“Mai morti”, di Renato Sarti, recitato da Bebo Storti, porta in scena gli orrori dei delitti del battaglione della Decima Mas negli anni della repubblica di Salò, ricordando i nomi e il martirio di alcune delle vittime. Sul palco, insieme a un tavolino, a un armadio e a un letto, salgono le ombre gli orrori , i delitti della Decima Mas, attiva a Trieste , sotto la guida del comandante Fiumai, smobilitato dai vertici della formazione per eccesso di efferatezza. Ma la narrazione non si limita al racconto di quel periodo storico, si spinge oltre verso il dopoguerra e i legami che diversi esponenti della Decima Mas hanno conservato con gli ambienti dei servizi segreti deviati, fino a entrare nelle inchieste su alcuni dei passaggi più oscuri e torbidi della vita della Repubblica Italiana.
Fa impressione vedere Bebo Storti nell’insolita veste di nostalgico fascista impegnato a difendere l’ordine pubblico contro viados, extracomunitari e drogati. Ma è proprio così che il conte Uguccione ha deciso di spiazzare i fan in “Mai morti,” monologo in scena al Teatro Puccini il 30 e il 31 ottobre. Lo spettacolo che ha fatto emergere le qualità drammatiche di Bebo Storti, sinora conosciuto soprattutto per le sue straordinarie doti cabarettistiche e per quella moderna maschera dell’arte che è il conte Uguccione, ( simbolo scherzoso della tifoseria viola e di un irriducibile grottesco maschilismo), ha riscosso in tutta Italia un buon successo, suscitando anche le proteste e le violenze di alcuni gruppi fascisti .
Lo spettacolo si inserisce in quel filone, di "teatro-storia che di recente ha espresso ottimi risultati, si pensi a Vajont di Marco Paolini o alle stesse prime esperienze di Renato Sarti (con i testi sulla Risiera di San Sabba ). Una forma di spettacolo che riesce a coniugare efficacemente il teatro con la storia , quasi surrogando le forme tradizionali della trasmissione del sapere storico., e a raggiungere, come nel caso di “Mai morti”, il risultato di una denuncia lucida e durissima, che smentisce ogni ipocrita revisionismo storico.
Lo spettacolo è particolarmente atteso dal pubblico fiorentino , avvezzo ad apprezzare questa sorta di teatro Off che ha scelto da tempo e con crescente successo il Puccini come uno dei luoghi deputati per spettacoli diversi e “impegnati”.
Alessandro Lazzeri