FIRENZE - Esenzione dall'imposizione sul reddito delle spese per i campionari, incentivi e agevolazioni fiscali per le spese per ricerca, sviluppo, innovazione e formazione, esenzioni dall'Irap e crediti d'imposta, benefici fiscali per i processi di ricapitalizzazione e concentrazione delle piccole e medie imprese del sistema moda.
Questi i principali contenuti dell'emendamento al decreto collegato alla legge finanziaria presentato dalla Regione Toscana insieme alla Regione Piemonte e al quale hanno già dato la propria adesione anche le Regioni Campania e Umbria.
La proposta è stata illustrata nei giorni scorsi all'incontro organizzato presso la presidenza del consiglio dei ministri per affrontare i problemi del sistema moda.
Alla riunione, oltre ai rappresentanti delle organizzazioni del settore, hanno partecipato i sottosegretari alle attività produttive, all'ambiente e all'economia e i rappresentanti delle regioni maggiormente interessate al tema.
Ma vediamo più nel dettaglio la proposta.
"Una prima esigenza del nostro sistema moda che abbiamo voluto concretizzare nell'emendamento - spiega l'assessore alle attività produttive Ambrogio Brenna - è quella di estendere l'applicazione della TecnoTremonti, che riguarda l'innovazione, alle spese sostenute dalle imprese per la realizzazione dei campionari.
Un'altra istanza importante per il rilancio del settore è quella del rafforzamento delle piccole e medie imprese, rafforzamento che può avvenire solo attraverso processi di aggregazione in apposite società per la gestione comune di servizi a supporto di attività di ricerca, sviluppo, internazionalizzazione, tutela dei marchi, certificazioni. Il nostro emendamento prevede che queste società possano godere di un trattamento fiscale agevolato, che si sostanzia in una esenzione dall'imposizione sul reddito e dall'Irap per i primi dieci anni di attività".
Ma non è tutto. L'emendamento proposto dalla Toscana e dal Piemonte prevede anche la definizione di strumenti finanziari per il sostegno alle piccole e medie imprese, attraverso la costituzione di società private e temporanee di partecipazione al capitale di rischio. A queste società, che dovranno essere comunque di minoranza, è riconosciuto un credito di imposta pari al 23% del valore delle partecipazioni.
Fra gli interventi previsti anche benefici fiscali per i processi di ricapitalizazione e concentrazione, l'estensione delle deduzioni dalla base imponbile Irap da cinque a nove anni, una serie di facilitazioni sul piano degli ammortizzatori sociali.
(bc)