Stop alle aperture di nuovi centri commerciali e alla costruzione di grattacieli più alti di 20 metri, ma anche la conferma del blocco dell'espansione su aree non ancora urbanizzate e del ruolo fondamentale del sistema di trasporto pubblico su ferro nella mobilità cittadina. Sono questi alcuni dei cardini del Piano strutturale che ieri ha incassato il via libera della giunta comunale e che adesso inizierà l'iter che si concluderà con l'approvazione del consiglio comunale. Si tratta di un procedimento è lungo e sarà concluso tra circa un anno.
Dopo il via libera della giunta comunale sui contenuti del Piano, inizia infatti la discussione con la città. Verrà anche convocato un tavolo tecnico con rappresentanti del Comune, della Provincia e della Regione. Il materiale inoltre è già stato inviato ai consigli di Quartiere e ai consiglieri comunali. Entro marzo il Piano Strutturale arriverà il consiglio per l'adozione: da questo momento scatteranno i tempi tecnici per la presentazione delle osservazioni da parte dei cittadini a cui faranno seguite le controdeduzioni degli uffici.
Il Piano infine tornerà in consiglio comunale per la definitiva approvazione dopo la quale entrerà in vigore. L'approvazione della giunta comunale mette comunque un punto fermo su una serie di contenuti fondamentali per lo sviluppo futuro della città. "Con questo atto e con la concretizzazione dei progetti del Piano strategico - commenta il sindaco Leonardo Domenici - si pongono le basi e si definiscono le prospettive dello sviluppo della città e della sua area". "Il Piano strutturale non è soltanto un nuovo piano regolatore, è uno strumento di programmazione e di indicazione degli obiettivi strategici di una città - aggiunge l'assessore all'urbanistica Gianni Biagi -.
L'obiettivo è duplice: da un lato definire un quadro di riferimento e delle certezze; dall'altro introdurre nelle procedure dell'urbanistica una maggiore capacità di seguire le modifiche delle esigenze della città, dei cittadini, delle attività economiche". Nel merito delle scelte politiche, il Piano contiene alcune conferme ma anche importanti novità. In primo luogo viene ribadito il principio di non occupare ulteriormente suolo non urbanizzato. "Le aree agricole rappresentano una ricchezza in sé e vanno tutelate - ribadisce l'assessore Biagi -.
I nuovi edifici quindi devono essere realizzati all'interno della città già costruita, utilizzando la preziosa risorsa delle aree industriali dismesse". Per quanto riguarda poi le infrastrutture, il Piano strutturale recepisce gli interventi già definiti come la tramvia, le opere connesse all'Alta velocità e alla Terza Corsia. Ma sono previste anche opere nuove, come la circonvallazione a nord-ovest della città, condizione fondamentale per il recupero ad un uso urbano e cittadino dei viali.
Rimanendo in tema di mobilità, il Piano Strutturale ribadisce il ruolo cardine del sistema di trasporto su ferro (tramvia e ferrovia). "Sarà l'asse portante della mobilità pubblica in città: tutte le principali funzioni pubbliche e private saranno collocate a non più di 300 metri dalle fermate della tramvia e della ferrovia - spiega l'assessore Biagi -. In questo modo una migliore e più efficiente organizzazione della città e una riduzione del traffico privato". In concreto sarà introdotto il divieto di realizzare nuovi edifici privati più alti di 20 metri, che corrisponde a sei-sette piani, in tutto il territorio comunale.
L'obiettivo è riaffermare un concetto chiave ovvero che il punto di vista privilegiato della città, sia in centro che in periferia, debba essere pubblico. Non verranno realizzati quindi grattacieli privati visto che il limite dei venti metri potrà essere derogato soltanto per rilevanti emergenze pubbliche. Altra novità riguarda gli interventi per la realizzazione di alloggi. I nuovi progetti, siano essi recuperi di aree esistenti oppure nuovi edifici, dovranno prevedere una quota di case (pari al 20%) destinati all'affitto o all'edilizia convenzionata.
Il Piano strutturale introduce anche lo stop alla realizzazione di nuovi centri commerciali, di medie o grandi strutture di vendita al di fuori di quelle già previste (sono però possibili alcune deroghe nel caso di recupero di aree dismesse). Stesso divieto per eventuali nuovi alberghi in centro e per la trasformazione di edifici residenziali in strutture ricettive.