Gli straordinari risultati della rete toscana al centro del congresso Florence Heart che da oggi riunisce a Firenze i più importanti specialisti italiani ed europei

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 febbraio 2004 15:29
Gli straordinari risultati della rete toscana al centro del congresso Florence Heart che da oggi riunisce a Firenze i più importanti specialisti italiani ed europei

Firenze – Nei paesi industrializzati le malattie cardiovascolari sono responsabili di circa il 50% dei decessi. La scienza risponde insistendo sulla prevenzione come prima difesa e con innovazioni incalzanti che rivoluzionano di anno in anno il panorama. In questo settore Firenze e Pisa si distinguono come centri d’eccellenza e il congresso Florence Heart, organizzato dalle due rispettive università, fa ormai parte del calendario scientifico internazionale come uno degli appuntamenti top al quale partecipano i più importanti cardiologi toscani, italiani e europei.
Di Florence Heart s’inaugura oggi la quarta edizione e i professori Gian Franco Gensini, preside della Facoltà di Medicina di Firenze, e Mario Mariani, direttore a Pisa del Dipartimento Attività Integrata Cardio-Toracico dell’Azienda Ospedaliera Universitaria, ne hanno presentato stamani il programma in cui si concentra quanto di meglio offre il progresso medico clinico e nella ricerca.

L’obiettivo è di offrire a cardiologi e internisti ciò che non si trova più nei mega congressi internazionali, vale a dire l’opportunità di dialogare direttamente con i ricercatori che hanno avuto un ruolo negli studi più recenti e importanti per il lavoro quotidiano.
“Cardiologia e cardiochirurgia continuano a far passi da gigante”, hanno spiegato Mariani e Gensini, “Anche quest’anno Florence Heart ha dunque molti nuovi argomenti da affrontare. Eccone alcuni: le tecniche di angioplastica coronarica, in cui Firenze e Pisa sono all’avanguardia; le linee guida della Società europea di cardiologia per la gestione del paziente con sindrome coronarica acuta; le nuove terapie dello scompenso cardiaco; e un argomento di grande attualità come le protesi endovascolari che consentono di intervenire con successo sugli aneurismi dell’aorta.

Oltre, ovvio, alla prevenzione cardiovascolare e ai suoi risvolti organizzativi”.
Alla “completa prevenzione e protezione del paziente a rischio cardio e cerebrovascolare” è peraltro dedicato il simposio d’apertura che presenta innovazioni in tema di diabete, ipertensione e farmaci relativi. Al centro di Florence Heart 2004 restano tuttavia gli straordinari risultati della rete toscana della cardiologia, il nuovo modello organizzativo che integra operatori del pronto soccorso territoriale, ospedali di zona, dipartimenti di emergenza, unità di terapia intensiva coronarica e laboratori di emodinamica.

La rete consente infatti di trattare in tempi utili soprattutto l’infarto acuto del miocardio. In proposito, i dati dell’area fiorentina sono eloquenti: “Nell’80% dei casi”, ha detto Gensini, “i mezzi del 118 arrivano sul luogo della chiamata in meno di 8 minuti (20 nelle zone rurali). Nel 2002, l’85% degli infartuati soccorsi a domicilio è arrivato nel reparto di emodinamica di Careggi in media in 85 minuti.

Ma ormai tempi analoghi si riscontrano in tutta la Toscana”.
Il passo successivo è il trattamento clinico dell’infarto e, in proposito, nel programma del congresso spicca il confronto (domani, 5 febbraio) tra Firenze e Pisa sui diversi approcci in materia di angioplastica (è la tecnica di dilatazione delle arterie con palloncini) che ormai consente di salvare la vita alla grande maggioranza dei pazienti. Tra i temi di venerdì 6 febbraio, inoltre, le protesi endovascolari e il trattamento nel post-infarto.

Sabato, infine, di scena lo sport con due esperti di cardiopatie negli atleti, i professori Giorgio Galanti (Università di Firenze) e Francesco Furlanello (Trento) che tratterà anche il recente caso di morte improvvisa del calciatore Feher del Benfica.
Nel bilancio mondiale di circa 15 milioni di decessi annui (su un totale di 50) provocati da problemi cardiovascolari, predominano la cardiopatia ischemica e le malattie cerebrovascolari con circa 7,2 e 4,6 milioni di decessi. In Italia la mortalità cardiovascolare rappresenta il 44% del totale.

Il peso clinico della cardiopatia ischemica è peraltro destinato ad aumentare: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità sarà la prima causa di morte anche nei prossimi 20 anni e salirà dal 5° al 1° posto come malattia invalidante.
In Toscana la cardiopatia ischemica è responsabile ogni anno di 10 mila decessi su un totale di 30 mila. Su un milione di anziani, inoltre, 350 mila soffrono di ipertensione. Tra gli ultrasessantenni il 10% presenta una forma di scompenso cardiaco e il 12% soffre di diabete, uno dei principali fattori di rischio cardiovascolare.

La Toscana presenta tra l’altro un’incidenza di malattie cardiovascolari particolarmente elevato. Con la Liguria, è infatti la regione con il più alto numero di anziani.
“E’ perché in Toscana si vive più a lungo”, hanno ricordato Gensini e Mariani, “Il nostro modello di sanità funziona meglio di altri. Cardiologia e cardiochirurgia in particolare vantano molte aree di eccellenza di valore mondiale. Con la vecchiaia, però, aumentano le malattie”. Fra le cause della forte diffusione di malattie cardiovascolari anche la dieta non corretta e il fumo.

In Italia sono in sovrappeso il 14% dei maschi e il 20% delle femmine, dati in crescita. Quanto alle sigarette, aumentano le fumatrici (+22%), mentre calano i fumatori (-33%).

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