Mense ‘bio’ per tutelare la salute di bambini, malati e studenti. Così i genitori saranno un po’ più tranquilli sulla qualità dei cibi di asili nido e scuole materne, mentre i degenti degli ospedali avranno piatti più adatti ad iniziare la convalescenza. Con un contributo di 1.880.000,00 Euro la Regione Toscana promuove la riconversione qualitativa della ristorazione collettiva di Comuni (anche in forma associata), Aziende Sanitarie ed Aziende per il diritto allo studio universitario. Il piano dei finanziamenti per l’anno 2003 è stato approvato dal Consiglio regionale e prevede sia la scadenza per la presentazione delle domande (il prossimo 27 febbraio), sia i criteri da rispettare per entrare nella graduatoria.
Le risorse regionali andranno a coprire la differenza di spesa sostenuta e potranno beneficiarne gli enti che nel menù della propria mensa inizieranno ad utilizzare gli alimenti `naturali` provenienti da agricoltura biologica, da agricoltura integrata, tipici e tradizionali Dop ed Igp. I contributi saranno erogati da Fidi Toscana entro settembre. “Abbiamo puntato al meglio, alla qualità dello stesso biologico toscano –ha dichiarato Fabio Roggiolani, presidente della commissione agricoltura del Consiglio regionale- inserendo tra le priorità nell’assegnazione dei fondi sia la certificazione da parte dell’Arsia, sia i tempi stretti di fornitura dei prodotti affinché siano più freschi possibile.
E’ un modo corretto per rilanciare il ‘gusto’ toscano e combattere l’appiattimento dei cibi delle mense ”. Il piano prevede una suddivisione delle risorse su quattro obiettivi: a) introduzione o mantenimento/ampliamento di prodotti da agricoltura biologica, da agricoltura integrata e prodotti tipici certificati DOP (Denominazione di Origine Protetta) e IGP (Indicazione Geografica Protetta) nelle mense (Euro 1.489.000) pari al 79,2% delle risorse; b) programmi di educazione alimentare degli utenti (Euro 290.160) pari al 15,4%; c) attività di consulenza (Euro 80.840) pari al 4,3%; d) attività di controllo (Euro 20.000) pari all’1,1%.
Per accedere al finanziamento, comunque, devono cambiare immediatamente le quantità ed i pesi tra gli alimenti ‘bio’ e quelli non controllati. Infatti, nella somministrazione dei pasti dovranno essere utilizzati almeno il 50% di prodotti biologici ed il 10% di quelli provenienti da agricoltura integrata e tipici. La misura massima del contributo concesso dalla Regione, però, non potrà superare il 70% del costo aggiuntivo (rispetto alla spesa dell’anno precedente) e comunque non sarà superiore a 100.000,00 Euro per ciascun soggetto beneficiario.
Nella formazione della graduatoria per l’assegnazione delle risorse regionali sarà considerato titolo prioritario l’acquisto di alimenti provenienti da aziende in possesso di certificazione etica SA 8000. “La scelta regionale è di puntare sulla ristorazione collettiva –ha detto il dirigente della Giunta toscana, Dionisio Nota-, per migliorare la filiera produttiva del biologico e le risorse umane delle mense”. La legge, che fu una delle prime del settore a livello nazionale, prevede anche contributi per i programmi di educazione alimentare degli utenti e di aggiornamento professionale e di formazione del personale addetto ai servizi mensa di questi enti pubblici.
Il piano dei finanziamenti prevederà anche uno stanziamento per effettuare adeguati controlli nelle mense.(G. di I.)