La vita di esclusione e di povertà che i clochard e i ricoverati nei manicomi sono costretti a condurre è al centro dello spettacolo “Barboni” di Pippo Delbono, organizzato dalla Fondazione Toscana Spettacolo per la quarta edizione della Festa della Toscana, dedicata ai disabili. L`opera, che ha ricevuto diversi riconoscimenti tra cui l`Ubu nel 1997, va in scena domenica 30 novembre, alla Sala Jenco di Viareggio e martedì 2 dicembre al teatro Pacini di Pescia. Si abbatte, oltre il muro di silenzio, quello che nel teatro divide le persone dagli attori.
Infatti, buona parte degli interpreti è composta da persone normali, avvicinatesi alla recitazione per caso, in seguito ai tanti incontri che Delbono ha fatto e fa quotidianamente. “Nell’arco delle ultime esperienze di lavoro delle compagnia –ha detto in proposito il regista- ho incontrato alcune persone che vivono l’arte non come un ‘mestiere’, ma come esperienza fondamentale per la loro sopravvivenza. Per queste persone l’espressione artistica non è un lavoro, una routine, ma una necessità di vita”.
Sul palcoscenico si incontrano due popoli di “barboni”: quelli della compagnia (Pippo, Pepe, Gustavo, Lucia, Pierino, Elena, Simon) che da sempre, per scelta o per vocazione, vivono ai margini del movimento teatrale italiano, portando avanti un discorso poetico ed artistico e i “barboni” che Delbono ha incontrato (Bobò, Mr. Puma, Armando) con i quali si è creato un certo legame. Si tratta di uno spettacolo costruito per frammenti. In scena si snodano dialoghi, balli, minirecite e numeri più da strada che da varietà.
(bb)