FIRENZE- L'ospitalità rurale in tutte le sue tipologie ed attrattive, dall'agriturismo all'agricampeggio, dalle strade del vino ai prodotti tipici, dalle vacanze sportive nella natura agli itinerari spirituali che possono legarsi all'ospitalità rurale. Tutto questo è Agri&Tour, l'unica manifestazione nazionale interamente dedicata al turismo in campagna, che dopo il successo della prima edizione anche quest'anno viene riproposta ad Arezzo, nel cuore di quella Toscana che storicamente guida il movimento agrituristico nazionale (da sola rappresenta circa un quarto dell'offerta nazionale).
Ospitata al Centro Affari di Arezzo dal 5 al 7 dicembre, Agri&Tour sarà l'occasione per fare il punto su un settore che negli ultimi anni, particolarmente in Toscana, ha fatto registrare uno sviluppo al di sopra di ogni aspettativa.
"L'agriturismo - spiega l'assessore all'agricoltura Tito Barbini - rappresenta per noi una realtà in continua espansione, la cui importanza va ben oltre i dati puramente economici, perché è una attività fortemente rappresentativa della nostra cultura e tradizione.
E', allo stesso tempo, un ingrediente importante dell'immagine che la Toscana riesce a trasmettere al mondo e una componente strategica di quello sviluppo rurale, fortemente imperniato sul concetto di qualità, che la Regione sta promuovendo. Per tutto questo sull'agruiturismo stiamo scommettendo con forza, si parli delle condizioni di ulteriore sviluppo che abbiamo posto con la recente approvazione della nuova legge di settore, come degli interventi del Piano di sviluppo rurale, che per esso mettono a disposizione 50 milioni di euro".
Ma l'agriturismo non è solo una risorsa per il mondo rurale.
"L'agriturismo rappresenta un valore aggiunto per tutta l'offerta turistica toscana - afferma l'assessore al turismo Susanna Cenni - non solo per il segmento campagna, ma anche per il mare, per i monti, le terme, il culturale, perché la sua formula di successo basata sull'idea di rispetto dell'ambiente, qualità e personalizzazione dell'accoglienza, stile di vita, si è imposta come paradigma dell'ospitalità stessa del turista in Toscana e costituisce un ottimo biglietto da visita turistico sia in campo nazionale che internazionale".
Quanti sono
Nonostante la congiuntura economica non facile e i contraccolpi prodotti a livello internazionale prima dagli attentati dell'11 settembre poi dalla Guerra del Golfo, l'agriturismo toscano continua a crescere.
Siamo ormai ad oltre 2.600 aziende agrituristiche, con incremento anche rispetto all'inizio 2003 (quando si era registrato un più 10 per cento rispetto all'anno precedente), con oltre 31 mila posti letto (erano circa 30 mila ad inizio 2003). La capacità ricettiva sta ormai raggiungendo i 12 posti letto. Altri dati misurano anche un salto di qualità nell'offerta. Per esempio tra il 2002 e il 2001 sono aumentate del 17 per cento le aziende con ristorazione, addirittura del 25 per cento le aziende con attività ricreative e culturali.
Quanto alla distribuzione territoriale, è sempre Siena la provincia con un maggior numero di agriturismi (720). Seguono Grosseto (520), Firenze (417) ed Arezzo (274).
Il peso economico dell'agriturismo
Gli ultimi dati disponibili registrano circa 350 milioni di euro spesi annualmente dagli "agrituristi", con un valore aggiunto di 264 milioni ed una quantità di lavoro pari a 6.700 unità di lavoro annue: cifre che a metà degli anni Novanta erano inferiori della metà. Il valore aggiunto delle attività agrituristiche rappresenta circa l'8 per cento del valore complessivo del settore primario diffuso.
Quanti lo scelgono
I dati relativi al 2002, gli ultimi disponibili, segnalano un ulteriore aumento anche rispetto al 2001.
Complessivamente le presenze sono state un milione e 984.257; erano state un milione e 749.977 l'anno prima. Anche dopo gli incrementi a doppia cifra degli ultimi anni Novanta, insomma, il trend positivo dell'agriturismo toscano non si esaurisce. Rispetto al totale di 34 milioni e mezzo di presenze in tutti gli esercizi turistici toscani, l'agriturismo ormai rappresenta il 5,7 per cento (era il 5,3 l'anno prima).
E' una crescita che vede protagonisti soprattutto gli stranieri. Nonostante un certo riequilibrio, più di due terzi (per la precisione il 69,78 per cento) degli ospiti dei nostri agriturismi viene da qualche altro paese.
Quanto alla provenienza, la Germania fa ancora la parte del leone (oltre 500 mila presenze), ma importanti sono anche i dati relativi al Regno Unito (158 mila), ai Paesi Bassi (112 mila presenze), agli Stati Uniti (103 mila). Gli agriturismi toscani contano significative presenze anche di turisti che vengono dal Brasile e dal Canada, da Israele e dal Sudafrica, dall'Australia e dal Giappone. Sempre di più insomma l'agriturismo si propone come una sorta di vetrina internazionale del nostro mondo rurale e delle nostre migliori produzioni enogastromiche ed artigianali.
