Dal 7 dicembre al 31 maggio si tiene a Palazzo Pitti una mostra sulla la grande reggia fiorentina che ha ospitato nei secoli, dal XVI al XIX, ben tre dinastie regnanti i Medici, i Lorena, granduchi di Toscana ed infine i Savoia, per il breve periodo in cui Firenze fu capitale d’Italia (1865-1871). La mostra non poteva che essere realizzata all'interno dello stesso Palazzo Pitti che in innumerevoli occasioni ha ospitato nelle sale dei musei che oggi lo contraddistinguono grandi esposizioni, ma in questo caso fa mostra di se' e con l'aiuto dei curatori restituisce la sua storia, da quando venne acquistato nel 1550 da Eleonora di Toledo, moglie del primo Granduca di Toscana Cosimo I che desiderava una dimora regale, adeguata al loro nuovo rango, fino all'Ottocento.
Ideata da Detlef Heikamp, la mostra e' stata promossa dalla Soprintendenza per il Polo Museale Fiorentino e dall'Ente Cassa di Risparmio di Firenze, che ne e' anche il produttore. Di grande rilievo e' stata la promozione di un'impegnativa campagna di restauri e di realizzazione di relativi calchi di numerose statue che saranno esposte in tutto il loro rinnovato splendore. L'intento e' quello di consentire di rivivere negli ambienti del Palazzo, dall'imponente Cortile dell'Ammannati che accoglie i visitatori una volta varcato il portone d'accesso all'edificio, fino allo scalone ed alle sale del piano nobile, il fasto e lo splendore principesco che caratterizzava la Reggia.
Le statue che i Medici, attenti collezionisti, avevano raccolto nel Palazzo e nel Giardino di Boboli, ad iniziare da Cosimo I, animeranno gli ambienti. Opere di epoca classica come l'Arringatore, o di epoca moderna come il potente Nettuno di Stoldo Lorenzi, eseguito per l'omonima fontana del Giardino di Boboli che potra' essere visto da una distanza inconsuetamente ravvicinata ed esprimere tutta la sua forza plastica. Alla statuaria, come arredo di grande pregio e di grande effetto scenografico del Palazzo e del Giardino di Boboli che lo circonda e lo sovrasta in tutta l'ampiezza della collina retrostante, Detlef Heikamp ha infatti dedicato un'ampia sezione della mostra.
Per l'occasione sarà riaperta al pubblico, dopo un impegnativo intervento di restauro, la suggestiva Grotta Grande del Giardino di Boboli progettata da Bernardo Buontalenti. (a l)