Firenze- Il Consiglio regionale ha iniziato l’esame del bilancio di previsione e della legge finanziaria 2004 della Regione Toscana. Si prevede un aumento degli investimenti, mentre non cresce la pressione fiscale regionale. Sono previste riduzioni sull’Irap per le imprese dotate di certificazioni ambientali, compensate da un contenuto aumento delle tasse per il conferimento in discarica dei rifiuti speciali. Sono confermate le agevolazioni tributarie sul bollo auto per le associazioni di volontariato.
Oltre naturalmente ad un sostegno ancora più vigoroso all’economia per la ripresa dell’imprenditoria toscana: tra gli interventi più rilevanti 225 milioni di euro con il Programma straordinario di investimenti triennale; altri 153 milioni di euro che arriveranno con il Docup; 13 milioni e mezzo di euro, gestiti da Artea, che ne attiveranno oltre 115 milioni per l’avvio del Piano rurale. Per il biancio di previsione 2004 della Regione Toscana si prevedono entrate complessive per 7.746 milioni di euro, con un avanzo di amministrazione presunto per il 2003 di 787 milioni di euro.
Altri 6.579 milioni sono il frutto di trasferimenti, compartecipazioni e tributi regionali. Il 65% delle entrate arriva da Irap, Iva ed addizionale Irpef. Complessivamente ammontano a 5.943 milioni i tributi propri della Regione, che per 5.020 milioni coprono il fabbisogno del servizio sanitario. Dei trasferimenti statali e comunitari sono stati previsti per adesso sono quelli certi. Per pareggiare il bilancio la Regione ha così previsto di ricorrere al credito per 380,4 milioni di euro. Sul fronte dei tributi due sono le novità più rilevanti per il 2004: la prima riguarda il bollo auto dove è confermata l’esenzione per i mezzi usati a fini sociali da parte delle onlus; la seconda novità riguarda le imprese dove sono state innalzate le aliquote del tributo per il conferimento in discarica dei rifiuti speciali (previsto un maggior gettito di 3,6 milioni di euro), ma ridotte le aliquote Irap per le aziende che si sono dotate di certificazioni ambientali.
Sempre sull’Irap, l’imposta regionale sulle attività produttive, sono stati confermati i tagli e le agevolazioni dello scorso anno, ne beneficeranno in circa 45 mila, tra aziende ed onlus. Spazio agli investimenti: 710 milioni in più. Sono 465 i milioni di euro destinati in bilancio alla Strategia economica, serviranno ad incoraggiare la ripresa ed anche gli investimenti in viabilità e sulle infrastrutture. Ci sono 27,5 milioni di euro per il rilancio dei poli espositivi. Sono stati attivati fondi di garanzia per le imprese, riconfermati i sostegni al sistema moda (50 mila l’anno, per tre anni), la valorizzazione dei piani di sviluppo locale e la promozione dei processi di innovazione della rete distributiva.
Ci sono anche 4 milioni di euro del programma europeo “Leader Plus”, destinati ad accrescere la qualità e la competitività dei prodotti turistici. La sanità è anche quest’anno la spesa maggiore (copre il 65,4 per cento dell’intero bilancio): 5.066 milioni. Serviranno a tenere aperti gli ospedali, ma anche a costruirne di nuovi o riqualificarli: i 35 milioni di euro previsti per il 2004 nel programma straordinario pluriennale riguardano le aziende di Siena e Pisa. I soldi spesi per la sanità servono a pagare anche le medicine, le analisi, gli esami e le visite mediche.
Per far fronte al fabbisogno aggiuntivo dovuto ai rinnovi contrattuali del comparto e alla regolarizzazione degli immigrati la Toscana attende dallo Stato 170 milioni di euro. Per gli interventi sociali sono disponibili oltre 53 milioni di euro. La Regione ha deciso di anticipare ai cittadini i contributi per l’abbattimento delle barriere architettoniche in edifici privati: sono 4 milioni di euro che dovranno essere rimborsati dal governo. Il fondo per le politiche sociali servirà ad aiutare gli anziani e sostenere i servizi domiciliari per non autosufficienti e disabili, ad incentivare la permanenza degli anziani in famiglia, a contrastare la povertà e sostenere i diritti dei minori.
Previsti investimenti per oltre 10 milioni di euro. Importante la Strategia territoriale. Alla viabilità sono stati destinati 149 milioni di euro, 70 riguardano gli investimenti previsti dal Programma pluriennale degli investimenti sulle strade. 417 milioni di euro saranno investiti sul trasporto pubblico locale, bus e treni. Nell’area destinata ad interventi sul territorio, che raccoglie ben 884 milioni di euro, ci sono anche i fondi destinati all’edilizia residenziale pubblica, per costruire nuove abitazioni o ristrutturare quelle esistenti.
Sulla Strategia ambientale: erosione della costa, rischio idrogeologico, rifiuti e risorse idriche sono a disposizione 191 milioni di euro. Per il piano regionale ambientale sono stati stanziati 46 milioni di euro in tre anni. Per cultura, formazione e lavoro sono previsti complessivamente 222 milioni di euro. La Regione ha accresciuto le proprie risorse dirette: i fondi destinati alla cultura e allo sport passano da 48 a 52 milioni di euro.
