Conferenza regionale a Prato sull’esclusione sociale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 gennaio 2004 18:07
Conferenza regionale a Prato sull’esclusione sociale

PRATO - ”Muhammad Yunus, il banchiere dei poveri fondatore della Grameen Bank ed inventore del microcredito, - spiega l’assessore alle politiche sociali della Toscana Angelo Passaleva, durante il secondo dei tre giorni pratesi dedicati alla povertà - sottolineava che l’uomo non è nato per patire le miserie della fame e dell’indigenza. Se oggi si soffre e si è sofferto in passato, aggiungeva Yunus, è perché noi distogliamo gli occhi dal problema. Il lavoro non è più un antidoto sicuro, neppure da noi.

Ma i relativamente poveri (223 mila nel 2002 secondo l’Istat) sono meno poveri da noi: la disuguaglianza media e l’intensità, che misura la distanza dalla soglia di povertà, è meno accentuata rispetto a regioni come la Lombardia o l’Emilia Romagna che pure nella gradutoria finale sono messe meglio. E questo ci fa guardare al futuro con ottimismo”.
Per contrastare la povertà la Toscana pensa a servizi di sostegno ‘amicali’, a progetti come il reddito minimo di inserimento, ad interventi di microcredito, a centri di ascolto anche sull’usura ed osservatori diocesani messi in rete.

Con la persona sempre al centro, con l’obiettivo di evitare l’assistenzialismo e qualsiasi intervento improvvisato ma aggredire la povertà con politiche strutturali e percorsi mirati di reinserimento. E di questo, di strumenti di contrasto ed esperienze maturate, si è parlato oggi a Prato nella prima giornata della conferenza regionale sull’esclusione sociale, che proseguirà anche domani mattina sempre nella sala del Pellegrinaio novo dell’ospedale cittadino. E’ atteso il sottosegretario al welfare Grazia Sestini.

“In questa città, che nel 2000 era la ventesima d’Italia per Pil, un città dunque ricca come ricca mediamente è la Toscana, - ha spiegato Passaleva – furono uccisi due anni fa due senza fissa dimora: una terza senza tetto solo per fortuna non ebbe la stessa sorte. Il disagio e la povertà vivono anche da noi: è una realtà con cui dobbiamo fare i conti ogni giorno. Per contrastare la povertà, quella assoluta di chi non ha proprio di che vivere e che riguarda per lo più le aree metropolitane, la Regione Toscana ha stanziato contributi straordinari per 3 milioni e mezzo di euro destinati ai comuni con più di 60 mila abitanti, che si aggiungono in modo specifico ai 102 milioni di euro del piano integrato sociale approvato a luglio.

L’appuntamento di oggi e domani a Prato è una tappa per la concreta attuazione di questo piano, che per essere messo in atto ha bisogno della collaborazione di più istituzioni ed anche del volontariato”.
Un’ultima curiosità sui poveri in Toscana. “Chi è in difficoltà con i conti mensili, – spiega l’assessore Passaleva - nella nostra regione ha per lo più problemi con le bollette. Anche gli affitti, sempre più numerosi, costituiscono una voce rilevante. Altre volte la povertà è invece legata alle scelte di consumo, a quell’ideologia reale e incosciente che unifica tutti.

C’è un dato curioso: tra il 2001 ed il 2002 è aumentata di poco la spesa familiare, ma sono diminuite le uscite per gli alimentari”. Così non è stato in altre regioni: anzi, in molte dove la spesa totale è diminuita (Friuli Venezia Giulia, Veneto, Campania e Calabria ad esempio) sono stati gli altri beni ad essere stati tagliati, mentre la spesa per gli alimentari è cresciuta.

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