Per portare a conoscenza della cittadinanza di come il problema elettrosmog sia un fenomeno che si estende ormai su tutta la città, ancora senza un preciso controllo da parte dell'autorità preposte allo scopo, i Comitati dei Cittadini per il risanamento elettromagnetico di Firenze continuano la loro serie di manifestazioni dimostrative in prossimità di quei siti dove sono presenti impianti per la telefonia mobile che più di altri hanno sollevato la protesta dei singoli comitati di zona. In questo caso l'attenzione è rivolta all'impianto di via del Sansovino, 178, collocato sulla proprietà della Misericordia.
Trattasi di impianto installato con due gestori in co-siting, WIND (1998) e H3G (2003), installato nonostante il parere negativo dell'ARPAT. Non risulta, tuttavia, che siano state effettuate verifiche da parte degli organi competenti per valutare i livelli di emissione delle due antenne insieme ed il rispetto dei valori di legge. Sono ormai da due anni che la popolazione di tutto il quartiere ha iniziato la sua protesta, soprattutto verso la Misericordia, che ha sempre rifiutato un confronto con i Cittadini.
L'effetto è stato l'arrivo nel 2003 anche dell'H3G, antenna illegale, in quanto installata sulla base dell'ex Decreto Gasparri, che con un impianto UMTS è andata ad aggravare la situazione esponendo tutto il quartiere ad un impatto di cui non si conosce l'entità, e che, ribadiamo, ha avuto parere negativo da parte dell'ARPAT. Nonostante tutto l'antenna è ancora lì. Misurazioni indicative, condotte da parte del comitato di via del Sansovino, seppure con strumenti non omologati, hanno evidenziato in questo periodo un raddoppio costante dei valori di emissione rilevati.
Prima di muoversi per vie legali i Comitati hanno chiesto un incontro con il provveditore della Misericordia, che, grazie all'intermediazione del Pres.
del Q.4 Croccoloni, ha accettato di incontrare i Comitati martedì 24/02.
I Comitati chiedono la disattivazione degli impianti suddetti e la loro delocalizzazione in luogo distante da edifici abitati in modo permanente. Non è più accettabile che impianti di questo tipo, che rappresentano una nuova tecnologia industriale creata per soddisfare nuovi bisogni di tipo personale, sia immessa capillarmente sul territorio in totale assenza di una qualsiasi certificazione di innocuità. La popolazione non può fare da cavia fin tanto che non si evidenzino danni alla salute dovuto a tale esposizione cronica.
I Comitati a questo proposito si stanno dotando di proprie apparecchiature di misurazione, non professionali, con cui valutare, per lo meno in linea di massima, i livelli di campo presenti nei pressi di ciascuna antenna: in occasione della scorsa manifestazione avvenuta mercoledì 11/02 presso l'antenna di Viale Petrarca 114, in presenza della stampa accorsa per l'occasione, sono stati registrati livelli di campo pari a 12-13 V/m, che, con tutte le approssimazioni dovute alla strumentazione, indicano comunque la presenza di un campo elettromagnetico ben al di sopra dei limiti imposti dalla legge (6 V/m), seppur contestatissimi da eminenti studiosi e medici a livello internazionale,non legati a lobbies di potere.