FIRENZE- La salma del sottufficiale sara' trasportata in auto da Roma al comando provinciale dove sino alle alle 22:00 sarà allestita la camera ardente presso il comando della Seconda Brigata Mobile dei carabinieri. L'ingresso al pubblico sarà aperto dal viale Mameli. La camera ardente sarà nuovamente aperta al pubblico domani alle 7 e fino alle 10.30 quando, sempre all'interno del comando, sara' celebrato il funerale. La cerimonia sara' aperta al pubblico.
Il tradizionale rintocco delle 11.30 del Campanile di Giotto ha dato il via al raccoglimento dei fiorentini, in memoria delle vittime dell'attentato di Nassiriya.
Per dieci minuti gli uscieri di Duomo e Campanile hanno chiuso le porte dei monumenti, cosi' come e' successo per un minuto al museo degli Uffizi.
“Ho voluto partecipare questa mattina alla cerimonia funebre di San Paolo a Roma per portare, da italiano e da presidente della Regione, la testimonianza di affetto e partecipazione dell’intera Toscana ai parenti dei carabinieri, dei militari e dei civili uccisi a Nassiriya, insieme alla solidarietà alle forze armate così duramente colpite”.
Lo ha detto il presidente della Regione Toscana Claudio Martini, al suo rientro a Firenze, prima di partecipare al consiglio regionale straordinario dedicato alle vittime di Nassiriya.
“La sofferenza provocata a noi tutti da quel terribile attentato ci impone un grande impegno: quello di unire sentimenti, risorse ed energie per costruire davvero la pace. Le istituzioni oggi più che mai hanno il dovere di costruire segnali di solidarietà e speranza che contribuiscano a sconfiggere la violenza ed il terrorismo e così a non sacrificare più una sola vita umana”.
Seduta solenne del Consiglio regionale della Toscana questo pomeriggio per ricordare i tragici avvenimenti di Nassirya, in Iraq.
Alla manifestazione sono stati invitate le maggiori autorità civili e militari della regione: in primis il generale Tullio del Sette della Regione Carabinieri Toscana e il generale della Regione Militare Centro Bruno Loi, in rappresentanza dei corpi militari colpiti dall’atto terroristico. Ancora, erano presenti il prefetto di Firenze Gian Valerio Lombardi, il presidente del Consiglio comunale di Firenze Alberto Brasca, il presidente della Provincia di Firenze Michele Gesualdi, il console di Gran Bretagna Moira Mc Farlane, il console degli Stati Uniti d’America William Mc Ilhenny, il console di Danimarca Alessandro Berti, il questore di Firenze Vincenzo Indolfi, il generale della Guardia di Finanza Saverio Capolupo, il comandante dell’Accademia navale di Livorno ammiraglio Franco Paoli, il generale dell’Istituto geografico militare Renato De Filippis e altri.
In apertura della seduta, il presidente del Consiglio regionale Riccardo Nencini ha ribadito che “non eravamo in Iraq né per il petrolio, né per geopolitica; la nostra era una missione di pace”. Oggi, ha proseguito il presidente, è il giorno in cui inchinarsi davanti ai morti e far tacere ogni polemica e ogni dissenso. Ricordando che “c’è un’Italia che con queste missioni prende coscienza di un mondo nuovo e cerca di renderlo migliore: non è il contraltare del volontariato civile ma ne è alleata”, Nencini ha ribadito che si devono pretendere forze impegnate nel quadro di una vasta alleanza politica e mondiale, più diritto internazionale condiviso, fermezza nella lotta al terrorismo.
Il generale Tullio Del Sette della Regione Carabinieri Toscana, prendendo la parola, ha ringraziato il Consiglio regionale che “con questa seduta straordinaria ha voluto onorare il sacrificio di tanti eroi, caduti nell’adempimento del dovere”. Sappiamo, ha proseguito Del Sette, che questo è un evento eccezionale, così come tragicamente eccezionale è il tributo di sangue versato dall’Italia. Un tributo versato anche dalla Toscana, che annovera un caduto, il luogotenente Enzo Fregosi, e dei feriti, tra il quali il maresciallo Marilena Iacobini.
Ha spiegato il generale: “Quello di Nassiriya è un attentato contro un reparto di Carabinieri, la Msu (Multinational Specialized Unit) costituito dall’Arma nel ’98, che ha operato in Albania e continua a operare in Bosnia e Kosovo, per il ripristino di condizioni di sicurezza e di pace in paesi sconvolti da gravi disordini, nei quali è la popolazione civile a pagare il presso più alto”. Il generale Del Sette ha infine posto l’accento sulla grande solidarietà mostrata dagli italiani ai Carabinieri in questi giorni: “Una solidarietà che sentiamo vivissima anche qui in Toscana, manifestata dal privilegio oggi concessoci, dalle riunioni straordinarie dei Consigli provinciali e comunali, dalle migliaia di attestazioni che stanno continuando a pervenirci”.
“Dobbiamo essere grati alla sensibilità dei nostri governanti locali, ai nostri soldati, e ancora di più ai nostri caduti che hanno compiuto fino in fondo il loro dovere” ha detto il generale della Regione Militare Centro Bruno Loi. “Dobbiamo essere loro grati per due motivi: perché questi ragazzi hanno fatto dono della loro vita e perché, indirettamente, hanno scosso l’opinione pubblica, ci hanno costretto a guardare dentro di noi. Gli italiani si sono ritrovati così a un tratto tutti fieri di essere italiani.
Paradossalmente, questo è un giorno molto brutto, ma è anche un giorno bellissimo”. Nel suo intervento, il presidente della Giunta regionale, Claudio Martini, ha parlato della straordinaria intensità dei funerali dei caduti italiani, ai quali ha partecipato questa mattina. “Ho visto a Roma un vasto popolo che ha espresso cordoglio e solidarietà e ci sentiamo in sintonia con esso”, ha affermato Martini. Alla cerimonia della capitale erano presenti i gonfaloni della Regione Toscana e del Comune di Firenze.
Il presidente ha ribadito i sentimenti di affetto e vicinanza ai famigliari delle vittime, all’Arma e alle Forze armate. Secondo Martini, lo spirito di unione contro il terrorismo, scaturito da questo tragico evento, permetterà di trovare punti di contatto e convergenza anche partendo da posizioni distanti. “Il nostro paese ha oggi l’opportunità, con il semestre di presidenza dell’Unione, di chiamare i paesi europei ad uno sforzo comune contro la minaccia del terrorismo”, ha aggiunto.
Per Martini, l’Italia deve impegnarsi affinché la risoluzione 1511 dell’Onu possa avviare rapidamente l’Iraq alla normalità. Il massimo obiettivo della nostra comunità, resta, secondo il presidente, la ricerca della pace.