Dieci chilometri, sei uscite, un investimento di oltre 320 milioni di euro. Sono questi i numeri della circonvallazione sotterranea est-ovest, detta anche "tubone", inserita nel Piano Strutturale. Anzi, come precisa l'assessore all'urbanistica Biagi, "è l'unica nuova strada prevista mentre sono confermati tutti i sistemi infrastrutturali su ferro come la tramvia e il servizio ferroviario metropolitano". "Si tratta di un'opera importante per la città - aggiunge l'assessore Biagi - perché solo questo intervento insieme alla rete delle tramvie e al sistema ferroviario metropolitano si può recuperare i viali circonvallazione alla viabilità urbana e all'utilizzo dei cittadini.
L'obiettivo non è quindi incrementare il traffico privato ma spostare una consistente quota della circolazione dai viali. Questi, pensati dal Poggi come elemento di raccordo tra la città dentro e fuori le mura, oggi sono usati impropriamente come arteria di attraversamento della città. Devono invece tornare ad essere un luogo di vita urbana - continua l'assessore Biagi - come avviene per i grandi viali di altre città europee, per esempio gli avenue parigini. E questo è possibile solo spostando il 30-40% del traffico che oggi insiste sui viali".
Nel Piano strutturale è stato individuato anche un tracciato, ancora da affinare: sicuramente la circonvallazione correrà per la maggior parte in galleria collegando Coverciano, per la precisione viale Verga, a viale XI agosto. Saranno ovviamente previste anche una serie di uscite in corrispondenza di importanti zone della città: ovvero Careggi, via Bolognese, via Faentina e la zona del Salviatino. "Per adesso sono soltanto ipotesi - precisa l'assessore Biagi - ancora da valutare. Comunque i vantaggi della circonvallazione est-ovest sulla circolazione sarebbero notevoli: insieme alla tramvia, consentirà di liberare i viali di circonvallazione del 35/40% del traffico".
Notevole anche il costo dell'intervento: dai 320 ai 350 milioni di euro. "Si tratta sicuramente di un'opera di medio-lungo periodo - aggiunge l'assessore Biagi - ma il fatto che sia prevista nel Piano Strutturale e che su questo intervento ci sia l'accordo della Provincia di Firenze e della Regione Toscana apre la strada per la sua realizzazione. Se infatti non si inizia a fare un progetto di fattibilità tecnico, economico e di inserimento paesaggistico ambientale non sarà mai possibile poi avere le risorse necessarie per realizzarla concretamente.
La scelta politica del fare - conclude l'assessore Biagi - è la prima condizione per avere le risorse". Il "tubone" è stato anche al centro di una recente audizione del Piano Strategico a cui oltre all'assessore Biagi, hanno partecipato l'assessore al Piano Strategico e all'innovazione Simone Tani, il coordinatore Carlo Trigilia, rappresentanti dei comuni Signa, Scandicci, Fiesole, della Regione Toscana, dell'Associazione Industriali, dei sindacati Cgil e Cisl, della Camera di Commercio, di Confcooperative.
"Firenze ha bisogno oggi più che mai - commenta l'assessore Tani - di una viabilità tangenziale in particolare di un attraversamento a nord della città. Il Piano Strategico pone infatti questa grande infrastruttura al centro della sua progettualità".
«Appare difficile esprimere una parere in merito alla circonvallazione est-ovest, prevista dalla bozza di piano strutturale in fase di predisposizione da parte dell'amministrazione comunale: di per sé può essere anche un'ipotesi negativa per la mobilità se non la si accompagna con altre previsioni, non necessariamente di tipo infrastrutturale, inerenti la gestione della mobilità nell'area fiorentina».
E' quanto ha dichiarato Antongiulio Barbaro, consigliere comunale DS, membro della Commissione ambiente e trasporti di Palazzo Vecchio. «Trovo eccessivi - ha aggiunto il consigliere diessino - l'entusiasmo e l'adesione acritica a questa ipotesi di talune forze politiche e soggetti associativi, frutto più che altro della percezione che il traffico si comporti come un fluido, da incanalare secondo le leggi della fisica: l'appellativo "tubone" che viene attribuito alla circonvallazione est-ovest tradisce questa idea, totalmente sbagliata».
