha lavorato sul problema della tossicodipendenza.
"Nel nostro paese esiste una grande esperienza di lotta alla droga sia del privato sociale che del pubblico. Chi ha scritto questa proposta di legge non ha assolutamente consultato i soggetti che hanno lavorato sul campo e in questo modo di fatto ha azzerato quello che abbiamo fatto in questi anni".
"L'obiettivo del Comune di Firenze attraverso le politiche giovanili e le politiche socio-sanitatarie è sempre stato e resta la lotta al consumo di sostanze stupefacenti tra i giovani, accompagnata da un capillare lavoro di prevenzione, di informazione e sensibilizzazione sul problema".
Così l'assessore alle politiche giovanili Daniela Lastri e l'assessore alle politiche socio-sanitarie Graziano Cioni rispondono all'interrogazione presentata ieri da dodici parlamentari di An sull'azione svolta dall'Amministrazione fiorentina in materia di tossicodipendenza. "A differenza di quanto i giovani del Fuan prima e i deputati di Alleanza nazionale poi hanno sostenuto in evidente malafede - sottolineano Lastri e Cioni - l'impegno del Comune è sempre stato quello di combattere l'utilizzo di queste sostanze con campagne che, insieme ai diversi soggetti sociali e istituzionali, hanno promosso incontri nelle scuole e iniziative di informazione per i giovani sulla pericolosità dell'uso delle droghe.
In questa ottica rientra anche l'impiego di un camper che, con una presenza costante e ormai riconosciuta e apprezzata dai giovani nelle varie zone della città e nelle diverse occasioni di incontro, fornisce informazioni per la prevenzione del fenomeno delle tossicodipendenze e anche un aiuto concreto e immediato a chi si trova in situazioni di difficoltà". Con queste iniziative, ripetono Lastri e Cioni, "sono stati raggiunti risultati importanti per la città che non intendiamo perdere in nome di una campagna, portata avanti in modo strumentale da An, che preferisce, evidentemente, interventi repressivi e punitivi ad azioni di prevenzione, di aiuto e di informazione".
"Noi crediamo infatti che proprio partendo da un'informazione corretta e completa ma anche accessibile ai giovani - ribadiscono Lastri e Cioni - si possa affrontare il problema, prevenirlo in modo costante e iniziare a risolverlo quando siamo già davanti a una persona che fa uso di droghe". In merito, poi, ai contenuti del link sul problema delle tossicodipendenze Lastri e Cioni spiegano che "tutte le informazioni sull'uso di droghe, documentate nella letteratura nazionale e internazionale, sono realizzate dall'Ufficio dipendenze del Comune in collaborazione con i professionisti del Dipartimento dipendenze della Asl 10 nel rispetto degli indirizzi generali del Ministero: insomma sono contenuti che non si è cavata dalla testa un'Amministrazione di centrosinistra, ma che sono elaborati da professionisti del settore".
«Il disegno legge Fini sulla droga criminalizza i consumatori e mette in discussione la libertà di scelta. Bene hanno fatto gli assessori Lastri e Cioni a puntualizzare quanto Firenze sta facendo in termini di prevenzione e di distinzione tra le azioni criminali e la caduta nel disagio di tanti giovani che, anche nella nostra città, hanno uno stile di vita che li porta a consumare sostanze stupefacenti». E' quanto ha dichiaro la consigliera dei DS Susanna Agostini.
«La proposta Fini - ha aggiunto la consigliera dei DS - svilisce il ruolo del servizio sanitario pubblico scatenando la competitività tra strutture pubbliche e private, umiliando e mortificando il lavoro e l'esperienza di tanti operatori dei "servizi di educazione e recupero della tossicodipendenza" e delle "unità di strada".
I servizi pubblici, attraverso le strategie di "riduzione del danno", limitano gli effetti negativi dovuti al mercato nero e all'abuso di sostanze. Già oggi più del 40% della popolazione carceraria è detenuta per reati connessi agli stupefacenti: se questa legge trovasse applicazione sarebbero inasprite le vessatorie sanzioni amministrative che limitano le libertà personali. E' invece necessario distinguere attentamente fra spacciatori e semplici consumatori di stupefacenti. Sosteniamo una corretta informazione distinguendo le sostane e tra consumo, abuso e dipendenza».