FIRENZE- “Fare sistema è il segreto della crescita, nella cultura come in ogni altro settore”. Così l’assessore regionale alla cultura Mariella Zoppi ha commentato i dati riportati nella ricerca IRPET sui musei in toscana, presentata oggi al Museo Stibbert di Firenze. “In Toscana ci sono circa 460 musei – ha proseguito - un patrimonio culturale enorme che rappresenta anche una grande risorsa economica, una nuova possibilità di sviluppo locale. Ci sono i grandi musei, musei articolati e famosi, ma una grossissima fetta del patrimonio artistico e culturale della regione è custodita in piccoli musei, enti che potranno valorizzare al meglio le loro potenzialità e quelle del territorio in cui si trovano solo se sapranno fare sistema, unirsi in reti che trasmettano un’idea completa dell’offerta culturale di una zona ed attraggano turisti e visitatori con azioni mirate e campagne promozionali a largo respiro.
Non concorrenza interna, ma la gestione associata e la promozione comune di quella che è la nostra storia, e delle preziose tracce che essa ci ha lasciato”.
L’elogio del fare sistema in cultura nasce, oltre che da una riflessione politica, dall’analisi dei dati relativi ai musei toscani, e dallo studio di alcune esperienze di successo, come quella della Fondazione Scienza e Tecnica di Firenze, che ha integrato la propria attività di tutela dei beni culturali scientifici con l’Istituto ed il Museo della Scienza, L’Osservatorio Astrofisico di Arcetri e l’Accademia dei Georgofili, oppure il Sistema museale di San Miniato (Pi), originale messa a sistema di una rete di preesistenti musei pubblici, privati ed ecclesiastici.
“I due casi analizzati come esempio nel rapporto Irpet – prosegue l’assessore Zoppi – esprimono realtà molto diverse, ma dimostrano quanto sia valida l’idea di fare sistema.
Un’idea che è già stata attuata da almeno 21 reti museali in tutta la regione e che spesso ha portato visibili vantaggi, anche economici, per la società e il territorio”.
La valorizzazione del patrimonio artistico sta facendo ulteriori passi avanti in Toscana. Quello che era un insieme già vasto e articolato di musei, parchi archeologici e culturali si sta ulteriormente arricchendo, tramite la creazione di reti, ma anche attraverso la costituzione di nuovi enti o il potenziamento di quelli esistenti.
Il 30% dei musei toscani è stato aperto dal 1995 ad oggi, in vari casi ci si sta attrezzando per rispondere in maniera sempre più qualificata alle richieste dei visitatori (attraverso guide e pubblicazioni, ma anche con bookshop o bar interni) ed in ogni realtà fioriscono le iniziative dedicate alle scuole ma non solo. Un mondo in crescita, dunque, quello dei musei e dei beni culturali, un mondo vitale che potrà rappresentare un importante motore di sviluppo.
"Il Museo Stibbert è destinato a diventare, sempre di più, un grande polo museale, ambientale, storico e architettonico di primissimo ordine.
Stiamo effettuando una serie di importanti lavori in vista anche del centenario della morte di Frederick Stibbert che cadrà nel 2006. Tutti i lavori dovranno terminare entro il 31 dicembre del 2005". È quanto ha dichiarato l'assessore alla cultura del comune Simone Siliani, presentando stamani gli ultimi lavori eseguiti al Museo Stibbert che è interessato da lavori di restauro e ristrutturazione sia all'interno che all'esterno iniziati a metà degli anni '90 e che proseguiranno anche nei prossimi anni, con un investimento, finora stimato nei 10 milioni di euro cofinanziati dal Comune, dalla Regione, dall'Ente Cassa di Risparmio e dalla soprintendenza beni ambientali e architettonici.
