FIRENZE- Standard di qualità e tariffe determinate con chiarezza, grazie a criteri e procedure trasparenti; carte dei servizi che, tra le altre cose, dovranno prevedere monitoraggi periodici sulla qualità dei servizi erogati e sulla qualità percepita dagli utenti, ma anche le procedure per gli inoltri dei reclami, le richieste di rimborso, gli indennizzi per gli eventuali disservizi; l'istituzione di uffici aziendali per le relazioni con il pubblico; l'organizzazione di consulte di cui faranno parte membri designati dalle organizzazioni sindacali, dalle associazioni imprenditoriali, dei consumatori ed ambientaliste.
Sono queste alcune delle novità - tra quelle che potranno più direttamente essere percepite dai cittadini-utenti toscani - contenute nella proposta di legge "Norme sui servizi pubblici locali a rilevanza industriale".
Approvata dalla giunta nella sua ultima riunione su iniziativa dell'assessore all'ambiente Tommaso Franci, la nuova normativa definisce forme e procedure di affidamento e di gestione dei servizi di trasporto pubblico locale, di gestione dei rifiuti urbani, di distribuzione del gas e dell'energia elettrica, nonché del servizio idrico integrato.
"Una legge - spiega il presidente della Regione Toscana Claudio Martini - che fissa alcuni principi rigorosi, come l'inalienabilità della proprietà pubblica delle reti, degli impianti e degli altri beni indispensabili all'espletamento dei servizi, ma anche la necessità di sostenere lo sviluppo di un sistema concorrenziale che possa offrire al cittadino servizi più efficienti e di qualità migliore.
Tra una privatizzazione senza regole e il mantenimento delle vecchie gestioni abbiamo scelto un'altra strada, quella che lascia alla pubblica amministrazione tutte le funzioni di programmazione, amministrazione e controllo, per affidare l'erogazione dei servizi a soggetti di natura imprenditoriale, in grado di assumersi il relativo rischio di impresa. E questo, incrementando notevolmente le possibilità di partecipazione e tutela dei consumatori". In particolare, per quanto riguarda il servizio idrico, uno dei capisaldi della legge è il riconoscimento dell'acqua come "bene comune essenziale alla vita", da tutelare con la massima attenzione e con la cultura del risparmio delle risorse, al fine di garantire il funzionamento degli ecosistemi e l'accesso generalizzato per il consumo umano: un principio che si concretizza nell'obbligo di presenza pubblica non inferiore al 51 per cento nelle società di gestione.
E' per questo che per l'acqua viene scartata la possibilità di scegliere il gestore tramite "gare di evidenza pubblica", la strada indicata in via generale per l'affidamento dei servizi.
Tra gli altri punti previsti nei 24 articoli del testo, l'introduzione di criteri di sostenibilità per il consumo delle risorse naturali necessarie per la produzione di servizi, con l'obbligo della certificazione ambientale; la competenza esclusiva degli Ato (Ambiti territoriali ottimali), qualora previsti dalle normative, in relazione all'affidamento delle gestioni; l'individuazione dei contenuti obbligatori dei contratti di servizio con cui i gestori, a fronte degli introiti delle tariffe, dovranno impegnarsi a precisi standard quantitativi, qualitativi ed ambientali; la tutela del personale dipendente, anche in caso di subentro di impresa; l'istituzione da parte del governo regionale di uno specifico Osservatorio dei servizi pubblici locali a rilevanza economica; vari strumenti per superare la frammentazione delle gestione e favorire il processo di aggregazione delle piccole e medie imprese.
"Con questa proposta di legge - spiega l'assessore Franci - il governo regionale ha individuato tutti gli strumenti essenziali per completare il processo di riforma ormai largamente avviato nel settore dei servizi pubblici locali dalla Regione Toscana, in largo anticipo rispetto ad altre regioni italiane, ponendo le condizioni per l'erogazione di servizi sempre migliori".
La giunta intende proseguire il confronto con tutte le realtà sociali, culturali ed economiche su tutte le tematiche legate all'affidamento e alla gestione dei servizi pubblici.
Questa è la situazione relativa alle attuali gestioni dei servizi pubblici oggetto della proposta di legge regionale.
