“Un’opportunità sprecata: siamo molto dispiaciuti, ma il calcio è così. “ . Con queste parole Lucchesi sintetizza il pareggio interno dei viola contro il Pescara. Una partenza fortissima e 25 minuti di aggressività, compattezza e lucidità. Questo è la Fiorentina per metà del primo tempo. Il gol del vantaggio al 6° minuto: da una percussione sulla sinistra la palla arriva a Vryzas, che passa a Riganò; nel tentativo di liberare Colonnello infila la sua porta. Vantaggio dei viola che continuano ad attaccare, ma poi un normale calo fa chiudere il tempo col vantaggio di un solo gol. Ci sarà tempo nella ripresa, con una superiorità tecnica così evidente, per chiudere la partita, pensano molti tifosi viola. Le squadre tornano in campo con le stesse formazioni e, per l’ennesima volta, i viola lasciano il gioco nelle mani degli avversari.
Il il Pescara dopo pochi minuti capisce che può provarci. Gli abruzzesi giocano bene, sono loro –adesso - corti e aggressivi. I viola,impacciati e senza un minimo di lucidità, sembrano aver paura di non si sa bene cosa. La squadra inizia ad allungarsi. Già così sarebbe difficile, ma ci pensa Cavasin – come sempre con le sue sostituzioni assurde - a dare la mano decisiva agli ospiti. Il regista della squadra, Fontana, deve uscire per un colpo ad una gamba: il tecnico trevigiano non ha dubbi.
Dentro Camorani a giostrare al centrocampo (?). Amerini e Giampalo, i centrali del Pescara, diventano padroni incontrastati del centrocampo, dettando gioco e passaggi agli avanti biancocelesti. Piangerelli rimane da solo ad arginare avversari continuamente nella metà campo viola. Già al 23° Calaiò è atterrato da Delli Carri mentre è lanciato a rete: il fallo non c’è, ma è un campanello d’allarme. Due minuti dopo Di Livio perde malamente palla a centrocampo e 4 giocatori del Pescara si lanciano verso la porta viola.
Vanno in gol come fossero una squadra di rugby con l’azione alla mano: da sinistra a destra si passano la palla in tre, finchè Amerini non insacca alle spalle di un incolpevole Cejas. Dopo un altro quarto d’ora altra sostituzione: fuori Di Livio (arrabbiato con se stesso per il modo con cui ha causato il gol degli ospiti) e dentro Graffiedi a fare l’esterno destro: altro capolavoro tattico. Così ci sono due uomini fuori dalla loro posizione e in imbarazzo, insieme a tutto l’asse di gioco della squadra ormai squilibrata.
La Fiorentina riparte a testa bassa, più con la rabbia che non con la testa, ed ha pure l’occasione per vincere al 46°, quando un colpo di testa di Riganò è respinto dal palo. Per il resto il portiere pescarese Santarelli è strepitoso, togliendo tutti i palloni dalla porta. Ma è il risveglio degli ultimi dieci minuti e la partita si conclude in parità. Oggi a Firenze, visti i risultati delle altre squadre davanti, è passato un treno strepitoso, ma la Fiorentina è rimasta a terra. Sono due punti persi che peseranno tantissimo. Per contro onore a Iaconi e ai suoi ragazzi: l’allenatore del Pescara è stato bravissimo ad imbrigliare le fasce, mettendo in campo una squadra che ci ha creduto anche quando sembrava che la Fiorentina potesse dilagare da un momento all’altro.
I giocatori biancocelesti si sono dimostrati calciatori di categoria, tenendo duro per poi dettare i loro ritmi ed il loro gioco,con semplicità ma con grinta, meritando il risultato finale. Alessandro Signorini Fiorentina: Cejas, Di Livio (29' st Graffiedi), Riganò, Savini, Delli Carri, Maggio, Vryzas, Piangerelli, Viali, Fantini, Fontana (13' st Camorani). Non entrati: Roccati, Ripa, Ariatti, Scaglia, Manfredini. All. Cavasin Pescara: Santarelli, Caccavale, Amerini, Frezza (18' st Stella ), Giampaolo (39' Russo), Calaiò (33' st Carozza), Pagani, Palladini, Dicara, Colonnello, Bellè.
Non entrati:Pugliesi, Sbrizzo, Aquilanti, Alteri. All. Iaconi Arbitro: Nucini di Bergamo Reti: 6' Colonnello (autogol), 24' Amerini (P) Ammoniti :Calaiò (P) ,Piangerelli (F), Bellè (P) Angoli: 5-1 per la Fiorentina Spettatori: 24.894 per un incasso di 307.552 euro.