Varis Rossi (DS) Presidente della Commissione Affari Istituzionali ha illustrato, per la maggioranza, il bilancio di previsione e la legge finanziaria 2004 della Regione Toscana parlando di un buon risultato raggiunto con un rilevante impegno finanziario nei confronti dell`economia al fine di potenziare iniziative e strumenti a sostegno del sistema imprenditoriale della nostra Regione, in particolare delle piccole e medie imprese in questa difficile congiuntura.
Sono confermate le scelte previste nel DPEF, secondo Varis Rossi, ma quello che preoccupa è un deterioramento progressivo dei rapporti tra i vari livelli istituzionali, con un’arroganza istituzionale dello Stato centrale, mentre sarebbe necessario avere una missione comune per rispondere alle difficoltà reali che attraversa il nostro paese. Preoccupa, per Varis Rossi, che la Finanziaria dello Stato 2004 non porti nulla di concreto alla Toscana, mettendo a rischio reale i cittadini toscani su questioni essenziali come la scuola, la sanità, il sociale.
In questo ambito diventa difficile per la Regione Toscana portare avanti un disegno di crescita economica, garantendo a larghe fasce di popolazione di riuscire a mantenere i livelli raggiunti ed una possibilità di progresso nella coesione sociale. Nonostante queste preoccupazioni e le difficoltà oggettive che esistono nel bilancio 2004, secondo Varis Rossi, si riesce comunque a prevedere significative risorse per la realizzazione degli interventi del Docup 2002/2006; per l’avvio del piano di sviluppo rurale; le risorse necessarie al finanziamento della quota 2004 del Programma Straordinario degli Investimenti 2003-2005; il rafforzamento delle iniziative volte al controllo della spesa sanitaria, per mantenere in equilibrio la gestione ordinaria della sanità; la forte attenzione per il `sociale`; le risorse necessarie all`avvio del Piano Regionale di Azione Ambientale 2004-2006; le iniziative nel campo dell` istruzione, della formazione e del lavoro (asili nido, infanzia e adolescenza, famiglie, adulti, sviluppo degli interventi per il diritto allo studio universitario, ecc.); l`assenza di manovre fiscali che comportino aumenti di pressione fiscale generalizzata e la conferma delle agevolazioni già disposte sulle Irap e sulle tasse automobilistiche.
Il bilancio di previsione 2004 è improntato a un sostanziale conservatorismo, ed è pieno di contraddizioni: da un lato ci si lamenta della carenza di trasferimenti, dall’altro si spendono milioni di euro in consulenze inutili.
Questo il parere del consigliere Angelo Pollina, di Forza Italia, che ha svolto la relazione di minoranza. Secondo Pollina si torna a parlare di tassazione di scopo, per la quale la Regione Toscana mette in ponte un intervento legislativo in assenza, si dice, dei principi statali. “Almeno di questo, di un’ostinata coerenza in negativo – ha detto Pollina – si deve dare atto a questa Giunta, che non perde occasioni per polemizzare, scavalcare, sollevare conflitti e presentare ricorsi”. La tassa di scopo rappresenta, ha proseguito il consigliere, “di per se stessa una contraddizione in termini, rispetto alla promessa invarianza della pressione fiscale.
Permettere agli enti locali di gravare sulle tasche degli operatori economici non significa altro che nascondere dietro una sottilissima foglia di fico il via libera a ulteriori gabelle”. Il conservatorismo del bilancio 2004, inoltre, si esplicita in un “immobilismo preoccupante” all’interno del quale brilla soltanto la spesa storica. “Le variazioni più significative – sostiene ancora il consigliere di Forza Italia – le abbiamo notate nei consuntivi, in particolare quello del 2002, e riguardano le consulenze e gli incarichi esterni.
Gli stessi organi tecnici della magistratura contabile competente non hanno mancato di far notare le forti criticità legate a questo segmento della spesa: gli esborsi sono aumentati del 40%, arrivando a 26 miliardi di vecchie lire”. Per quanto riguarda la sanità, secondo Pollina il problema della Toscana non è quello della mancanza di risorse, ma di gestione e utilizzo efficiente delle stesse. Per quanto riguarda invece lo sviluppo e gli investimenti, l’unica novità da segnalare sono gli interventi a favore delle piccole e medie imprese: “Un provvedimento – dice Pollina – che ricalca le linee della proposta di legge presentata dal gruppo di Forza Italia sul capitale di rischio”.
“La carenza più rilevante di questo bilancio di previsione – ha concluso il consigliere – è la sua sostanziale inemendabilità: è quasi impossibile anche suggerire correttivi, perché occorrerebbe rivoltare come un guanto l’impostazione complessiva”. E questo stravolgendo la spesa storica nell’ottica del principio di sussidiarietà orizzontale rinforzata, secondo il quale il settore pubblico può e deve intervenire soltanto laddove possa dimostrare di essere in grado di assicurare un servizio migliore del privato a prezzi più contenuti; ridimensionando gli incarichi e le consulenze esterne; valorizzando i comparti strategici dell’economia toscana; riqualificando e rilanciando sanità e scuola tramite la creazione di condizioni di pari opportunità tra strutture pubbliche, private e parificate; infine, affermando la centralità della questione sicurezza con risorse per il comparto legate a una percentuale fissa del prodotto interno lordo regionale.