Il 13 gennaio del 1979 Fabrizio De André tenne uno storico concerto al Teatro Tenda di Firenze. Quel tour, che si avvaleva della presenza e degli arrangiamenti della Premiata Forneria Marconi, fu un successo clamoroso. Quello spettacolo diventò poi un doppio album, ancora oggi pietra miliare nella discografia della canzone d’autore italiana.
“Coda di lupo” nasce per ricordare - venticinque anni dopo - quel momento, ma non solo.
A Firenze per un mese circa, da metà dicembre a metà gennaio, sarà ricordata l’intera opera di Fabrizio De André con una serie d’iniziative dedicate al grande artista scomparso.
Ci saranno gli spettacoli naturalmente, con alcune proposte già conosciute come La buona novella riletta da Davide Riondino o I bambini sono di sinistra con Claudio Bisio (entrambe programmate al Teatro Verdi), ma anche due momenti assolutamente inediti, ovvero un concerto di Mauro Pagani nell’Aula Grande del Tribunale di Firenze, e il concerto della PFM con altri artisti ospiti in programma il 13 gennaio 2004 con lo stesso repertorio e nello stesso luogo di allora. Completeranno la rassegna alcune mostre, degli incontri ed anche iniziative gastronomiche.
L’iniziativa è realizzata dal “Saschall – Teatro di Firenze” (ovvero dalla struttura che ha preso il posto del vecchio Teatro Tenda), in collaborazione con la Fondazione De André e l’Assessorato alla Cultura del Comune di Firenze, e si avvale del contributo della Stagione Teatrale del Teatro Verdi e del Teatro Puccini di Firenze.
L’idea di “Coda di lupo” nasce esattamente un anno fa al termine del concerto che la PFM tenne a Firenze al Sachall. Franz Di Cioccio e compagni erano rimasti impressionati dalla qualità della nuova struttura che del vecchio Tenda conserva “solo” le assi del palcoscenico. Parlando con Claudio Bertini e Massimo Gramigni - promoter da sempre di De André in Toscana - venne fuori la voglia di ricordare quel fantastico concerto di venticinque anni fa. Coinvolta fin da subito la Fondazione De André e con l’appassionato contributo di Dori Ghezzi, la manifestazione si è via via sempre più definita ed arricchita, trovando lungo la strada la preziosa collaborazione dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Firenze.
Il nome della rassegna prende spunto dal soprannome che lo stesso De André si era dato durante il tour del 1979.
In quell’occasione, tutti i musicisti avevano dei nomignoli ispirati al mondo degli indiani pellerossa (Mussida ad esempio era “Alce nera”). Coda di lupo è anche il titolo di un brano di Fabrizio De André contenuto nell’album Rimini del 1978.