L’Amministrazione Comunale ha fatto approvare, con il solo voto contrario dell’opposizione, una delibera che spiana la strada alla privatizzazione della Direzione Sistemi Informativi attraverso una progressivo svuotamento e smantellamento di funzioni.
RdB – CUB Rappresentanze Sindacali di Base del Comune di Firenze denuncia che:
"1. si cambiano le finalità ed i compiti della SITMET Spa una partecipata creata nel 1999 modificandone l’art. 3 dello Statuto per renderlo compatibile con i prossimi servizi dismessi dal Comune
2. si impegna la Giunta Comunale e la Dirigenza ad individuare soggetti produttori/gestori di dati da inserire nell’assetto societario di SITMET Spa, aprendo così ai privati una torta appetitosa
3. di approvare un mini aumento di capitale sociale, rinunciando come Comune di Firenze al diritto di prelazione in modo da favorire l’accesso dei nuovi soci
4. di dare atto che a seguito di quanto sopra nell’ambito del contratto di servizio predisposto dalla Direzione Sistemi Informativi saranno gradualmente cedute a SITMET Spa le banche dati del Comune di Firenze ed affidate la gestione dei servizi in base alla nuova missione aziendale
Spogliata dai suoi progetti di punta nell’innovazione tecnologica da subito (people, fi-net ecc.), privata successivamente dalla sue banche dati e dalla loro gestione, già adesso in gran parte fuori dalla manutenzione dei sistemi e dell’hardware, quale sarà il destino dei circa 60 dipendenti, delle professionalità interne sprecate e svendute al privato?
Ancora una volta la Giunta e la maggioranza che la sostiene prosegue sul cammino delle esternalizzazioni dei servizi comunali, alla faccia degli impegni sottoscritti e delle promesse di relazioni sindacali corrette e leali.
Ancora una volta RSU e sindacati lasciati all’oscuro di una scelta che pone interrogativi inquietanti sul governo della città.
Affidare ad una società che presto vedrà l’ingresso di soci privati i flussi informativi del territorio apre scenari inquietanti e inquinanti.
Ci stanno sfogliando come un carciofo ed è venuto il momento di trasformare un affannosa azione difensiva in un grande movimento contro chi privatizza lavoro e servizi, ed equipara gli “esseri umani alle merci” con politiche neoliberiste che non hanno niente da invidiare a quelle praticate dal governo di centro destra".