Secondo Barbaro «l'ipotesi di questo nuovo asse infrastrutturale deve in ogni caso essere preceduta e accompagnata dal potenziamento del sistema tramviario, da sviluppare lungo gli attuali viali di circonvallazione; da un progetto di riqualificazione urbana dei viali di circonvallazione che assecondi la ricucitura funzionale tra il centro storico e i quartieri del primo sviluppo ottocentesco; da una seria politica di gestione della mobilità che dreni il traffico in ingresso alla città e favorisca l'interscambio modale ai limiti del centro abitato; dallo sviluppo della politica di road pricing e di park pricing, con funzione dissuasiva nei confronti del traffico privato».
«Altrimenti il "tubone" rischia di generare altro traffico, come insegnano tutti i manuali di scienza dei trasporti - ha proseguito l'esponente del centrosinistra - nello stesso piano strategico l'ipotesi di circonvallazione est-ovest, che costituisce solo una mera raccomandazione, è preceduta e accompagnata proprio da indicazioni gestionali visto che "non è compatibile con gli obiettivi complessivi di modernizzazione della città e dell'area che la regolazione del traffico nel comune di Firenze non si ponga l'obiettivo di limitare più incisivamente l'uso dei mezzi privati in attesa della realizzazione delle tramvie", come recita l'introduzione all' "obiettivo C" del piano strategico.
Per questo motivo mi attendo che i soggetti che sostengono l'ipotesi "tubone" e che partecipano all'associazione "Firenze 2010" siano coerenti con questa impostazione: ad esempio interrompendo le sterili e provinciali polemiche sull'attivazione del telepass o sulla politica della sosta che, purtroppo, hanno invece caratterizzato questi ultimi mesi».
«Il governo promuova i necessari accertamenti sull'impatto ambientale». La proposta è stata avanzata dal capogruppo di Forza Italia Rodolfo Cigliana «visto l'approssimarsi della data prevista dall'amministrazione comunale per la chiusura della conferenza dei servizi sull'alta velocità».
Cigliana sottolinea che «la relazione tecnica dell'agenzia regionale per l'ambiente ha confermato ancora la mancanza di risposte certe da parte del Comune in tema di impatto ambientale, di equilibrio idro-geologico per possibili danni alle falde acquifere, di inquinamento atmosferico ed elettromagnetico». Secondo il capogruppo di Forza Italia «è grave che in questo documento si parli di sottostima degli effetti sul territorio di molta parte delle opere previste e si richiedano successive prescrizioni che impongano vincoli e mitigazioni ai progetti esecutivi.
Ma è altrettanto grave che l'amministrazione fiorentina prema per ottenere dal Ministero dell'Ambiente una valutazione affrettata dell'impatto ambientale, che apra di fatto la città alle opere previste ma non dotate delle necessarie garanzie». «La giunta Domenici - ha sottolineato Cigliana - non può far passare come "varianti" i progetti nuovi che hanno modificato i contenuti della precedente conferenza dei servizi e, soprattutto, non può pretendere di far ricadere sul governo le responsabilità politiche o tecniche di un eventuale ulteriore rinvio della conferenza stessa.
Se il ministero richiedesse nuovi accertamenti sull'impatto ambientale farebbe semplicemente il suo dovere a nome e per conto dei cittadini di Firenze i quali, a differenza della giunta, comprendono la gravità dei problemi del territorio ed i rischi connessi ad una approvazione semplicistica dei progetti varati». L'esponente del centrodestra invita pertanto il sindaco «a consultare i comitati dei cittadini: forse comprenderebbe che il problema non consiste in scelte ideologiche contro l'Alta Velocità, ma in scelte tecnico-amministrative contro questo tipo di sottoattraversamento e contro le opere ad esso connesse».
«Per questo, rispondendo pienamente al mio ruolo di consigliere eletto dalla città - ha concluso Cigliana - rivolgo al governo un nuovo appello affinché esprima la valutazione definitiva di impatto ambientale con il conseguente via libera al sottoattraversamento dell'alta velocità solo dopo i dovuti approfondimenti e gli indispensabili accertamenti, nel pieno rispetto dei bisogni della città».