Firenze – Attenzione alla rete, in tema di erbe e tisane il rischio può essere mortale. Ben 45 siti web italiani suggeriscono come toccasana un’erba che il Ministero della Salute ha messo all’indice da anni perché dannosissima per il fegato al punto da scatenare epatiti fulminanti.
Ne da notizia oggi Fabio Firenzuoli, presidente dell’Associazione Nazionale Medici Fitoterapeuti (ANMF) e direttore a S. Miniato del primo ambulatorio pubblico italiano di medicina naturale, anticipando i dibattiti in materia in programma a Carrara dal 6 all’8 febbraio a Erbexpo, il Salone dell’Erboristeria e del Termalismo, e il convegno sui Vantaggi delle Erbe previsto a Empoli il 2 febbraio.
Firenzuoli e il suo Centro di Medicina Naturale sono semplicemente andati a leggersi i contenuti di alcune centinaia di siti trovando molte spiacevoli sorprese.
L’esempio più vistoso e preoccupante è dato dal Camedrio (Teucrium chamaedrys), pianta tipica delle nostre campagne, un tempo suggerita dalla tradizione popolare per tisane digestive e dimagranti.
“In realta”, spiega Firenzuoli, “il Camedrio è proibitissimo dal Ministero a causa della sua tossicità sul fegato. La scienza medica sa da almeno un decennio che questa pianta è responsabile di numerosi casi di epatite anche fulminante e mortale. Ormai è addirittura riconosciuta come vero e proprio veleno da un decreto legge del 29 luglio 1996.
L’uso a scopo medicinale o erboristico è quindi espressamente proibito”.
Malgrado ciò, l’inchiesta ha trovato sul Web ben 45 siti web italiani dove si descrivono e si esaltano le proprietà salutari e addirittura curative del Camedrio. In particolare, otto siti contengono schede botaniche della pianta con specifiche indicazioni d’uso, dodici la descrivono come una qualunque erba officinale, uno si definisce specializzato in educazione sanitaria, cinque appartengono a produttori di erbe e materie prime vegetali, uno a un laboratorio di prodotti biologici, quattro a laboratori di erboristeria, tre a erboristerie, uno, a testa, a un agricoltore, una farmacia e un medico.
Non basta. La ricerca ha individuato perfino un’erboristeria intitolata al Camedrio.
Ecco anche l’elenco delle reclamizzate virtù della pianta: aperitiva, aromatizzante, digestiva, lassativa, carminativa, diaforetica, diuretica, astringente, antinfiammatoria, febbrifuga, anticancro, ecc. “Niente di più falso”, dice Firenzuoli, “Non esiste alcuna evidenza scientifica che garamntisca queste fantomatiche doti. Al contrario, è arcisicuro che il Camedrio è micidiale. Ed è scandaloso che una pianta così pericolosa per il fegato sia consigliata proprio come depurativo adatto alle insufficienze epatiche, alle malattie del fegato e della colecisti”.
Contro i 45 siti descritti, Web Italia ne ospita solo 14 con le informazioni corrette: appartengono ad alcuni Ordini di Farmacisti, a quello di un’ Associazione di Erboristi e, naturalmente, al Centro di Firenzuoli.