Tartufo, lo spettacolo con Flavio Bucci che nel cartellone campigliese era previsto per sabato 24 gennaio e che, per un’influenza dell’attore, è stato rimandato, è deciso per domenica 29 febbraio, sempre al Teatro dei Concordi di Campiglia Marittima. Diaghilev s.r.l., in collaborazione con Cantieri Teatrali del Terzo Millennio, con la regia di Nucci La dogana, metteranno in scena la celebre commedia di Moliere del 1664, che vede l’onesto ma sempliciotto Orgone plagiato a tal punto dal falso bigotto Tartufo, dal volergli dare in sposa la figlia Marianna e da non accorgersi dei tentativi di seduzione della moglie Elmira.
Commedia giocata sul tema dell’agnizione (riconoscimento di uno o più personaggi che sulla fine si rivelano improvvisamente di identità diversa da quella che fino ad allora si era creduto) Tartufo ha, come felice scioglimento, un autentico colpo di scena.
Il deus ex machina, in questo caso l’intervento dell’autorità regia per impedire a Tartufo di rovinare completamente la sua vittima, vale a significare che in certe situazioni capziosamente giuridiche, solo un potere superiore può ristabilire la verità e la giustizia. La commedia intendeva colpire quell’ipocrisia religiosa di cui autentici furfanti possono valersi per ordire le loro criminose trame. Questo spiega, del resto, la violenza degli attacchi che essa subì anche da persone di religiosità ineccepibile.
Ma il Tartufo, negli intenti dell’autore, non voleva essere esclusivamente una polemica fine a se stessa, visto che si preoccupa di esporre, per bocca di un personaggio indubbiamente savio, un nuovo ideale "umano" di religione.
Molière mette a confronto due personaggi opposti: il protagonista, l’impostore, e l’altro, l’uomo onesto; tutto questo perché lo spettatore abbia immediatamente i termini di riferimento, perché possa scegliere e schierarsi e, ovviamente, la scelta è obbligata.
Scrive l’autore: “Le più belle massime di una seria morale sono spesso meno efficaci della satira e nulla è di maggior ammonimento, per la maggior parte degli uomini, che la pittura dei loro difetti. Esporre i vizi al riso della gente significa sottoporli ad un duro distacco. Si tollerano facilmente i rimproveri, ma non si tollerano le canzonature. Accettiamo facilmente di essere malvagi ma non vogliamo essere ridicoli.”
Flavio Bucci ha frequentato la Scuola del Teatro Stabile di Torino; nel 1971 ha esordito nel cinema con La classe operaia va in Paradiso di Elio Petri; ha lavorato in teatro, spesso come autore-attore e anche nel doppiaggio; per la televisione ha recitato nella prima edizione de La Piovra (1984).
Indimenticabile la sua interpretazione di Ligabue, nell'omonimo sceneggiato televisivo.
Per informazioni, prenotazioni e acquisto dei biglietti è disponibile il botteghino del Teatro dei Concordi (tel. 0565/837028) ogni lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9.30 alle 12.30 e il giorno dello spettacolo dalle 16.30 alle 19.30.