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La situazione del turismo all'Isola d'Elba con i primi critici risultati del 2003 e le prospettive
Il piano del Parco va raccordato ai piani strutturali

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 ottobre 2003 23:13

FIRENZE- La Regione ritiene indispensabile che l’iter di definizione e di approvazione del piano del Parco dell’Arcipelago Toscano venga portato a termine parallelamente al processo di integrazione e raccordo tra i piani strutturali dell’Isola d’Elba con una proficua ed attenta partecipazione di tutti gli enti interessati. E' quanto afferma l’assessore all’ambiente Tommaso Franci in una lettera inviata oggi al presidente della Comunità del Parco dell’Arcipelago Toscano Giovanni Ageno.

“Questa - spiega Franci - è un’esigenza imprescindibile per impostare su basi certe una reale tutela delle risorse ambientali elbane ed un reale sviluppo sostenibile di tutta l’isola e dell’Arcipelago. Un impegno che richiede il coinvolgimento di tutti i componenti della Comunità del Parco”. Il piano del Parco dell’Arcipelago Toscano, attualmente in fase di definizione, deve affrontare le problematiche presenti su tutta l’isola d’Elba con un approccio rivolto alla tutela delle risorse ambientali presenti sul territorio in un quadro integrato con gli strumenti di governo del territorio di competenza dei Comuni.


“Dopo l’intesa recentemente raggiunta tra Regione, Provincia e Comuni per giungere ad un completo raccordo tra tutti i piani strutturali dei Comuni dell’Elba con un approccio allargato a tutta l’isola al fine di affrontare con efficacia i problemi connessi all’utilizzo delle risorse ed agli aspetti di carattere ambientale – ha proseguito l’assessore - il piano del Parco assume una funzione centrale in questa fase così importante per il futuro assetto dell’isola”.

Siamo ad Ottobre.

I tempi sono maturi per una prima valutazione della stagione turistica 2003 all’Isola d’Elba e per riprendere con forza il “discorso” sulle cose da fare per il miglioramento della situazione.
I primi dati e le informazioni avute nei contatti con gli addetti ai lavori indicano che la tendenza negativa continua. Negli ultimi due anni è iniziata la fase critica del turismo elbano che continua ad influire negativamente sull’economia dell’isola. Nel 2003 le presenze mensili e annuali di turisti sull’Isola d’Elba sono in diminuzione e soprattutto si è abbreviata la permanenza individuale.

Il fatturato delle aziende e gli incassi delle attività e dei servizi turistici seguono lo stesso trend negativo. Conseguentemente la crisi del turismo elbano, che dapprima era limitata, si sta appesantendo nell’area socio-economica con riflessi negativi sulle singole famiglie oltre che sulle imprese. Negozi ed aziende svendono o chiudono con fallimenti mentre le famiglie cominciano a “tirare la cinghia” limitando i consumi e soddisfacendo appena le esigenze primarie. La situazione varia da Comune a Comune, da settore a settore, da azienda ad azienda.

In particolare, a Campo nell’Elba, il trend negativo è stato contenuto nei suoi aspetti generali con alcune punte positive in determinate settori, aree ed imprese. I meriti principali sono, soprattutto, della creatività di taluni imprenditori e dell’inizio di nuovi rapporti con i mercati del nord dell'Europa (Olanda).
Si è pervenuti a questa situazione critica dopo anni di disattenzioni e mancanza di presa di coscienza dei problemi esistenti. In pratica si è andato avanti sulla base di quello che stato fatto negli anni ’60 e/o facilitati da eventi casuali.

Vi sono state iniziative, indubbiamente positive ma spesso disarticolate, prese con carenza di analisi di mercato qualificate e di attente valutazioni. L’APT come pure taluni Comuni e la Provincia si sono impegnate, in particolar modo, negli ultimi mesi dell’anno passato. Importante è stata l’iniziativa mediatica dell’APT con la diffusione sulle televisioni locali e nazionali delle immagini promozionali riguardanti l’Isola d’Elba. La Provincia si è mossa tempestivamente per risanare e ripristinare il territorio elbano a seguito delle emergenze create dalla drammatica alluvione del settembre 2002.

