Livorno - Nulla da fare. Non ce l’ha fatta un buon Livorno, buono ma un po’ confusionario, a superare il coriaceo Venezia. Gli amaranto, riammessi a giocare allo stadio Picchi dopo la revoca della squalifica del campo, sono stati imbrigliati dai veneti che hanno dimostrato di attraversare un buon momento, che ormai dura da sette partite, una striscia di risultati utili che li ha portati in una tranquilla posizione di classifica. Comunque sia, a Livorno il Venezia ha rischiato di lasciarci le penne, anche se proprio il Venezia in avvio di gara, esattamente al 9°, è andato vicinissimo al gol con Miramontes il cui tiro è stato salvato a due passi dalla linea da Vanigli col portiere Pavarini ormai battuto.
Ma al di là di questa occasione il Venezia non ha fatto poi granché. Onore al merito a Guidoni, che è riuscito a rendersi pericoloso in qualche occasione in entrambi i tempi, ma per il resto la partita l’ha fatta il Livorno che dopo essersi reso pericoloso con Biliotti e Rabito nel primo tempo, dopo aver visto salire di tono Ruotolo e Lucarelli nella ripresa, dopo essersi reso pericoloso col solito Protti, si è visto annullare un gol di Vigiani in un modo alquanto rocambolesco. L’azione è andata così.
Al 34° del secondo tempo, dopo che gli amaranto avevano chiesto a gran voce un rigore per fallo su Biliotti, si sviluppa un’azione sulla fascia sinistra del Livorno con Protti che lascia partire un tiro ad effetto, a pallonetto, col portiere battuto anche se c’è Maldonado nei paraggi, eppure davanti al difensore del Venezia, in discutibile posizione di fuorigioco, compare Vigiani che è lesto a colpire di testa e ribadire in rete un pallone che in porta, probabilmente, ci sarebbe entrato ugualmente.
L’arbitro Castellani di Verona, consultatosi anche con i segnalinee, annulla per fuorigioco. Enorme è la protesta del pubblico. In altre occasioni simili - viene in mente un gol del Milan realizzato da Thomasson - il gol è stato concesso perché il colpo di testa è stato ritenuto ininfluente ai fini della rete. I giocatori del Livorno, al termine della gara, diranno che la palla in rete sarebbe entrata lo stesso. Ma l’arbitro, evidentemente, non è stato di questo parere. Comunque sia, un pareggio ottenuto dopo la maratona di giovedì notte a Verona, dopo l’incertezza della sede di gara, non è da disprezzare.
In effetti il pareggio senza reti, ed anche senza particolarissime emozioni, ha frenato un pochino la corsa verso la serie A, parola che ancora, quasi per scaramanzia, a Livorno nessuno vuole pronunciare. Ma a giustificazione della non brillante prestazione degli amaranto, che senz’altro hanno offerto una prestazione inferiore alle loro possibilità, c’è da dire che questo torneo è davvero massacrante. Questa volta mister Mazzarri ha fatto ricorso al turn-over. Non a caso la gara è iniziata con Protti in panchina, dove è rimasto per tutto il primo tempo, ed al suo posto ha giocato Rabito, che fino a quando è stato in campo lo ha sostituito degnamente.
Da parte sua il Venezia ha giocato una partita di contenimento, chiaramente alla ricerca del punto fuori casa, col solo Guidoni che è riuscito a rendersi pericoloso nell’area avversaria. Questo ha permesso ai veneti di allungare la striscia positiva di risultati. Inoltre c’è da dire che il pari interno degli amaranto ha permesso ad alcune delle inseguitrici, Messina e Torino, di avvicinarsi. Ma se è vero che gli uomini di Gregucci non hanno quasi mai vacillato, che con l’ex di turno, Fantini, hanno anzi fatto vedere quanto possenti siano le loro folate offensive, è pur vero che il Livorno non ha corso mai il rischio, specie nel secondo tempo, di dare al Venezia la soddisfazione della prima vittoria esterna.
Questo lo ha sottolineato anche mister Mazzarri in sala stampa, nel dopopartita, che è apparso comunque un po’ rammaricato per la vittoria sfumata. Mentre l’estroso argentino Miramontes del Venezia si è lamentato ma il mister veneto Gregucci ha detto che un punto a Livorno vale il doppio. Soddisfatto anche il portiere Pavarini del Livorno. E parzialmente soddisfatti, con l’invito a guardare al futuro, sono apparsi anche i gemelli del gol, Protti e Lucarelli, che pensano già a domenica prossima, quando il Livorno sarà di scena allo stadio Franchi contro la Fiorentina nel derby di Toscana, dove il Livorno, con orgoglio e determinazione, andrà senza alcun timore reverenziale. Marco Ceccarini Livorno(3-4-2-1) - Pavarini, Cannarsa, Melara, Vanigli, Pfertzel (8° st Vigiani), Chiellini, Ruotolo, Grauso (27° st Saverino), Biliotti, Rabito (1° st Protti), Lucarelli.
Allenatore Mazzarri. Venezia (4-3-3)- Soviero, Turato, Maldonado, Giubilato, Fernandez, Brellier, Anderson, Amerini (21° st Manetti), Fantini, Miramontes (37°st Pisani), Guidoni (44° st Babu).Allenatore Gregucci Arbitro - Castellani di Verona. Ammoniti: Fernandez, Amerini e Turato nel Venezia, Chiellini e Ruotolo nel Livorno. Angoli: 4 a 4 Note - Giornata tipicamente autunnale, terreno allentato, spettatori 10 mila circa per un incasso di quasi 125 mila euro compresa la quota abbonati di oltre 77 mila euro.
Le squadre sono entrate in campo con la maglia dell’Unicef nell’ambito di un’iniziativa a favore dei bambini. I tifosi del Venezia hanno esposto uno striscione di solidarietà con gli abitanti di Scanzano di Matera impegnati a lottare, al pari di quelli di Marghera, contro le discariche inquinanti. MC