FIRENZE - La nuova organizzazione del servizio regionale contro gli incendi nei boschi, l'individuazione delle aree e dei periodi dell'anno più a rischio, gli interventi di prevenzione e quelli di repressione, i mezzi a disposizione e le risorse finanziarie. Tutto questo contiene il Piano operativo antincendi boschivi che, approvato dalla giunta regionale su iniziativa dell'assessore all'agricoltura e alle foreste Tito Barbini, racchiude tutta la strategia che da qui al 2006 sarà impiegata per tutelare lo straordinario patrimonio forestale della Toscana.
"Un piano - spiega l'assessore Barbini - con cui intendiamo garantire un ulteriore salto di qualità nell'impegno a tutela di un patrimonio verde che, con una superficie di oltre un milione di ettari, non ha eguali in tutta Italia. E' un patrimonio che abbiamo ben difeso in tutti questi anni, come ha dimostrato anche una stagione particolarmente critica come l'ultima estate. Ma vogliamo crescere ancora, consapevoli dell'importanza dei valori ambientali, culturali e storici rappresentati dai nostri boschi".
Tra le più importanti novità del piano, un documento di 170 pagine, c'è la nascita della Sala operativa unificata permanente che, dopo l'inaugurazione prevista nei prossimi mesi, avrà una funzionalità di 24 ore su 24 per tutto l'anno, senza alcun giorno di chiusura: servirà, tra le altre cose, a coordinare gli interventi in ambito interprovinciale e a raccordarsi con i centri operativi provinciali.
Il piano definisce nel dettaglio competenze, tipologie di interventi, strutture e modalità logistiche.
Disciplina squadre di spegnimento e utilizzazione dei mezzi aerei, segnalazioni degli incendi e impianti di telecontrollo, torrette di controllo e uso della rete radio regionale. Tutto questo anche con l'obiettivo di sostenere ancora meglio situazioni di grande difficoltà quali quelle provocate dall'andamento meteorologico del 2003 (40-60 per cento in meno di precitazioni fino a settembre, temperature superiori anche di 4-6 gradi sulle medie stagionali), con ben 850 incendi tra giugno e settembre, contro i meno di 500 della media annuale.
Situazione che peraltro ha dimostrato l'elevato grado di efficienza già raggiunto, così come è evidenziato dalle superficie medie interessate alle fiamme.