E' iniziato il periodo nel quale si potranno
accendere i termosifoni cosi' come previsto dalla legge.
La sicurezza domestica passa anche, e soprattutto, attraverso il buon funzionamento della caldaia. Publies, la società di Consiag che si occupa dei controlli agli impianti termici civili, sta proseguendo le verifiche nei comuni di Scandicci e di Sesto Fiorentino. Verifiche che, cominciate lo scorso marzo, hanno già interessato 3792 impianti a Scandicci e 2315 a Sesto. I controlli, stabiliti dalla legge 10/91, mirano ad accertare l’effettivo stato di manutenzione degli impianti e la regolare combustione.
Le prime verifiche sono scattate subito dopo la scadenza dei termini per l’invio a Publies dell’allegato H , documento che viene rilasciato dal manutentore di fiducia in seguito alla manutenzione della caldaia. I tecnici della società hanno sottoposto a verifica gli impianti per i quali i cittadini non avevano inviato il modello H, ed hanno poi avviato un controllo a campione sugli altri. A Scandicci, su un totale di 11921 utenti, sono stati 6497 quelli che hanno spedito a Publies il modello H; a Sesto Fiorentino, invece, su 13362 utenti, 10049 hanno risposto alla società.
Durante le verifiche, sono state riscontrate molte irregolarità: 2140 a Scandicci e 1425 a Sesto gli impianti risultati non a norma. Situazione, questa, che conferma come a fronte di una maggioranza di cittadini che hanno affidato i propri impianti a manutentori esperti e capaci di dare indicazioni corrette sul regolare funzionamento della caldaia, vi sia pure una percentuale di utenti non in regola. Le maggiori prescrizioni riguardano la mancanza di regolare manutenzione della caldaia e spesso anche del libretto e della relativa documentazione, e la mancanza della prova di combustione biennale che è obbligatoria.
Tanti i casi anche in cui le caldaie sono risultate prive delle necessarie aperture di ventilazione, fondamentali per una corretta combustione di una caldaia a tiraggio naturale. In altri casi, poi, i tecnici di Publies hanno disposto la sostituzione dei canali di fumo perchè non idonei a garantire una corretta evacuazione dei fumi. Dunque, le verifiche puntano ad assicurare un ottimizzazione del funzionamento dell’impianto con enormi benefici ambientali considerato che una caldaia ben tenuta immette in atmosfera meno agenti inquinanti.
Tutto questo, inoltre, consente di aumentare il livello di sicurezza generale. Nei casi di irregolarità gravi, Publies ha immediatamente avvertito le amministrazioni competenti che possono anche decidere la chiusura degli impianti. Per le altre irregolarità, invece, agli utenti sono stati dati sei mesi di tempo per mettere a posto l’impianto e inviare alla società l’autocertificazione a lavoro ultimato. In caso di mancata regolarizzazione, saranno le amministrazione a prendere provvedimenti.
In occasione delle verifiche, sono state riscontrate anche situazione esenti dal controllo (stufe, radiatori individuali): agli utenti, i tecnici hanno comunque fornito indicazioni per mantenere il livello minimo di sicurezza. Lo stesso è avvenuto per i piani cottura: tante le irregolarità, a dimostrazione che in un regime di mancato controllo tante situazioni possono diventare rischiose esattamente come le caldaie.
Come tutti gli anni, si ripropone la vexata quaestio: meglio un riscaldamento centralizzato o individuale? La risposta e' semplice: dipende dalle esigenze del consumatore.
Non esiste una scelta di per se' migliore dell'altra. E' evidente che le grandi quantita', razionalmente impiegate, fanno risparmiare, cosi' i grandi impianti di combustibile per il riscaldamento sono piu' convenienti. Un riscaldamento centralizzato e' piu' indicato se omogeneamente utilizzato, il che vale per gli uffici che hanno un orario standard, per esempio 9-17. In questo caso l'impianto viene attivato e disattivato ad orari stabiliti, e' spento il sabato e la domenica, e' prevista una sola caldaia con manutenzione unificata.
Diverso e' il caso delle abitazioni private perche' ciascuna famiglia ha esigenze diverse. C'e' chi esce la mattina e rientra in serata o il fine settimana e' fuori, chi e' in casa solo per alcune ore della giornata, chi invece vi soggiorna per molte ore (vedi anziani). Nello stesso edificio inoltre vi possono essere uffici e abitazioni private, con esigenze del tutto opposte. Le necessita' del mondo condominiale sono insomma estremamente differenziate e accontentare tutti e' praticamente impossibile.
In questo caso la caldaia autonoma appare la soluzione piu' razionale, perche' consente di adattare alle proprie esigenze giorni e orari di accensione, ottenendo un buon rapporto costi-benefici e consente di evitare lunghe e accesissime discussioni condominiali sui termosifoni troppo o troppo poco accesi e sulle relative bollette.