Firenze – Un motore inventato dal 44enne ingegnere bavarese Heinz Schmid sembra avere tutti i requisiti per innescare un’epocale rivoluzione dei trasporti: costo del propellente clamorosamente basso (0,5 euro al litro) e inquinamento assolutamente nullo. Il motivo è semplice: funziona ad azoto liquido, ossia ad aria. Restano da risolvere solo tre problemi. Due superabili (il serbatoio è ancora troppo grande per un’auto e si perde l’1% del contenuto al giorno), il terzo non tanto. Eccolo: politici e governi, pronti a stracciarsi le vesti sull’inquinamento, vogliono davvero mettervi fine?
E’ quanto si chiede lo stesso Schmid, un ex insegnante di meccanica, che sarà a Carrara venerdì prossimo per presentarne due prototipi in occasione di Seatec 2004, la seconda edizione della Rassegna delle tecnologie e della subfornitura per la cantieristica navale e da diporto in programma dal 19 al 21 febbraio.
“Certe reazioni”, dice, “mi fanno sospettare che non tutti siano interessati all’aria pulita”.
Le rivoluzioni, si sa, non s’inventano da un giorno all’altro. Gli strumenti, comunque, li vedremo a Carrara. Si tratta di un motoscafo e di un go-kart. Entrambi montano un motore a nitrogeno a 4 cilindri a stella di 250 cc. Per certi aspetti, sono pezzi da museo. Consumano infatti il quadruplo di litri di un motore a scoppio. Da qui la necessità di un grande serbatoio. Ma Schmid è già riuscito a sviluppare un nuovo modello (lo sta adattando a un Golf-Kart) che ha ridotto la differenza al 50% in più, con margini di miglioramento.
Consumo a parte, i vantaggi sono tali, sotto ogni punto di vista, da dare le vertigini.
Tecnicamente la perdita di energia è minima, 25% contro lo l’83% del motore a scoppio. La sicurezza è invece addirittura totale, giacché l’azoto liquido non esplode, ne’ s’infiamma. Ma il vero exploit riguarda il problema dell’inquinamento risolto alla radice. Così come la dipendenza dal petrolio. Se in futuro si combatteranno guerre sarà per altri motivi. Il nuovo motore equivale a un nuovo mondo. Vediamolo da vicino.
Il kart che sarà esibito a Carrara può toccare una velocità massima di 55 kilometri con un serbatoio di 33 litri che garantisce autonomia di un’ora.
Il motoscafo, un 6 metri di 2 tonnellate, sviluppa invece 12 nodi di velocità (circa 25 kilometri) con un serbatoio da 220 litri e due ore di autonomia. Il nuovo modello fornisce peraltro prestazioni assai superiori, ma già il go-kart è stato testato con brillanti risultati dallo staff di Rolf Schumacher, il padre del ferrarista Michael.
Schmid ha chiamato la sua invenzione N-Gine Motor e la sua società N-Gine Corporation, un gioco di parole tra engine (in inglese, motore) e N, simbolo dell’azoto.
Racconta di essersi ispirato ai martelli pneumatici ad aria compressa. Ma il principio in base al quale N-Gine lavora è direttamente legato alla proprietà dell’azoto di liquefarsi alle bassissime temperature: a partire da -197°C il suo volume si riduce infatti di 800 volte. Liberato sotto controllo e riscaldato torna allo stato gassoso e al volume di partenza. Senza alcun sforzo, ecco dunque l’aria compressa utile alla propulsione del motore.
A Schmid mancava solo un serbatoio in grado di garantire i -197°C.
Problema risolto da specialisti in particelle di idrogeno e carburanti che ne hanno realizzato un modello in acciaio inox a doppia parete, creando nell’intervallo una condizione di vuoto assoluto del tutto isolante. Da qui, tubi, valvole e un manometro dosano il flusso della pressione verso il motore. Il quale, potendo rinunciare all’accensione, è di dimensioni ridotte: si accontenta di raffreddamento ad acqua o ad aria e fa a meno dell’olio fossile. Gli bastano pistoni in ceramica e bronzine in teflon, le parti mobili sono ridotte al minimo, la manutenzione è occasionale, dalla marmitta esce aria pura.
Troppo bello per essere vero? Niente affatto.
In teoria, non avendo problemi di spazio, potrebbero subito approfittarne motoscafi, bus e camion. Per l’auto privata occorre ancora tempo. Ma Schmid sta appunto facendo rapidi progressi anche in questa direzione. Di sicuro il propellente di N-Gine Motor non potrà costare molto, non fosse che perché le riserve di aria sono illimitate. Oggi l’azoto liquido è venduto a circa 5 centesimi di euro (niente di paragonabile con la benzina) e in caso di consumo di massa potrebbe costare ancora meno.
Ogni paese ne possiede una piccola rete distributiva che rifornisce ospedali, laboratori, trasporti frigorifero. In Germania produttori contattati da Schmid si sono già dichiarati disposti a potenziarla.
Si parlera’ di sicurezza in mare nella seconda conferenza del 2004 organizzata dal Propeller club di Livorno. Relatori saranno due ingegneri dirigenti della Eurovinil spa, un colosso del settore della costruzione di mezzi di salvataggio che ha sede a Grosseto: Giorgio Ciocci ed Enrico Rossi.
Si parlera’ di come siamo arrivati a costruire mezzi di salvataggio sempre piu’ sofisticati partendo dalle zattere e dalle scialuppe di vecchia memoria, quando prima ci si buttava in mare e poi si saliva sul mezzo di soccorso salvandosi dal naufragio ma non dall’assideramento.
Adesso esistono due tipi di mezzi di salvataggio per la nautica e per la marina: i lanciabili e gli ammainabili. Le zattere o piattaforme autogonfiabili del primo gruppo sono alloggiate nei contenitori collaudati per una caduta fino da 36 metri e consentono di resistere a forti escursioni termiche (da -30°C a +66°C) e ad ogni genere di agente atmosferico; sono dotate di una triplice chiusura che garantisce la tenuta stagna e consentono al loro interno anche l’iiluminazione.
Le zattere ammainabili possono ospitare fino a venticinque persone, prevedono la resistenza della struttura anche in caso di urto violento contro la nave e la caduta in acqua a pieno carico.
La Eurovinil di Grosseto produce anche tende e magazzini pneumatici che possono essere utilizzati in situazioni precarie e di emergenza per il ricovero attrezzato per uomini e mezzi in tempi rapidissimi. Da Grosseto infatti sono partite le tende pneumatiche destinate alla operazione “Nuova Babilonia” in cui sono impeganti i militari italiani in Iraq. Anche l’ospedale da campo della Croce Rossa allestito in Iraq e’ composto dalle tende a struttura pneumatica fabbricate a Grosseto.
Quattro persone non necessariamente specializzate possono rendere operativa una tenda in appena dieci minuti.