"Fare sistema è il segreto della crescita, nella cultura come in ogni altro settore". Così l'assessore regionale alla cultura Mariella Zoppi ha commentato i dati riportati nella ricerca IRPET sui musei in Toscana che, al 30 ottobre dello scorso anno, raccoglieva 463 musei con più di 15 milioni di visitatori ogni anno ma negli ultimi mesi sono nati altri piccoli musei che hanno fatto crescere il numero totale fino a quasi 500. "Si tratta - ha proseguito l'assessore Zoppi - di un patrimonio culturale enorme che rappresenta anche una grande risorsa economica, una nuova possibilità di sviluppo locale.
Ci sono i grandi musei, musei articolati e famosi ma una grossissima fetta del patrimonio artistico e culturale della regione è custodita in piccoli musei, enti che potranno valorizzare al meglio le loro potenzialità e quelle del territorio in cui si trovano solo se sapranno fare sistema, unirsi in reti che trasmettano un'idea completa dell'offerta culturale di una zona ed attraggano turisti e visitatori con azioni mirate e campagne promozionali a largo respiro". È quanto emerge anche dall'analisi effettuata dall'IRPET che ha redatto un volume: "Musei in Toscana: beni culturali e sviluppo regionale" di Antonio Floridia e Massimo Misiti, risultato di un'indagine condotta attraverso interviste ai responsabili di 37 musei e un questionario a cui hanno risposto oltre 500 visitatori, in 25 musei toscani.
Il patrimonio museale è diffuso, ma anche, per certi versi, frammentato: oltre il 50% dei musei censiti non ha più di 4 sale. Oltre la metà sono di proprietà degli enti locali. 15 milioni di visitatori l'anno ma accanto ai musei più noti con un grande afflusso di visitatori, esistono anche molto musei di medie dimensioni: 73 musei hanno tra i 20 e i 200.000 visitatori l'anno. Uno degli esempi più significativi sul territorio fiorentino, è rappresentato proprio dal Museo Stibbert, situato sulle pendici collinari di Montughi.
"È un lavoro quantitativamente assai rilevante ed eseguito secondo criteri rigorosamente filologici - ha proseguito l'assessore Siliani -. Così è in corso un restauro e una riorganizzazione delle sale del museo, ricostruendo con attenzione l'originaria disposizione delle opere secondo la logica e il gusto di Stibbert: si scoprono così valori artistici e elementi storici nuovi di questo complesso. Il restauro e il ripristino delle ex Scuderie, della Limonaia e dell'area verde Tosco-Laziale rappresentano un'azione di tutela del patrimonio molto importante, tanto più perché esso stava andando perduto.
Il restauro del patrimonio artistico contenuto nel parco (il sistema delle vasche fra tutti) e del parco stesso è un'opera importante che dimostra l'inestricabile legame fra tutela e valorizzazione, fra restauro e utilizzo del patrimonio culturale. L'insieme di questi investimenti faranno dello Stibbert uno dei poli museali-ambientali più importanti della città; così come Frederick Stibbert avrebbe certamente voluto". Anche la direttrice del Museo Stibbert Cristina Aschengreen Piacenti ha sottolineato l'importanza della collaborazione fra enti pubblici e privati che ha permesso al Museo Stibbert di tornare ad essere il "museo dei fiorentini".
"È una giornata molto importante per il Quartiere 5 - ha commentato la presidente del Consiglio di quartiere Stefania Collesei -. L'idea è quello di avere un museo a portata di mano e stiamo cullando un progetto per andare ancora oltre. Infatti a questo primo lotto di lavori ne seguirà un altro in modo da creare un unico, grande polmone verde insieme a Villa Fabbricotti e ad un'altra nuova area verde". L'IRPET ha spiegato i contenuti della ricerca che ha permesso di scattare una fotografia dello stato dei musei in Toscana.
"Spesso si pensa che finanziare i musei e recuperare giardini storici sia utile anche in funzione dell'occupazione e dell'economia - ha spiegato Antonio Floridia che ha curato la ricerca - ma questo patrimonio culturale fa parte costitutiva della società. Continuano a nascere piccoli musei per conservare la memoria storica anche delle piccole comunità. In Toscana esiste un livello di musei medio-piccoli che raccolgono da 20 a 200.000 visitatori l'anno".