Non ha parlato solo di mobilità il sindaco Leonardo Domenici, intervenendo stamani al convegno organizzato dal gruppo Ds in Palazzo Vecchio all'auditorium del consiglio regionale. Al centro del suo intervento, oltre alle politiche della sosta, anche un preciso ragionamento sulla candidatura a sindaco ed un richiamo alle forze della coalizione di centro sinistra. Dopo aver esordito sottolineando il ruolo delle forze politiche, che hanno "funzione essenziale nei confronti degli esecutivi" soprattutto nell'elaborare, avanzare e discutere proposte, Domenici ha ribadito che la città "è ormai già entrata in una fase di profondo cambiamento, che è importante comunicare e discutere con i cittadini.
O facciamo uno sforzo per far comprendere la densità del processo che abbiamo avviato, o rischiamo di non farlo capire e di non avere il necessario contributo critico anche per adeguare e per correggere quel che non va". "A volte si ha l'idea che l'amministrare sia un procedimento semplice e lineare - ha detto ancora Domenici - in cui si stabilisce un programma, si fanno gli atti amministrativi per renderlo operativo e poi si applica. Non è così. Quando si fanno delle scelte, queste hanno bisogno di misurarsi con la realtà concreta: perché per quanto sforzi si facciano, solo la messa in pratica ci dice realmente quali siano gli effetti di quelle scelte.
Proprio per questo non riesco a comprendere lo stupore di oggi - ha continuato il sindaco riferendosi alla sua decisione di sospendere i parcheggi "a fascia rossa" - Quando si valuta che gli effetti di certe decisioni non risultano corrispondenti alle aspettative, è giusto rivederle. Questo fa parte della logica del processo amministrativo e democratico. Naturalmente - ha precisato il primo cittadino - questo non mette in discussione i principi di fondo e la filosofia che è alla base delle nostre scelte; al contrario, serve a valutare in modo più organico come tradurre in atti concreti quei principi, adattandoli alla realtà.
Anche con qualche necessaria forzatura: perché viviamo nelle nostre città una sorta di 'schizofrenia sociale', dove tutti si lamentano per il traffico e l'inquinamento, e allo stesso tempo continuano ad usare l'auto, occupandola da soli. Abbiamo a che fare con importanti problemi infrastrutturali, e allo stesso tempo con modelli e stili di vita che si contraddicono con le nostre esigenze e aspirazioni". Domenici ha poi affrontato più direttamente il problema della sosta. "Si tratta di una questione fondamentale - ha detto - Qui si deve partire da un principio di fondo: non possiamo continuare ad acquistare sempre più auto, senza porsi il problema dell'uso del suolo pubblico.
Perché anche quando arriveremo ad avere mezzi non più inquinanti, ci sarà il problema della loro quantità. E quindi della regolamentazione. L'uso dello spazio pubblico non può essere concepito assolutamente gratuito, quando comincia a scarseggiare: questo è un principio indiscutibile, economico. Certo, dobbiamo adattarlo alle diverse situazioni all'interno della città, dove ci sono aree diverse con caratteristiche ed esigenze diverse. Dobbiamo anche pensare alla regolamentazione delle tariffe e alla loro possibile gradualità: e questo va visto di volta in volta".
Qui il sindaco è passato brevemente a parlare di responsabilità: "Non capisco perché in questi casi si deve dar luogo a problemi legati all'affannosa ricerca di capri espiatori - ha sottolineato, citando anche un famoso romanzo di Daniel Pennac, dove si raccontava di un ufficio 'capri espiatori' con tanto di responsabile - Se qui c'è un 'capro espiatorio', quello è il sindaco, quello sono io - ha precisato - Ma ringrazio comunque l'assessore alla mobilità Vincenzo Bugliani, che si è dimostrato ancora una volta un galantuomo e a cui ribadisco la mia fiducia".
"In Comune abbiamo bravi tecnici - ha aggiunto Domenici - e credo che un bravo tecnico debba porsi il problema delle conseguenze delle scelte tecniche che si prendono. Credo in questo senso che sarebbe meglio se tutti si sentissero corresponsabili di tali scelte". Conclusa la parte di intervento dedicato alla mobilità, il sindaco Domenici ha poi affrontato un tema squisitamente politico, legato alla sua candidatura a sindaco. "Apprezzo molto che in tanti, politici e no, a cominciare da esponenti del mio partito, sia in privato che in pubblico parlino della mia prossima candidatura e la diano per scontata.
Ma siccome io non ho aspirazioni napoleoniche e non voglio certo incoronarmi da solo, credo che sia venuto il momento che ci si esprima chiaramente su questo punto. E ciò riguarda in primo luogo la coalizione di forze politiche che mi sostenne nel '99 e che sostiene oggi questa amministrazione. Questo è un punto politico importante. Se si ritiene che questo processo debba continuare ad andare avanti, questo aspetto va chiarito. Non solo a livello politico, ma anche rispetto alle altre forze della coalizione.
Se non c'è chiarezza e grado di responsabilità, si dà per scontato quello che contato non è. E in questa situazione ognuno si sente in diritto di pensare ai propri interessi, al proprio orticello, ai propri consensi, senza che così si crei quell'effetto squadra indispensabile per vincere e per governare". "Partiti, associazioni, gruppi, movimenti che si riconoscono in questo progetto devono dirlo e devono esprimere la propria posizione - ha sottolineato Domenici - Devono comprendere che si deve lavorare come squadra: e non ognuno per sé e Dio per tutti.
Neppure si può pensare che ci sia una disponibilità infinita da parte mia, senza una comune chiarezza di intenti. Ma io ho fiducia nel fatto che questa chiarezza si ritroverà, che si possa andare avanti con la nostra esperienza di governo e darle nuovo impulso. Non dobbiamo seguire la logica corporativizzante che attraversa la società di oggi, ma dobbiamo avere la capacità di vedere come si porta avanti il nostro progetto politico". "Non penso solo alle prossime elezioni amministrative - ha concluso il sindaco - ma anche agli altri importanti appuntamenti che ci aspettano; la nostra prospettiva non deve finire al maggio 2004, ma andare avanti.
Con un obiettivo preciso: dare un nuovo governo al nostro paese".