Vi piacerebbe vedere all’opera un maestro artigiano che lavora il “galestro” e realizza il tradizionale “cotto” toscano? Oppure l’arrotino, che affila i coltelli sotto i vostri occhi? O ancora il maestro artigiano capace di coprire i tetti con le lastre di arenaria (le tradizionali piagne). E poi il fabbro, lo scalpellino, il cestaio, i falegnami e le donne che intrecciano la paglia a mano per farne borse ma anche sedie. E infine un gruppetto di artigiani in grado di confezionare sigari a mano, a cominciare dalla fase della trinciatura?
Saranno loro, i maestri artigiani della Toscana, i protagonisti dello stand Arsia, l’agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione in agricoltura, che partecipa ad Agrietour, il salone dell’agriturismo in corso dal 5 al 7 dicembre ad Arezzo.
Nei tre giorni della manifestazione gli artigiani si alterneranno nello stand e sarà possibile vederli all’opera.
Un tuffo indietro negli anni che consentirà di rivedere scene della propria infanzia, magari dimenticate, o permetterà ai più giovani di conoscere un pezzo di Toscana rurale mai vista e che ha rischiato di scomparire definitivamente.
E’ la Toscana degli antichi mestieri rurali, le attività che per millenni hanno consentito al mondo rurale l’autosufficienza, con la produzione fatta a mano di tutti quei manufatti che servivano alla vita quotidiana. Oggi la Regione Toscana ha una legge (è la legge regionale n.15 del 1997) intitolata “Salvaguardia e valorizzazione delle attività rurali in via di cessazione”, che ha già permesso all’Arsia, l’agenzia tecnica della Regione, di avviare un censimento degli antichi mestieri ancora esistenti sul territorio della Toscana.
Da questa collaborazione è nato anche un libro, che si intitola “La memoria delle mani. Antichi mestieri rurali in Toscana: dalla salvaguardia a nuove occasioni di lavoro”, pubblicato dall’Arsia, che verrà presentato il 6 dicembre prossimo, all’interno dello stand Arsia, nell’ambito di Agrietour.
La pubblicazione di questo libro – sottolinea Maria Grazia Mammuccini, amministratore dell’Arsia - è stata il coronamento del proficuo rapporto di collaborazione instaurato fra l’Arsia e il sindacato dei pensionati Spi Cgil, che ha avuto lo scopo di far riscoprire gli antichi mestieri non soltanto ai turisti che giungono in Toscana affascinati dal mondo rurale, ma anche alle stesse popolazioni toscane, che vivono nei territori rurali, ma che rischiavano di perdere la consapevolezza delle loro stesse tradizioni.
Oggi tutto è stato raccolto in un libro, corredato da foto, schede, approfondimenti storici, ma anche con le esperienze concrete di una nuova valorizzazione in riferimento ad una politica complessiva di sviluppo rurale del territorio, che comprende naturalmente la valorizzazione dei prodotti agroalimentari tipici, l’agriturismo ecc.
Grazie al contributo offerto dal sindacato dei pensionati - continua Maria Grazia Mammuccini – è stato possibile acquisire i frutti di un’indagine, svolta dai pensionati stessi nei territori rurali, che ha permesso di raccogliere segnalazioni e testimonianze di attività artigiane ancora presenti, spesso tenute in vita esclusivamente proprio grazie all’opera di pensionati.
L’indagine ha tra l’altro il merito di segnalare agli Enti Locali le località nelle quali sono presenti le attività artigiane, affinchè tutti si facciano carico della loro valorizzazione quale “patrimonio comune”.
Il volume contiene anche proposte, come quella di una scuola dei mestieri, con l’intento di offrire suggerimenti per una nuova valorizzazione delle attività.
La legge regionale n. 15/97 “Salvaguardia e valorizzazione delle attività rurali in via di cessazione” - soggiunge infatti l’Amministratore dell’Arsia - contribuisce a far emergere una realtà sommersa ed ormai quasi scomparsa, ma che può ancora rappresentare una grande opportunità per mantenere le tradizioni delle attività umane legate ad un concetto alto della manualità, ad un rapporto dell’uomo con le risorse povere.
La partecipazione dell’Arsia ad Agrietour , nel segno degli antichi mestieri rurali, ha l’obiettivo – conclude l’Amministratore, Maria Grazia Mammuccini - di contribuire a diffondere la conoscenza di queste attività, offrendo loro anche un’opportunità di pubblico riconoscimento e di promozione. L’occasione offerta dal salone dedicato all’agriturismo è certamente perfetta, perchè proprio l’agriturismo rappresenta l’anello di congiunzione fra il turista e la cultura dell’ambiente rurale, da conoscere e comprendere in tutti i suoi aspetti, e rappresenta una proficua occasione per lavorare proprio nell’ottica dello sviluppo rurale integrato, sul quale Regione Toscana e Arsia sono impegnate.