Il minuto di silenzio sarà osservato alla partenza della XX Firenze Marathon, domenica 23 novembre, alle ore 9 a piazzale Michelangelo, alla lettura del comunicato da parte degli speaker ufficiali della manifestazione.
Lo staff della Firenze Marathon e il Comando militare Rfc (Reclutamento forze di completamento) Toscana hanno deciso di osservare un minuto di raccoglimento alla partenza della gara, valida come prova unica per il titolo italiano assoluto, per ricordare i militari italiani e le altre vittime innocenti del barbaro attentato terroristico di Nassiriya, in Iraq.
Le due realtà, che co-organizzano la ventesima edizione della manifestazione internazionale, intendono così rendere omaggio ai caduti e esprimere il loro cordoglio alle famiglie colpite dal grave lutto, stringendosi ai nostri militari impegnati in una difficile missione di pace. “E’ un piccolo gesto – ha spiegato Giancarlo Romiti, presidente di Firenze Marathon – per esprimere il nostro cordoglio alle famiglie colpite da questo insensato atto terroristico e per esprimere un segno di riconoscenza verso chi ha sacrificato la propria vita per un ideale di pace e per chi ancora continua ad adempiere alla propria missione”.
“Le Forze Armate – ha ricordato il generale Calogero Cirneco, responsabile del Comando Rfc Toscana – si stringono, colme di dolore e solidarietà, attorno alle famiglie dei caduti nel vile attacco perpetrato contro una delle basi del contingente nazionale a Nassiriya in Iraq. Possa essere loro di conforto la consapevolezza che l’impegno profuso dai loro cari non resterà vano, perché il loro ricordo continuerà a vivere in quanti, uomini e donne in uniforme, quotidianamente, in Italia e all’estero, operano nel rispetto di quegli stessi valori e di quelle stesse regole su cui essi avevano deciso di fondare la propria vita e la propria professione”.
Ha scelto la XX edizione della Firenze Marathon e il Campionato italiano, l’ex azzurro Roberto Barbi, per tornare a correre in Italia sulla distanza dei 42 chilometri e 195 metri, dopo i due anni di squalifica per doping.
Trentotto anni, nato a Uster in Svizzera, ma residente a Bagni di Lucca (è tesserato per il Gs Orecchiella), Barbi era stato uno dei più forti maratoneti italiani fra il 1998 e il 2001, prima di venir sospeso per due anni, dopo un controllo ai Mondiali di Edmonton (agosto 2001). E’ tornato a correre ufficialmente da metà settembre, alternando varie distanze, alla ricerca della forma migliore. Fra i suoi ultimi impegni: la maratona di Lubiana il 28 ottobre (quinto in mezzo alla neve in 2h20’03”), il Campionato italiano di mezza maratona ad Arezzo il primo novembre (nel gruppo con un riscontro di poco superiore a 1h e 07’), il Giro dei Gessi a Cesena, il 2 novembre (15, 5 chilometri di saliscendi, 1° in 51’), la Garda Trentino Half Marathon il 9 novembre (10° in 1h07’53”).
“Tornare a correre – spiega Barbi – è stata una liberazione. Ho sbagliato, un errore grave, anche perché ho messo a rischio la mia salute, e ho pagato il mio conto in questi due anni. E’ stato difficile, perché per me la corsa è vita, stare lontano dalle competizioni mi ha fatto soffrire, ma era giusto così. Non rifarei più lo stesso sbaglio, questo è poco ma sicuro. Adesso è arrivato il momento di ripartire e sto cercando di ritrovare me stesso, anche gareggiando spesso. Il 1° novembre ho fatto i Campionati italiani di mezza maratona ed ero così arrabbiato per la mia prova, che ho deciso di gareggiare anche il giorno dopo a Cesena, dove ho vinto davanti a David Kiptanui.
Il percorso ondulato mi ha favorito. A Lubiana sono ritornato a gareggiare in maratona, ma è stato difficile, correvamo in mezzo alla neve e con un freddo notevole”. Perché la XX Firenze Marathon per il tuo ritorno ufficiale sui 42 chilometri e 195 metri in terra italiana? “E’ una manifestazione a cui sono legato, anche emotivamente. L’ho corsa la prima volta nel 1989, quando ero ancora un ragazzino, poi nel 1993, ’94 e ’97, cogliendo due secondi e un terzo posto. Quest’anno, poi, è valida anche per il Campionato italiano, un titolo che ho già vinto nel 1999 e nel 2000.
Esserci era un obbligo, anche perché sono un atleta toscano e lo spirito è sempre quello di difendere i colori della mia regione, soprattutto in casa”. Quale obiettivo ti poni? “La grinta non manca, la forma ancora sì. Direi che sono al 70 per cento. Sarei contento di poter fare un tempo fra le 2h16’ e le 2h17’. E’ importante che non mi lasci prendere dalla gara, inseguendo atleti che ora sono troppo forti per me, rischierei di crollare. Meglio una corsa in solitario, sui miei ritmi, piuttosto che seguire le lepri di testa”. Come stai vivendo questo ritorno nella grande atletica? “Con tanta emozione.
E’ difficile, perché lavorando in cartiera e spesso con i turni di notte, fatico a trovare il tempo per allenarmi. Sto cercando anche un altro lavoro e per ora va bene così, anche perché ho una famiglia a cui pensare”. Qualche rimpianto? “Sì, per la stupidaggine che ho commesso. Il doping nello sport è un cancro diffuso, devi avere la coscienza e la testa per dire no: meglio un minuto in più che mettere a rischio la propria vita. Ben vengano quindi controlli seri, ne ho già fatti due a settembre ed è andato tutto benissimo.
Purtroppo resto convinto che per ottenere certi risultati e stare a certi livelli molti prendano ancora degli ‘aiuti’, ma la cosa non mi riguarda più. Sono pulito, ho pagato il mio debito, e ora corro accettando il risultato che arriva”. La scheda Roberto Barbi vanta un record di 1h01’28” nella mezza maratona, stabilito nel 2001, e un 2h10’12” nella maratona, stabilito lo stesso anno a Venezia. E’ stato due volte campione italiano di maratona, nel 1999 a Venezia (2h11’23”) e nel 2000 a Torino (2h11’28”), due volte azzurro ai Mondiali (1999 Siviglia e 2001 Edmonton) e cinque volte azzurro di corsa in montagna.
Fra i suoi migliori risultati in maratona: primo a Trieste nel 2001 (2h11’19”), sesto a New York nel ’98 (2h10’55”), quarto nel 1999 (2h10’46”) e sesto nel 2000 (2h11’19”) a Roma, secondo a Milano nel 2000 (2h12’04”), secondo alla Firenze Marathon nel 1997 (2h15’36”) e nel 1994, cinque volte primo nella Maratona del Mugello fra il 1994 e il 1998. AS