Inoltre, nel 2003, vi è stato lo stanziamento, a favore della Toscana - 20 milioni di Euro - e messi a disposizione della Regione, per i danni causati in tutto il territorio regionale ed in particolare per gli eventi calamitosi all’Elba dell’anno precedente. Sono già stati approvati, da parte dei Comuni elbani interessati, la maggior parte dei piani preliminari e indette le gare di appalto per i lavori riguardanti la sicurezza dei bacini e dei corsi d’acqua. L’emergenza è stata seguita con attenzione e con grande tempestività di interventi
Per le attività di normale gestione c’è stato il basso profilo anche se taluni Comuni si sono mossi positivamente soprattutto dando valore aggiunto al proprio territorio.

C’è stata mancanza di progettualità globale con interventi, talvolta, motivati da interessi di parte.
Tralasciando il dettaglio delle iniziative che, per quanto limitate, hanno prodotto risultati positivi a favore dell’Elba nel suo insieme, in questi ultimi anni di vita elbana si possono individuare taluni elementi basilari che hanno causato l’attuale problematica situazione, quali:
- assenza di un Progetto Totale per l’Elba basato su un Modello di Turismo avente una strategia generale comune e integrata a specifiche strategie territoriali o di settore;
- carenza di Piani integrati e di programmi coordinati completi di definizione delle risorse necessarie per il raggiungimento di obiettivi generali e particolari;
- assenza di iniziative coordinate a livello territoriale
- carenze nel monitoraggio con le dovute azioni correttive.
Sicuramente approfondendo l’esame si potranno individuare altre criticità, sia generali che particolari.

E’ di questi giorni l’intervento della Regione Toscana che ha rilevato disarticolazioni e carenze di coordinamento nell’elaborazione di Piani Strutturali elbani.
Molto di questo è dipeso e dipende da chi amministra o ha il controllo dell’Elba, ed in particolare dalle aziende, dalle organizzazioni sindacali, dalle associazioni e dalle istituzioni locali. Anche i cittadini elbani hanno le oro responsabilità per la loro disaffezione al bene comune “Elba” e le loro attenzioni per le specificità locali.

Il valore delle diversità deve dare arricchimento socio-culturale ed economico e non deve essere motivo di attriti e perfino di forti contrasti.
Altre considerazioni dovrebbero essere fatte per la Comunità Montana e per il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. La loro vita continua fra alti bassi e forti perplessità degli elbani.
A parte questi elementi di tipo generale, che riguardano sostanzialmente il macrosistema Elba, vi sono anche altri fattori non-elbani che hanno influito, in questi ultimi tempi, sulla situazione.

Con particolare attenzione vanno visti i flussi turistici di lingua tedesca e statunitensi. Da evidenziare sono:
- le difficoltà economiche dell’Europa e soprattutto della Germania che generano soprattutto una minor presenza in Italia di turisti di lingua tedesca con una riduzione della loro spesa;
- la “pacificazione” dei territori della ex-Jugoslavia che comporta la deviazione dei flussi turistici dall’Italia alla costa est del Mare Adriatico;
- le criticità degli USA e principalmente le difficoltà della sicurezza legate al terrorismo, riducono il flusso di turisti americani nel mondo ed anche verso l’Italia.
Una valutazione immediata della situazione nel suo insieme, anche se approssimativa, evidenzia che molto deve essere fatto principalmente da chi è interessato al bene dell’Elba con effetti a breve termine ed a medio-lungo termine.
Indubbiamente, per potersi muovere con efficienza nella qualità, sono necessari taluni elementi vitali tra i quali la presa di coscienza della situazione con il trend negativo.

Poi è necessaria l'individuazione del “Modello Elba” per il turismo affrontando i vari aspetti risolutivi con obiettività e distaccato interesse, pur rispettando le diverse realtà elbane. Passo successivo è la definizione di un Progetto Generale articolati in Sottoprogetti con una strategia unica, programmi settoriali armonizzati ed interventi coordinati. Il tutto con riferimento principale all’economia e allo sviluppo come pure alle attività e servizi, tenendo sempre presente la qualità della vita.

