Mediatore sociale e penale all’interno del corso di laurea in “Operatori per la pace”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 gennaio 2004 13:21
Mediatore sociale e penale all’interno del corso di laurea in “Operatori per la pace”

Sabato 10 gennaio, alle ore 10 in una conferenza organizzata presso l’Aula magna di Via San Gallo, 10 verrà presentato il nuovo modulo professionalizzante in “Operatore per la mediazione sociale e penale”. Il percorso formativo, che nasce all’interno del corso di laurea in “Operatore per la pace”- realizzato congiuntamente dalle facoltà di Scienze della Formazione e di Scienze Politiche - permette agli studenti che ne facciano richiesta di acquisire, prima del conseguimento della tesi, competenze professionalizzanti nel campo della mediazione, che ha il compito di facilitare il dialogo fra due parti in conflitto allo scopo di favorire una soluzione equa e condivisa dei problemi in questione.
All’incontro, introdotto dal dirigente responsabile del servizio educazione-istruzione della Regione Toscana Ugo Caffaz, prenderanno parte la direttrice del modulo Giovanna Ceccatelli Gurrieri, il docente Giovanni Scotto e il coordinatore del comitato tecnico scientifico Leonardo Marconi.

Interverranno anche il Presidente del Tribunale per i Minori di Firenze Piero Tony, il presidente del consorzio di cooperative sociali Co&So Lorenzo Terzani ed Emilio Santoro, del centro di documentazione su carcere, devianza e marginalità “L’Altro Diritto”.
“Operatore per la mediazione sociale e penale”, che intende sviluppare una nuova sensibilità nei confronti delle dinamiche di relazione, è uno dei numerosi moduli professionalizzanti presenti all’interno delle nuove lauree dell’Università di Firenze, finanziate del Fondo Sociale Europeo attraverso la Regione Toscana.

Il percorso proposto ha riscosso grande successo: per 20 posti disponibili sono state formulate più di 50 richieste.
I campi di applicazione dei mediatori sociali sono molteplici, dall’ambito familiare e scolastico al quartiere, dal privato sociale alla giustizia penale (non solo minorile), senza dimenticare l’impiego interculturale, spesso utilizzato anche in operazioni internazionali.

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