Servizio idrico integrato
Da anni la Toscana è suddivisa in sei Ambiti territoriali ottimali, cinque dei quali dispongono già di un gestore unico di ambito, mentre per il sesto (Toscana Nord) è già avviata la procedura per la selezione del partner privato.
I cinque gestori di ambito - tutte spa - sono Nuove Acque per l'Alto Valdarno (300 mila abitanti serviti), Publiacqua per il Medio Valdarno (un milione e 200 mila abitanti), Acque spa per il Basso Valdarno (770 mila), Asa spa per Toscana Costa (356 mila) Fiora spa per l'Ombrone (352 mila). I rapporti contrattuali tra gestori e Autorità di Ambito prevedono concessioni che per legge hanno una durata massima di 30 anni (in realtà variano tra i 20 e i 25 anni). Nell'ambito Toscana Nord operano ancora alcuni gestori pubblici, mentre il comune di Massa ha affidato uil servizio ad un privato.
Il sistema acquedottistico, ricordiamo, serve ormai oltre il 90 per cento della popolazione regionale, mentre la copertura del servizio fognario risulta inferiore (circa l'80 per cento). Quanto alla depurazione, non tenendo conto dell'agricoltura, a fronte di una necessità di 9,8 milioni di abitanti equivalenti, la capacità attuale è pari a 8,9 milioni.
Gas
La gestione del gas metano in Toscana è divisa tra operatori pubblici (aziende dei comuni) e operatori privati. In base al decreto letta tutti i gestori pubblici si sono trasformati in spa; Dal primo gennaio 2003 la vendita è libera: nessun gestore esistente, quindi, avrà più diritti esclusivi e dovrà competere con tutti gli altri.
Le aziende di proprietà pubblica - con un numero di abitanti serviti per ciascuna dai 421 mila di Consiag ai 16 mila di Sermas - coprono circa il 50 per cento della popolazione toscana. Si tratta di Consiag (Prato e area fiorentina), Asa (Livorno e costa), Ages (Pisa), Publienergia (Pistoia, Empoli), Intesa (Siena, Grosseto), Gesam (Lucca), Sea (Viareggio), Gea (Grosseto), Amag (Agliana, Quarrata, Montale), Sermas (Massarosa), Coingas (Arezzo). Le aziende private sono Fiorentina Gas (Firenze, area fiorentina, Val di Nievole, Garfagnana), Italgas (Piombino, costa meridionale), Camuzzi (Pontedera, Massa).
Rifiuti urbani
L'80 per cento dei toscani è servito da aziende pubbliche.
Gli operatori privati detengono contratti di appalto del servizio di raccolta e spazzamento in alcuni comuni. Negli ultimi anni le società pubbliche hanno ceduto pacchetti azionari ad aziende private (Sistema Ambiente, Aer), mentre altre società sono nate con la presenza di soci privati (Sienambiente, Rea, Geofo, Safi). La normativa regionale prevede la costituzione di comunità di Ambito con l'affidamento del servizio ad uno o più gestori. Ad oggi però solo la comunità di Ambito di Siena ha provveduto all'affidamento per una durata di 20 anni.
Gli altri gestori operano nel quadro di affidamenti delle amministrazioni comunali. In tutto sono 25, con quote di abitanti serviti che vanno dai 500 mila del Quadrifoglio alle 30 mila di Severa, in Garfagnana.
Trasporto locale
Il sistema del trasporto pubblico locale è prossimo ad una svolta con l'imminente definizione dei bandi per le linee urbane ed extraurbane della regione. Lunedì prossimo, infatti, Regione e Province si incontreranno per un confronto finale sulle gare che avranno per oggetto circa 116 milioni di chilometri percorsi ogni anno da circa 3 mila autobus.
Gli assegnatari saranno pochissimi: attualmente i contratti di servizio, assegnati linea per linea, sono 173. I futuri bandi, invece, avranno un'estensione provinciale.
Energia
A seguito delle direttive dell'Unione europea in Italia ha preso avvio il processo di liberalizzazione della fornitura del servizio. La proposta di legge approvata dalla giunta non prevede comunque disposizioni per questo settore. I suoi principi generali saranno sviluppati nell'ambito di uno specifico intervento normativo, con una legge di riordino complessivo.