Come è venuto formandosi nel suo passato prossimo e remoto l’oggetto ‘Europa’? Quali coordinate tradizionali del giurista, radicate nelle diverse tradizioni nazionali, sono state costrette ad un profondo lavoro di revisione? Quali culture giuridiche antecedenti al nuovo spazio politico europeo sono state recepite, modificate, rinnovate nella nuova dimensione unitaria? Quali radici si celano - ed a quale profondità - dietro le non sempre entusiasmanti prospettive del presente ed i suoi incerti passi costituenti? Quali le categorie per descrivere e comprendere questo inedito ordine giuridico?
Sono solo alcuni degli interrogativi che la Redazione dei Quaderni fiorentini per la storia del pensiero giuridico moderno, coordinata da Pietro Costa, ha posto più di due anni fa ad oltre una ventina di studiosi italiani e stranieri chiamati a raccolta per un lavoro multidisciplinare di ingenti proporzioni, ora leggibile nei due tomi che compongono il 31° volume dei Quaderni.
A distanza di pochi mesi dalla pubblicazione del volume, il Centro di Studi per la storia del pensiero giuridico moderno – recentemente riconosciuto come Centro di ricerca, trasferimento ed alta formazione dell’Università di Firenze – e cui fa capo la rivista, chiama a raccolta un ristretto numero di specialisti per verificare gli esiti della ricerca svolta e proseguire e sviluppare un dibattito che i saggi appena editi hanno dimostrato vivacissimo e pronto a recepire una lettura diacronica dell’ordine giuridico europeo indirizzata a tracciare un bilancio delle continuità e delle discontinuità con le diverse tradizioni nazionali.
L’incontro, che si apre venerdì 12 dicembre alle ore 10,30 presso la Sala Convegni della Cassa di Risparmio di Firenze (via Folco Portinari 5), si articola sulle principali direttrici problematiche già percorse nel volume ma affidate ora ad un nuovo panel di ‘lettori’.
Dopo il saluto introduttivo di Bernardo Sordi, direttore del Centro, Aldo Schiavone e Paolo Cappellini si interrogheranno, rispettivamente, su ordine giuridico europeo e tradizione romanistica ed ordine giuridico europeo e tradizione di diritto comune. Nel pomeriggio, Giacomo Marramao, Gustavo Zagrebelsky e Stefano Rodotà, affronteranno, nell’ordine, tre pilastri del nuovo edificio europeo, la sovranità, la costituzione, i diritti. Presiedono le due sessioni dei lavori, Francesco Palazzo e Paolo Caretti.
A Paolo Grossi sono affidate le conclusioni.