Caso Parmalat, Nencini: "Anche le Istituzioni locali a tutela dei risparmiatori"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 dicembre 2003 17:18
Caso Parmalat, Nencini:

“Poco trasparente, inadeguato nelle regole e nei controlli, autoreferenziale, preoccupante per la caduta della capacità di attrazione di investitori: è questo, e forse ancor più di questo, il rischio sistema che grava sulla nostra economia dopo i casi Cirio e Parmalat. Governo e Parlamento prenderanno le iniziative che riterranno opportune nella loro autonomia, ma possono le istituzioni locali farsi da parte, o, peggio, disinteressarsi di quanto sta accadendo nel mondo delle imprese e del risparmio?”.

E’ quanto si chiede il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Riccardo Nencini, in una dichiarazione diffusa oggi. “No, – continua Nencini - non possono, e non intendiamo con questo pensare a generici richiami e appelli conditi della classica retorica politica, alle responsabilità di maggioranze attuali o passate. Pensiamo invece che le istituzioni locali, a cominciare dalla Regione, debbano prendere il toro per le corna anche loro, costruire e attivare organismi di controllo e di tutela dei risparmiatori”.

“Alla ripresa della attività legislativa regionale – aggiunge poi il Presidente del Consiglio regionale - proporrò, nel più rigoroso spirito bipartisan, di costituire un gruppo di lavoro tecnico, con competenze giuridiche, economico-finanziarie, sindacali, sociali, in grado di suggerire quale strada sia percorribile a tutela del risparmio e della verifica di regole di gestione adeguate da parte delle aziende. Occorrono strumenti neutrali, in grado di mettere in piedi meccanismi di analisi permanente di come gli interessi dei consumatori debbono essere tutelati.

Sono ormai molteplici gli enti e gli organismi pubblici ai quali sono stati delegati servizi, nel campo dell’energia, del gas, dell’acqua, per esempio, di enorme rilevanza sociale ed economica, che potrebbero essere esposti, per la loro dimensione finanziaria, ai rischi, alle pressioni, alle deviazioni che sono sotto i nostri occhi. Non possiamo non vedere il nuovo ruolo dei consumatori, né possiamo rischiare di trovarci, come investitori istituzionali, alla mercé di manager o di operatori avventurosi.

La difesa della democrazia e delle sue regole passa anche, anzi passa oggi principalmente, attraverso la capacità di mutare regole e controlli dimostratisi inefficaci”. “Anche le istituzioni locali – conclude Nencini -, e prima di tutte quelle che hanno potestà legislative relativamente autonome, e che operano in realtà regionali dove l’ economia della piccola impresa è il tessuto prevalente, devono collaborare affinché quello che per ora sembra essere un rischio di finanza pubblica non diventi un rischio di collasso del sistema”.

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