La nuova legge
Un ulteriore sviluppo dell'agriturismo toscano è atteso dalla nuova legge 30/2003, operativa da alcuni mesi.
Con essa il governo regionale punta a snellire gli oneri burocratici e introduce novità importanti per aiutare la diffusione dell'agriturismo in territori rurali, in particolare montani, finora meno interessati al fenomeno, per promuovere attività come l'agricampeggio, per consolidare il ruolo delle imprese come veri e propri presidi dei sapori e dei saperi enogastronomici della Toscana. "Sono convinto che la strada percorsa in questi anni è quella giusta, come è dimostrato dagli straordinari incrementi, talvolta a doppia cifra, registrati negli ultimi anni - spiega ancora Barbini - C'è però un altro pezzo di strada da fare, un altro salto di qualità da compiere proprio per consolidare il successo di questi anni e per porre le premesse per un'ulteriore crescita.
Tutto questo, ovviamente, senza snaturare l'identità del nostro agriturismo, i suoi profondi legami con il territorio, il punto fermo dell'agriturismo come attività complementaria delle altre attività agricole".
Polo fieristico
Ad ospitare la manifestazione nazionale Agri&Tour è il Centro Affari di Arezzo, uno dei tre poli fieristici toscani che la Regione punta a valorizzare. "Una manifestazione di alto livello qualitativo come questa - afferma l'assessore Cenni - è in piena sintonia con l'intervento della Regione per qualificare e potenziare il polo fieristico aretino".
I sapori, i prodotti tipici, le ricette toscane si mettono in rete.
In meno di sei mesi sono già circa 400 i ristoranti e le trattorie della nostra regione che hanno aderito a Vetrina toscana a tavola diventando così un sicuro punto di riferimento per chi cercherà, anche attraverso la gastronomia, la qualità e le emozioni che solo un piatto preparato a dovere può dare. Uno strumento in più per conoscere e apprezzare un territorio, per approfondire passioni e tradizioni. Una rete destinata ad allargarsi ulteriormente, visto che si tratta di un disciplinare aperto e che le adesioni possono continuare ad arrivare.
"Il progetto regionale Vetrina Toscana a tavola - spiega l'assessore al commercio, turismo e terme Susanna Cenni - è stato definito in collaborazione con le associazioni di categoria Fipe Confcommercio e Fiepet Confesercenti e si pone l'obiettivo di qualificare e valorizzare la ristorazione toscana. Sulla base di un preciso disciplinare, ristoranti e trattorie che promuovono la produzione agroalimentare e artigianale toscana possono aderire alla rete di qualità Vetrina Toscana a Tavola, puntando così a realizzare una positiva sinergia fra mondo della ristorazione con quello della produzione tipica per rilanciare le identità territoriali della regione".
Ma Vetrina Toscana a Tavola vuole essere anche una risposta alle esigenze dei ristoratori alle prese con un pubblico smpre più attento al rapporto prezzo-qualità e alla professionalità dei servizi offerti.
Gazie a Vetrina Toscana a Tavola i ristoratori potranno godere dei vantaggi di essere inseriti in una rete che promuove la qualità e garantisce rapporti coerenti fra qualità, prezzi e professionalità dei servizi offerti.
Per i consumatori il vantaggio è rappresentato dealla trasparenza dei prezzi delle offerte e dei servizi che sono previsti dal disciplinare, così come dei pacchetti a prezzi scontati, delle iniziative di infornaione sui prodotti e sulle iniziative di educazione alimentare.
Per i produttori enogastronomici e per gli artigiani, i ristoranti e le trattorie della rete Vetrina Toscana a Tavola diventano importanti opportunità e vetrine per far conoscere ed apprezzare i loro prodotti. Le adesioni sono state raccolte dalle associazioni di categoria del settore, Fipe e Fiepet. Presto partirà un giro di presentazione dell'iniziativa nelle dieci province toscane per presentare la rete a livello locale. Ma Vetrina Toscana a Tavola esce anche dai confini regionali. Da oggi e fino a sabato 22 novembre, 3 ristoranti di Stoccolma serviranno piatti toscani preparati da cuochi di Arezzo, Siena, Grossseto, Firenze, Prato, Lucca e Pistoia.
"Credo che la quantità di adesioni pervenute in così poco tempo la dica lunga - conclude l'assessore Cenni - sull'interesse suscitato dal'iniziativa e sull'importanza di una scelta che punta sull'integrazione e sulla qualità come elemento chiave dello sviluppo. Un motivo in più per proseguire con forza sulla strada intrapresa anche grazie all'apporto decisivo delle associazioni di categoria, dei Comuni e delle Camere di commercio".