Manifestazione, questa mattina in piazza della Signoria, contro il condono edilizio. L'iniziativa, intitolata «La Toscana non condona il malaffare e lo scempio dell'ambiente», era stata indetta, tra gli altri, da DS, Margherita, Verdi, Italia Nostra, Comunisti Italiani, Rifondazione Comunista, Italia dei Valori, Legambiente, Italia Nostra, Arci, Federconsumatori, WWF, Sunia, Unione Inquilini. «L'ultimo condono edilizio, quello del 1994 - hanno spiegato i consiglieri diessini Antongiulio Barbaro, Alberto Cianchi, Valter Acciai, Gregorio Malavolti, Paolo Imperlati e Marcella Bresci che hanno preso parte all'iniziativa - fece registrare un picco di ben 83 mila edifici costruiti illegalmente, quantità poi notevolmente diminuita negli anni successivi.
Il condono edilizio è una misura che giustifica l'illegalità nei comportamenti dei cittadini, costringe i Comuni a realizzare onerose opere di urbanizzazione, abbatte qualunque criterio di corretta pianificazione del territorio e, soprattutto, incentiva e rende lecite gravissime ed irreversibili ferite all'ambiente». «E' un premio alla manomissione del territorio - hanno aggiunto i consiglieri diessini - ai comportamenti illegali ma non solo: il nuovo condono viola pesantemente le competenze in materia urbanistica delle Regioni.
Ma la nostra non è solo una battaglia "contro": abbiamo proposte che nascono da una idea di governo del territorio profondamente diversa da quella sottesa nella logica del condono. Anzitutto chiediamo non solo di prorogare ma rendere permanenti gli incentivi per le ristrutturazioni edilizie, misura che ha dato buoni risultati per la riqualificazione delle abitazioni e per un recupero di legalità nel settore dell'edilizia e di stanziare adeguati finanziamenti per la messa in sicurezza delle aree a rischio di frane e alluvioni e di rilanciare l'edilizia pubblica».
«Infine - ha concluso il consigliere diessino - è necessario rafforzare i controlli e le sanzioni contro l'abusivismo e responsabilizzare le amministrazioni locali perché i nuovi strumenti e interventi urbanistici siano più rigorosamente armonizzati all'obiettivo della sostenibilità ambientale».
Al presidio di stamane hanno partecipato anche i consiglieri regionali Mario Ricci (PRC), Erasmo D'Angelis (DL-Margherita), Fabio Roggiolani (Verdi), Alessia Petraglia, Filippo Fossati e Marisa Nicchi (DS), oltre al senatore Sauro Turroni (Verdi).
Un incremento dell'accisa sui carburanti di tre centesimi per evitare il collasso del trasporto pubblico locale.
Questa la richiesta avanzata dal sindaco di Firenze e presidente dell'Anci Leonardo Domenici, in una lettera al ministro dell'Economia e Finanze Giulio Tremonti. "Uno dei settori più penalizzati dalla legge Finanziaria che preoccupa fortemente i Comuni, soprattutto medi e grandi - denuncia Domenici - è quello del trasporto pubblico locale che rischia di fermarsi, per carenza di risorse, con gravissime ripercussioni, su tutto il territorio nazionale, per i nostri cittadini. Secondo l'ANCI la soluzione potrebbe essere data da un incremento dell'accisa sui carburanti che produrrebbe sicentocinquanta (650) milioni di euro, con un impatto sull'inflazione pari a + 0,0006%.
Se si dovesse procedere attraverso l'aumento delle tariffe la stessa cifra si potrebbe raggiungere aumentando i prezzi del biglietto e degli abbonamenti in media del 40%, con un impatto sull'inflazione + 0,0017%. Nella lettera a Tremonti Domenici ipotizza che "se questa richiesta venisse accolta si potrebbe addivenire ad un patto con i Comuni interessati fino al quando resterà in vigore l'accisa per evitare qualsiasi aumento del costo del biglietto e degli abbonamenti".