E’ un aeroporto piccolo e rimarrà tale, quello di Siena, ma ha una funzione importante per assorbire una parte della domanda di trasporto aereo che in Toscana rimane insoddisfatta, ponendosi come supporto e non come concorrente degli aeroporti maggiori. E’ quanto è emerso nel corso delle audizioni che si sono svolte in Consiglio regionale, nella seduta della commissione speciale Trasporti integrati, presieduta da Maurizio Dinelli (Forza Italia). Un’audizione per fare il punto, alla presenza dei rappresentanti di porti, aeroporti e interporti toscani, sull’accordo quadro tra Regione e Governo sulle infrastrutture.
Per l’aeroporto di Siena c’era Francesco Cinotti, il presidente, che ha aggiornato i presenti sui lavori previsti nell’accordo di programma: la realizzazione della nuova aerostazione e l’ampliamento della pista e della via di rullaggio. Sul primo punto, Cinotti ha sottolineato che, per la rinuncia della ditta che si era aggiudicata i lavori, non è chiaro se i fondi messi a disposizione (1,2 miliardi di vecchie lire) ci sono ancora. Sui lavori di ampliamento (8 miliardi di lire lo stanziamento), ha ricordato che la Regione ha chiesto di fare la valutazione di impatto ambientale, anche se non era necessaria dal punto di vista strettamente tecnico.
Lo studio è stato eseguito ed ha comportato un anno di ritardo; ora, dopo il via libera con prescrizioni, le opere sono in corso di realizzazione.
Sono in fase di ultimazione gli studi di fattibilità per le diverse ipotesi di tracciato del corridoio tirrenico, tra Grosseto e Civitavecchia. Non ci sono indicazioni precise sui tempi; completate le valutazioni di tipo tecnico, spetterà agli organi politici decidere sul tracciato. Lo ha dichiarato Ernesto Maffei, direttore della società SAT, durante un’audizione nella commissione speciale Trasporti integrati del Consiglio regionale, presieduta da Maurizio Dinelli (Forza Italia).
“La prima legge che autorizza la realizzazione dell’autostrada è del 1982, adesso è ora di stringere i tempi – ha commentato Dinelli - Bisogna intensificare i rapporti Governo-Regione e fissare dei limiti di tempo cogenti alla progettazione, agli accordi e alle conferenze di servizi”. Secondo Maffei, i costi dei diversi progetti sono quasi equivalenti. Infatti, anche se il tracciato costiero, aderente all’attuale Aurelia, è in pianura, sarebbero necessari numerosi tratti in elevazione, per superare i corsi d’acqua: questo comporterebbe costi per il movimento dei materiali e il consumo di inerti.
Il tracciato collinare, che passa dietro Capalbio e si ricollega alla tangenziale a 10 chilometri da Grosseto, richiederebbe invece più opere e più approfondimenti ma meno movimentazione di materiali e comporterebbe meno disagi per i residenti e le attività industriali. Per la consigliera Anna Annunziata (Ds), però, l’autostrada collinare impatta di più sull’ambiente, perché “anche se ci sono meno abitanti, il territorio fa parte di un modello di sviluppo del distretto rurale”. Nella stessa occasione la commissione ha sentito anche i rappresentanti di porti, interporti ed aeroporti toscani, per un aggiornamento sull’accordo di programma tra Regione e Governo sulle infrastrutture.
“Tutti gli intervenuti nelle audizioni di oggi, in particolare porto e interporto di Livorno – ha concluso Dinelli – concordano sulla necessità di una rapida realizzazione del corridoio tirrenico”.