E' stato definito un "incubatore di innovazione" per l'agricoltura, ma è anche una sorta di "piazza virtuale" che mette in comunicazione le imprese agricole toscane con il mondo della ricerca, ma anche con le aziende che realizzano nuovi macchinari per agevolare il lavoro e per rendere sempre più qualificata e salubre la produzione agroalimentare. Si chiama Agrinnova trasferimento, e con questa espressione si intendono i servizi e le l'attività svolte dall'Arsia (l'agenzia della Regione Toscana per lo sviluppo e l'innovazione in agricoltura), con riferimento specifico alle principali filiere della Toscana, al fine di agevolare il trasferimento dell'innovazione tecnica e tecnologica agli agricoltori. Agrinnova trasferimento fa parte di un sistema complessivamente denominato Agrinnova che si compone di tre servizi specialistici: Agrinnova ricerca, Agrinnova formazione e sviluppo rurale e Agrinnova trasferimento. Agrinnova ricerca e Agrinnova formazione e sviluppo rurale, già avviati e collaudati con successo dall'Arsia, forniscono la consulenza necessaria per l'accesso ai programmi di ricerca europei, nazionali e regionali nonché a tutti quei programmi che finanziano progetti di interesse agricolo-forestale come quelli nel campo della formazione professionale, dello sviluppo rurale e della cooperazione internazionale. "Si è trattato - spiega Maria Grazia Mammuccini, amministratore dell'Arsia - di servizi che si sono dimostrati importanti per aiutare le imprese, ma anche le istituzioni, gli enti di ricerca e il mondo scientifico toscano, ad accedere alle opportunità e alle risorse messe a disposizione dall'Unione Europea, ma che per i singoli non sarebbe affatto agevole individuare ed ottenere, seguendo procedure che spesso sono davvero complesse". ""Agrinnova - trasferimento", invece, mira a trasferire l'innovazione al mondo produttivo.
E' il servizio che completa gli altri due - sottolinea l'Amministratore dell'Arsia - e che intende contribuire ad accrescere la competitività delle aziende e dei valori tipici regionali, in coerenza con il principio dello sviluppo sostenibile contenuto nel Programma di Sviluppo Rurale 2000-2006 della Regione Toscana".
L'Arsia, oltre alla organizzazione del sito web, svolge il ruolo di coordinatore del servizio, che è articolato su 9 filiere corrispondenti alle tipologie produttive più importanti sul territorio toscano: vite e vino (Enoinnova), olivo e olio (Oleainnova), zootecnia (Zootec-innova), agricoltura biologica (Bioinnova), floricoltura e vivaismo (Florinnova e Vivai-innova); pesca e acquacoltura (Itti-innova); colture erbacee (Erbainnova); foresta- legno ambiente-energia (Legnoinnova).
Navigando sul sito, già attivo in forma sperimentale, è possibile andare a scoprire le innovazioni per ciascuna filiera, sia in termini di normativa, che di processo e di prodotto.
Vi sono per esempio schede relative a particolari cloni di viti (fra questi alcuni della tradizione toscana opportunamente riscoperti), o di fiori, risultati dei progetti di ricerca banditi dall'Arsia, oppure nuove macchine che agevolano la raccolta delle olive, o, ancora, macchine per diserbare con il fuoco (pirodiserbo) nell'agricoltura biologica, o metodi per la cura e la profilassi delle malattie degli animali, sempre nel biologico ecc..
Il nuovo servizio, che rappresenta una novità per l'agricoltura italiana, viene oggi presentato ufficialmente a Firenze, nell'ambito del seminario nazionale "Il trasferimento dell'innovazione per lo sviluppo del mondo rurale", che si svolge a Palazzo dei Congressi di Firenze con il patrocinio della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome.
"Il seminario è l'occasione - spiega ancora Maria Grazia Mammuccini - per fare il punto della situazione e mettere a confronto le esperienze di altri paesi europei, quali Danimarca, Francia Olanda e Spagna sul tema dell'innovazione e del suo trasferimento applicato al mondo agricolo e rurale.
Naturalmente non mancherà il quadro della situazione in Italia, con le esperienze più significative di alcune regioni e della provincia di Trento. L'intervento di docenti universitari e di rappresentanti degli enti di ricerca, delle organizzazioni professionali e di categoria, di tecnici e degli ordini professionali, completa il quadro.
Oggi - conclude l'Amministratore dell'Arsia, Maria Grazia Mammuccini - l'innovazione tecnica e tecnologica possono dare un grande contributo per migliorare le condizioni di lavoro e accrescere la competitività, ma questo non è in contraddizione con la politica di sviluppo rurale e di riscoperta e salvaguardia della tradizione che sono la vera forza e il valore aggiunto distintivo della Toscana".
Al contrario, l'innovazione, correttamente applicata all'agricoltura, permette di ridurre gli imput chimici, salvaguardando la salute e l'ambiente, ma anche tutelando la sicurezza dei lavoratori e consentendo di produrre meglio quei prodotti della tradizione agroalimentare toscana che garantiscono ai consumatori genuinità, salubrità e tracciabilità, offrendo contemporaneamente migliori opportunità di un giusto reddito per le aziende e garantendo così anche il presidio del territorio.
(lp)