FIRENZE- Non un farmaco in meno, ma neppure uno in più del necessario. E’ l’impegno della Regione Toscana, che per la promozione di un uso corretto dei farmaci – sia per la sicurezza dei cittadini che per arginare lo spreco – ha investito energie e risorse. Nella primavera del 2002 la Regione ha lanciato una campagna informativa per l’uso corretto del farmaco, con lo slogan ‘Farmaci. Usare con cura’: la più grande campagna di comunicazione mai organizzata in materia da una Regione.
Attraverso l’uso di diversi mezzi di comunicazione, si è cercato di insegnare ai cittadini a utilizzare correttamente i farmaci, ricordando che le medicine fanno bene solo se usate in modo appropriato. Una nuova campagna è stata lanciata di recente, con lo slogan ‘Più testa, meno farmaci’. E i risultati si cominciano a vedere. Nei primi mesi del 2003 la spesa farmaceutica convenzionata è calata del 7,6% rispetto al periodo corrispondente del 2002 (a fronte di un calo nazionale del 3,5%).
Dal 2002 al 2003 la spesa pro capite per i farmaci convenzionati è diminuita in Toscana di 10,59 euro (a fronte dei 5,69 euro a livello nazionale), pur in assenza di ticket (come in altre Regioni), che costituiscono un deterrente all’acquisto di farmaci. La strategia della Toscana per l’uso corretto del farmaco è stata così efficace da mettere in allarme una multinazionale come la Pfizer, che per contrastare la politica farmaceutica della Regione ha studiato un piano dettagliato e articolato, di cui si è occupata la magistratura: la vicenda è nota, il pm ha portato a termine l’inchiesta proprio pochi giorni fa, concludendo che Pfizer Italia ha diffamato la Regione Toscana.
In tutto il mondo occidentale, ci sono almeno tre motivi che spingono ad aumentare continuamente il consumo dei farmaci: il fatto che si producano medicinali sempre più potenti; la spinta pubblicitaria dell’industria farmaceutica; la convinzione diffusa (ed errata) che contro ogni disturbo, anche il più piccolo, sia necessaria una pillola.
“La Regione Toscana – chiarisce l’assessore per il diritto alla salute Enrico Rossi - si schiera a favore di un uso appropriato, cioè non inutile ed equilibrato, dei farmaci: questo obiettivo viene ritenuto di grande rilievo, sia per la sicurezza e la salute dei cittadini, sia per il contenimento della spesa a carico del servizio sanitario”.
Secondo il decalogo per il corretto uso dei farmaci, diffuso durante la campagna, i principali errori che si compiono sono assumere medicinali senza essere certi della loro reale utilità, utilizzarli in dosi sempre più alte e ravvicinate, usarli per migliorare le prestazioni sportive, farne un uso inappropriato.
Occorre infatti ricordare che la migliore medicina è uno stile di vita sano, che i farmaci hanno anche effetti negativi, che si deve prenderli soltanto dopo essersi consultati con il medico o con il farmacista, che si devono seguire le dosi consigliate senza prendere iniziative personali e che è opportuno diffidare delle cure passaparola, cioè dei consigli forniti da amici non esperti, che è necessario avvertire il proprio medico se si hanno effetti collaterali dopo l’utilizzo. “Non sempre l’uso delle medicine corrisponde a un miglioramento reale delle condizioni di salute – dice Rossi - Questo accade quando si curano i sintomi, senza intervenire sulle cause del nostro malessere.
Nella nostra regione si vive bene, l’ambiente è tutelato, siamo in cima alle classifiche del benessere e delle condizioni di vita. Ora dobbiamo imparare a utilizzare i farmaci il meno possibile, cambiando le abitudini sbagliate o dannose per la nostra salute”.