(25 novembre 2003) – I treni obsoleti nel tratto ferroviario Marradi – Faenza al centro di una domanda d’attualità del consigliere del Ppi- Margherita Giovanni Vignoli. Si stanno infatti verificando situazioni di vero pericolo per l’incolumità dei passeggeri: porte che non si chiudono e bloccate con pezzi di legno e altre che rimangono costantemente aperte. Anche il sindaco di Marradi si è lamentato più volte e non si accontenta più delle rassicurazioni portate dal compartimento ferroviario toscano, competente per questo tratto.
“La Provincia è stata informata di questi disservizi – ha informato in Consiglio Provinciale ai trasporti Mirna Migliorini – che vanno ad aggiungersi ad un autunno precario che ha peggiorato, ulteriormente, l’intero trasporto ferroviario in Provincia. Le automotrici utilizzate da Trenitalia sulla Marradi – Faenza sono molto vecchie e del problema abbiamo interessato la Regione ipotizzando anche la possibilità di penali non solo per i treni in ritardo ma anche per la mancata manutenzione del materiale rotabile.
Trenitalia ci ha risposto che a partire dalla prossima estate, è stata fatta l’ipotesi di giugno, verranno introdotti nuovi treni su questa tratta, sulla Faentina e per servire meglio il bacino della Valdelsa. Saranno 4 i nuovi convogli chiamati “minuetto”, che sono ancora in fabbricazione. Dal 2006 ne verranno aggiunti altri. Vogliamo interessare del problema anche la Regione Emilia – Romagna ed è per questo che, insieme all’assessore ai trasporti della Provincia di Bologna, invieremo due lettere per sollecitare le regioni ad intervenire su Trenitalia”.
Per Vignoli il problema è da risolvere in tempi brevi: “Le porte aperte dei treni oltre a non garantire la sicurezza dei cittadini perché può salire o scendere chiunque sono altamente pericolose. La tratta Marradi – Faenza è sempre sovraffollata perché utilizzata anche da pendolari e studenti e questi problemi sono ormai da reato penale – ha detto Vignoli – perché la sicurezza deve essere assicurata e la situazione non è più tollerabile.