A completamento, dovrà quindi essere sviluppato e realizzato un Sistema di Qualità per l’Elba con riferimento ad ambiente e servizi.
Sicuramente la linea risolutiva esposta comporta forti difficoltà e tempi lunghi. Quindi …cosa si può fare, praticamente ed efficacemente, per l’Elba? Come ci si deve muovere per migliorare la situazione tenendo presenti le urgenze e cercare di invertire il trend negativo?
Gli strumenti e i mezzi finanziari che la Comunità Europea e lo Stato assieme agli Enti territoriali mettono a disposizione per portare avanti le iniziative necessarie e realizzare i progetti definiti, per quanto talvolta siano limitati, sono di grande importanza e spesso essenziali.
Il loro apporto è utile sia per gli interventi di normale amministrazione che in quelli straordinari.
Le iniziative potranno essere prese, a secondo delle competenze o degli interessi, da cittadini (singoli o in gruppo) come pure da aziende.

Grande rilievo assumono soprattutto i Comuni, il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e la Comunità Montana, che, avendo una visione più generale e completa ed agendo per il bene pubblico con specifico riferimento ai cittadini e al territorio, possono impegnarsi per iniziative meglio coordinate ed efficienti. Le prospettive a breve termine, permanendo la situazione attuale, non sono certamente positive. E’ necessario, perciò, attivarsi con urgenza per effettuare interventi significativi, fra i quali:
a. Miglioramento delle ricerche di mercato e/o effettuazione di nuove
b. Miglioramento dell’utilizzo delle moderne tecnologie e metodologie per la comunicazione e pubblicità come pure per la promozione e vendita dei servizi.
c. Istituzione di Agenzie Tecnico-Finanziarie, sia private che pubbliche, per l’esame di Progetti e agevolare gli investimenti.
d. Miglioramento dell’immagine dell’Elba con la sua diffusione su tutto il territorio nazionale e all’estero.
e. Miglioramento dell’aeroporto con i relativi servizi (allungamento pista, qualificazione delle linee e del trasporto aereo, ambiente più qualificato, ecc)
f. Miglioramento di porti con i relativi servizi e/o realizzazione di nuovi.
g. Miglioramento delle strutture ricettive con i relativi servizi con affiancamento di altre strutture di tipo congressuale, sportivo e di intrattenimento.
h. Offerte vantaggiose per i turisti, soprattutto in bassa stagione, con abbattimento del costo e la creazione di pacchetti tutto compreso.
i. Allungamento della stagione fino ad almeno 8 mesi di buona presenza turistica.
j. Miglioramento dell’educazione professionale del personale d'uffici pubblici ed aziende private che hanno rapporto con gli utenti (cittadini e turisti) o clienti.
k. Miglioramento del controllo del territorio per prevenire incendi, alluvioni, mareggiate, ecc
l. Valorizzazione degli elementi caratteristici dell’Elba nei singoli comuni (Ambiente con Piazze, Strade, Palazzi, Campagne, ecc) come pure delle tipiche attività tradizionali (Agricoltura, Pesca, Artigianato, ecc).
m. Miglioramento delle Manifestazioni ed Eventi di intrattenimento, sportivi e culturali e/o la realizzazione di nuovi
L’inverno è vicino e rimane poco tempo per poter incidere positivamente sulle prospettive dell’Isola d’Elba cominciando dal prossimo anno.

E’ necessario porre maggiore attenzione ai problemi generali e dedicare più risorse per un’ effettivo miglioramento dell’isola. Inoltre si comincino a mettere da parte i punti di vista personali e ridurre gli antagonismi. I pionieri del turismo elbano hanno fatto molto negli anni ’60 ed hanno lasciato grandi responsabilità nelle mani dei figli e dei nipoti. Poco è stato fatto e talvolta neanche tanto bene. L’Isola d’Elba ha ancora tante ricchezze e grandi capacità. Il suo valore non è ancora entrato al meglio nel circuito turistico della globalizzazione in atto.

Le grandi opportunità di miglioramento sono dietro l’angolo e vanno colte senza indugi. E’ bene che i Comuni, la Comunità Montana, Il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, assieme all’ APT, prendano coscienza di tutto questo. Si attivino con un impegno coordinato . L’Elba non può attendere! Sta terminando il periodo delle vacche grasse. Deve iniziare il “rinnovamento”, con attiva partecipazione di tutti ed una forte motivazione ad ogni livello, prima che sia troppo tardi. Solo con questo risveglio gli orizzonti potranno essere più ampi e le prospettive diventare più rosee.
Raffaele Sandolo

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