FIRENZE – Accordo raggiunto nell'Ulivo per le prossime amministrative. La Margherita dà il via libera alla candidatura di Domenici, i diesse accettano la proposta del parlamentino di candidare Matteo Renzi alla presidenza della Provincia.
«Un accordo di basso profilo figlio di equilibri interni all'Ulivo più che del buon governo che Firenze ed i comuni della provincia meritano». Così il segretario provinciale e capogruppo dell'UDC Federico Tondi giudica «la decisione del parlamentino della Margherita di ricandidare Domenici a sindaco di Firenze e Matteo Renzi a presidente della Provincia».
«Il sofferto via libera a Domenici - ha aggiunto Tondi - la dice lunga sul giudizio più che negativo, al di là delle dichiarazioni di circostanza della coalizione, sul suo operato. Se non ricordo male il sindaco Illy a Trieste e Rutelli a Roma vennero ricandidati a furor di popolo e con l'entusiastico appoggio del centrosinistra mentre per Domenici è stato un calvario». «Al mio amico Renzi - ha concluso il capogruppo dell'UDC - suggerisco di sfuggire alla tentazione di raggiungere un posto di potere nelle istituzioni senza essersi mai confrontato prima con il giudizio degli elettori.
Senza questo indispensabile passaggio di legittimazione democratica della persona probabilmente diverrà il presidente della Provincia più giovane ma al tempo stesso il più criticato e discusso proprio per il metodo seguito. Ai residenti di Firenze e dei Comuni della provincia spetterà dunque il compito di dire basta sia la malgoverno dell'Ulivo che ai metodi lottizzatori ed antidemocratici che la classe dirigenti della sinistra utilizza».
“Bene la candidatura di Leonardo Domenici a sindaco di Firenze.
Bene anche la candidatura di Matteo Renzi alla presidenza della provincia. Ma non era forse meglio che fosse l’Ulivo ad indicare le due candidature, che così finiscono per assumere prevalentemente un valore compensativo che la Margherita ha voluto giocare sulla figura del sindaco di Firenze?”
È un commento polemico, anche se positivo, quello del segretario regionale dello Sdi e capogruppo in Consiglio Regionale Pieraldo Ciucchi alle candidature per le amministrative 2004 annunciate ieri dalla Margherita.
“Le condividiamo entrambe – ribadisce Ciucchi, – ma i nomi non sono usciti da un tavolo congiunto. Sarebbe l’ora di superare questo modo di agire unilaterale. Siamo o non siamo un’unica coalizione? Invece continuiamo a ragionare ognuno per sé, ciascuno candida i propri, quando invece a dare l’imprimatur alle candidature dovrebbe essere l’Ulivo nella sua interezza, non un singolo partito”.
“Il fatto che la candidatura alla presidenza della provincia di Matteo Renzi sia stata messa in stretta relazione al via libera a quella di Domenici al Comune, poi – prosegue il segretario regionale dello Sdi, - ci sembra un modo non corretto e irrispettoso di ripresentare la candidatura nella maniera dovuta di un sindaco uscente di una delle città a livello politico più importanti d’Italia.
Ancor di più ciò ci fa ribadire che è necessario che i partiti pongano le basi per un’azione coordinata e organica tesa a fare dell’Ulivo una grande e coesa alleanza politica riformista”.
“Ora che si sono individuate le due principali cariche istituzionali fiorentine e che addirittura si individuano i sindaci da attribuire alla Margherita nell’ambito del territorio provinciale, ci piacerebbe sapere come si pensa di estendere il concetto di riequilibrio anche a quelle forze minori della coalizione che contribuiscono in modo non indifferente all’elezione dei candidati sindaci e presidenti di provincia nel centro sinistra in tutta la Toscana.
In mancanza di una siffatta spiegazione – conclude Ciucchi, – rimane difficile continuare a parlare di Ulivo, di coalizione, e rimane altresì difficile ritenere che il tanto invocato spirito dell’Ulivo abbia ancora un suo ruolo. E nessuno si meravigli quindi se talune forze decidessero da domani l’inutilità di continuare a sedersi a quel tavolo”.
“La candidatura di Matteo Renzi a presidente della Provincia di Firenze è non solo interessante ma rappresenta un segnale di novità e rinnovamento che coinvolge lo stesso modo di concepire i rapporti con l’intera area metropolitana in termini di collaborazione e confronto con le istituzioni”.
E’ questo il giudizio di Riccardo Nencini, presidente del Consiglio regionale della Toscana, che ha risposto alle domande di alcuni giornalisti in margine ad un convegno a Palazzo Panciatichi, sulla candidatura del segretario della Margherita fiorentina. Per Nencini “un segnale da raccogliere anche per quanto riguarda il quadro generale delle candidature alle prossime amministrative da avviare in sede di sereno e costruttivo confronto che non abbia il sapore di una spartizione di poltrone”.
“Il vero nostro obbiettivo – ha sottolineato Nencini – è perseguire un equilibrio reale fra le varie forze politiche per il raggiungimento di obbiettivi programmatici concreti e condivisi”.