Non si smentisce la politica urbanistica selvaggia della giunta ulivista del Comune di Rignano sull'Arno. La ciliegina sulla torta è rappresentata dall'approvazione, da parte del Consiglio Comunale, del progetto di recupero delle Corti, variante al PRG. Sul progetto erano state presentate diverse osservazioni, fra cui quelle di Italia Nostra e quelle del Comitato per la tutela ambientale e contro il degrado del territorio di Rignano costituitasi qualche mese fa. Quello che ha fatto sobbalzare dalla sedia i presenti alla seduta del Consiglio Comunale del 3 novembre scorso è stata l'inopinata approvazione della variante da parte della maggioranza, nonostante il parere negativo della Commissione urbanistica e le voci di una archiviazione del progetto.
La concentrazione di 5000 m.c. in una zona di pregio come le Corti, secondo la Commissione urbanistica, determina una situazione incompatibile con la tipologia edilizia esistente, caratterizzata dalla rarefazione degli insediamenti. Ma il Sindaco e la Giunta hanno ribaltato il parere tecnico della Commissione, nominata peraltro dalla stessa Giunta, definendo il progetto compatibile con l'ambiente, anzi migliorativo. Non si capisce bene in base a quale valutazione tecnica si siano espressi gli amministratori: si capisce bene invece, secondo il comitato di tutela ambientale rignanese, chi sono i mandanti dell'approvazione della variante.
La mancanza di trasparenza di questi comportamenti, afferma il comitato, verrà evidenziata in tutte le sedi. E' stata subito programmata un'assemblea cittadina per denunciare il saccheggio edilizio di Rignano, dalle Corti a Poggio Rosso fino all'ex cementificio Bruschi, e un convegno di urbanisti per far conoscere la folle politica edilizia degli amministratori rignanesi. (Roberto Onorati)