E' una storia vera, simile a tante altre, di un impiegato pubblico che si è offerto volontariamente di rendicontare da “buon ragioniere” le sue spese per l’anno 2003. Luca Neri (così lo chiameremo) ha 52 anni, e da 27 lavora presso il Comune di Firenze dove attualmente è inquadrato come istruttore direttivo amministrativo categoria economica D 3 (quindi un livello di inquadramento alto) e ha percepito per l’anno 2003 una retribuzione netta comprensiva di tredicesima mensilità e dell’incentivo di produttività pari a Euro 16.747.
Luca, è “single”, ha una casa di proprietà per la quale sta ancora pagando un mutuo, non possiede auto, un po’ per scelta, un po’ perché dopo che la Fiat Punto di proprietà si è fermata, non si è sentito in grado di affrontare un debito per l’acquisto di un nuovo autoveicolo; per la mobilità quotidiana casa – ufficio (26 Km al dì) usa o il mezzo pubblico, o un vecchio motociclo che però ben presto a causa delle norme antinquinamento dovrà rottamare.
Luca ha sostenuto nel corso del 2003 le seguenti spese incomprimibili:
Spese per il funzionamento della casa Euro 4.519 ( Mutuo 1.300; condominio 1.500; Tarsu 180; ICI 415; Enel 314; Acqua 130; Gas 204; Telefono 380; canone TV 96)
Spese per generi alimentari e prodotti per la casa Euro 4.050 ( tutti gli acquisti sono stati effettuati rincorrendo le promozioni presso ipermercati e discount vari)
Spese per il vestiario Euro 600 ( acquisti effettuati in fase di saldi o promozioni per lo stretto necessario 2 paia di scarpe, 2 pantaloni, 1 giubbotto, 2 maglioni, 2 camicie e qualche capo di biancheria intima)
Spese mediche Euro 600 ( per ticket e acquisto medicinali vari)
Spese per trasporto e mobilità Euro 1.224 ( Assicurazione motociclo 305; bollo 19; benzina 850; biglietti bus 50)
Spese bancarie Euro 90 ( per tenuta conto ove viene accreditato lo stipendio)
Spese impreviste Euro 310 ( per acquisto di una nuova lavatrice, naturalmente a rate)
Il totale delle spese incomprimibili sostenute ammonta a 11.393 Euro, ma Luca si è anche “permesso un lusso”, una spesa extra, una vacanza naturalmente in bassa stagione 1/15 giugno “all inclusive” per complessivi 735 Euro.
Ha così “bruciato”(si fa per dire) 12.128 Euro dei 16.747 che rappresentano il suo reddito complessivo, gli restano pertanto 4.619 Euro pari a 12,65 Euro al giorno. Ma come si dice, la vita è fatta anche di piccole spese cosiddette voluttuarie e di piccoli vizi, infatti Luca è un fumatore ( male per lui) e spende 2,80 Euro al giorno per l’acquisto delle sigarette, inoltre è un appassionato lettore di quotidiani, anche se ultimamente stante le condizioni economiche ha ridotto l’acquisto di giornali da tre a uno che comporta comunque una spesa giornaliera media di 1 Euro.
Luca inoltre è un goloso e tutte le mattine alle undici si mangia un cornetto alla crema e un cappuccino per una spesa di 1,80 Euro.
A questo punto gli “avanzano” 7,05 Euro al giorno.
Luca è sempre stato un divoratore e un cultore di libri e riviste, l’ acquisto di un libro gli procurava una grande soddisfazione, il possederlo, il riporlo nella libreria, il consultarlo nuovamente, ma ultimamente è costretto a rivolgersi sempre più spesso al servizio di pubblica lettura. Lo stesso discorso vale per la musica, al massimo acquista qualche CD masterizzato, oppure se lo fa masterizzare, non può invece scaricare gli MP3 perché non può permettersi un collegamento ADSL.
Eppoi , niente più cinema, al massimo qualche cassetta VHS a noleggio, finché ci saranno, altrimenti diventerà un problema l’acquisto di un lettore DVD.
Luca ha in ponte per il 2004 due spese importanti ed incomprimibili: una piccola protesi dentaria e l’acquisto di un nuovo ciclomotore catalizzato indispensabile per muoversi in città. Come farà?
Non gli basterà certo l’aumento contrattuale, che gli porterà un incremento pari a 2,75 Euro al giorno.
Allora non ha che una fra queste quattro scelte:
1. Cercarsi come fanno molti un lavoretto a nero per arrotondare, ma questo è contro i suoi principi etico politici;
2. Trovare un amico/a con il quale dividere l’abitazione e così ridurre le spese per la casa, ma questo ridurrebbe notevolmente anche la propria indipendenza e la propria privacy;
3. Affittare una stanza a 300/350 Euro al mese, tirando così il collo ad uno studente fuori sede, ma anche questo per Luca è eticamente immorale;
4. Chiedere un prestito ad una finanziaria ed iniziare così ad indebitarsi all’infinito.
Nel frattempo a Luca sono aumentati i pensieri, ha scoperto infatti che anche il posto di lavoro in Comune considerato il massimo della sicurezza e della protezione, nel quale aveva riposto la fiducia per arrivare alla pensione, non è più così sicuro, infatti il servizio nel quale lavora è destinato, come molti altri dalla “moda iper liberista” che va per la maggiore, ad essere esternalizzato e privatizzato.
E così a 52 anni, un età nella quale (vista la speranza di vita, come la chiamano loro) una persona è considerata ancora giovane, Luca si scopre sempre più povero e forse anche prossimamente precario, cioè riscopre quella incertezza che nel 1977 credeva di aver messo definitivamente alle spalle, quando dopo tante prove, vinse il suo concorso e fu assunto dal Comune di Firenze.
Per il momento, ed in attesa di eventi peggiori, Luca va ad aggiungersi a quella schiera che i media definiscono “working poor” ossia di quei lavoratori ai quali, vista anche la continua erosione del “welfare state”, la retribuzione che percepiscono non basta assolutamente più.
Ecco la storia vera dell'ordinaria vita quotidiana nella Firenze del 2003.