I reati rilevati riguardano l’estrazione illecita di materiale inerte dall’area di cava. I fatti si riferiscono al 5 giugno 2003 quando in un sopralluogo i tecnici comunali avevano accertato operazioni non autorizzate di estrazione d’inerti in area agricola, in prossimità del torrente Cardetole, soggetta a tutela paesaggistica e ricadente nella perimetrazione delle aree con pericolosità e rischio idraulico di cui alla legge 183 del 1989. Il 12 giugno con un’ordinanza il Comune aveva ordinato l’immediata sospensione dei lavori «riservandosi provvedimenti definitivi».
Pochi giorni dopo, il 26 giugno la Polizia municipale su disposizione dell’Autorità giudiziaria aveva provveduto al sequestro dell’area di cava non autorizzata dove, in base ai rilievi effettuati, sono stati estratti circa 21.000 metri cubi per una superficie di circa 75x40 metri e con scavi con un’altezza media di 2,50 metri e un massimo di 5,70 metri di inerti. La giunta comunale ha approvato il 22 gennaio 2004 una delibera nella quale si evidenzia che i reati «hanno recato danno al patrimonio del Comune di Borgo San Lorenzo, in particolare è stata esercitata attività d’estrazione di cava in zona a ciò interdetta, in violazione delle norme del vigente Piano regolatore» e che ciò «ha comportato un ingiusto arricchimento degli imputati con corrispondente e correlativo danno per il Comune di Borgo San Lorenzo».
La richiesta di risarcimento danni avanzata dal Comune è stata quantificata in 1 milione di euro. Il processo è stato rinviato a maggio.