Convocare quanto prima un tavolo unico fra Comune, gestori della telefonia mobile e comitati contro l'elettrosmog: è questa la proposta del sindaco Leonardo Domenici per definire regole chiare e impegni precisi dopo le incertezze provocate dal 'decreto Gasparri', e portare a compimento il lavoro portato avanti dall'amministrazione comunale. Il sindaco si rivolge sia ai quattro gestori (Tim, Omnitel, Wind e H3G) sia al coordinamento dei comitati cittadini, chiamandoli a discutere insieme il documento che l'amministrazione sta mettendo a punto sulla base del protocollo di intesa siglato a livello nazionale fra Anci (l'associazione dei Comuni italiani) e gli stessi gestori.
"Un protocollo - spiega Domenici, che è anche presidente Anci - che è la base di partenza condivisa sulla quale i vari Comuni possono elaborare le loro proposte, adattandole alle specifiche esigenze e situazioni del loro territorio. A Firenze lavoriamo già da tempo su questi temi. Il nuovo documento intende proprio innestare questo nostro lavoro nello schema già definito in sede Anci". La proposta che l'amministrazione ha già cominciato a discutere con i gestori, dopo che nell'ottobre scorso l'annullamento del 'Decreto Gasparri' ha restituito ai Comuni la potestà di pianificare gli interventi sul loro territorio, cerca di armonizzare due esigenze.
Da un lato assicurare lo svolgimento del servizio pubblico che i gestori della telefonia hanno il diritto/dovere di svolgere, come titolari di concessioni o licenze governative, permettendo l'installazione delle antenne; dall'altro definire un sistema di garanzie per i cittadini, chiedendo ai gestori un impegno sia per concordare la localizzazione degli impianti, sia per il monitoraggio, il controllo e l'informazione sui siti. Lo scorso anno il sindaco si era attivato per evitare il rischio 'antenna selvaggia' introdotto dal cosiddetto decreto Gasparri ed aveva sospeso nuove autorizzazioni e attivazioni, in attesa del pronunciamento della Corte Costituzionale sul decreto.
Quando la Corte ha dichiarato il decreto illegittimo, accogliendo le istanze degli enti locali, l'amministrazione è immediatamente ripartita: chiamando i gestori ad un nuovo confronto ed avviando una serie di incontri, e continuando i colloqui con i rappresentati dei Comitati, per metterli al corrente dell'andamento del lavoro. "Ora è il momento di aprire una nuova fase - dice il sindaco - e credo sia indispensabile un confronto diretto tra amministrazione, gestori e comitati. D'altra parte a Firenze siamo in una situazione migliore rispetto ad altre città: voglio ricordare che questa amministrazione ha esteso la definizione di 'area sensibile' a tutto il territorio comunale, recependo già dal luglio 2002 la legge regionale in materia emissioni elettromagnetiche".
D'altra parte il capillare monitoraggio recentemente eseguito da una società specializzata incaricata dal Comune, ha registrato emissioni di gran lunga inferiori ai limiti di rischio. Ricordiamo che il limite definito dalla legge nazionale è di 6 volt/metro, comunque molto inferiore rispetto ai limiti vigenti nel resto d'Europa.