FIRENZE- La Regione Toscana vuole acquistare la Villa romana dell’isola di Giannutri. La decisione è stata presa nel corso dell’ultima giunta, a seguito della notizia della vendita all’asta di un lotto di terreno corrispondente alla parte più significativa del sito archeologico, sottoposto a vincolo di tutela archeologica dal 1973.
Il sito, che comprende l’esteso quartiere residenziale romano di Villa Domizia, è stato messo in vendita, tramite asta giudiziaria, dopo il fallimento della società proprietaria.
Una prima seduta dell’asta è andata deserta. Nessuno tra gli enti pubblici che avevano manifestato un interesse per l’acquisto (compreso il Ministero dell’Ambiente), si è fatto avanti con un’offerta. La base d’asta è fissata in 83.520 euro. “In assenza di offerte d’acquisto da parte di altre amministrazioni pubbliche - spiega l’assessore regionale alla cultura, Mariella Zoppi – ritengo sia giusto che la Regione si faccia interprete dell’esigenza di ricostituire l’integrità del demanio storico artistico della villa, in vista di una sua successiva valorizzazione.
Parteciperemo alla prossima seduta, convocata per il 23 gennaio e vedremo cosa è necessario fare”. Una più modesta porzione della medesima villa è, infatti, già di proprietà demaniale e dunque l’acquisizione del lotto posto all’incanto sarà il primo passo per fare dell’area di Villa Domizia, in collaborazione con il Ministero per i beni e le attività culturali, un punto di forza nel panorama artistico e storico della regione.
L’acquisizione della Villa romana di Giannutri, per quanto decisa come tempestiva risposta ad un’emergenza, si colloca a pieno titolo nelle politiche regionali per la conservazione dei beni culturali della toscana e la loro valorizzazione come strumento di crescita economica e culturale della regione.
Villa Domizia
Costruita dalla famiglia imperiale dei Domizi Enobarbari nella seconda metà del I secolo d.C., fu eretta senza risparmio di finanze ed energie in un territorio impervio e totalmente privo di acqua e di materie prime.
Posta sulla costa occidentale, si estende verso l’interno e si integra con due approdi, Cala Maestra, a occidente, e Cala Spalmatoio, a oriente. Le strutture collegate alla villa occupano un’estensione di circa quattro ettari e si distribuiscono su tre piani. La villa un tempo doveva essere ricca di marmi, mosaici e afferschi. Oggi delle decorazioni restano solo tracce, mentre sono ben conservate le strutture murarie e un peristilo interno. Il complesso comprendeva gli alloggi della famiglia imperiale, dove tre saloni dovevano essere addirittura provvisti di impianto di riscaldamento, quartieri per gli schiavi, terme, annessi.
E’ ancora oggi ben visibile il sistema di condutture e cisterne che distribuiva in tutta l’isola l’acqua piovana raccolta, o quella importata dal continente attraverso navi. Da segnalare il fatto che l’approdo di Cala Spalmatoio e una delle cisterne romane sono ancora oggi utilizzati dalla popolazione residente.