FIRENZE- "Stamani ho incontrato l'assessore Bugliani per esaminare gli effetti degli ultimi provvedimenti sulla regolamentazione della sosta. Abbiamo deciso di sospendere la parte che istituisce i parcheggi cosiddetti a fascia rossa". Lo annuncia il sindaco Leonardo Domenici, dopo la riunione tenuta stamani in Palazzo Vecchio con il responsabile della Mobilità. "L'applicazione pratica di questo provvedimento - spiega il sindaco - ha causato una situazione confusa ed effetti indesiderati che non hanno consentito di realizzare gli scopi attesi: tutelare i residenti, favorire la rotazione della sosta, difendere la ztl ed in generale combattere il fenomeno del parcheggio selvaggio.
La giunta riesaminerà al più presto il provvedimento, adeguandolo agli obiettivi generali di regolamentazione della sosta".
Le multe fatte nella giornata di oggi nei parcheggi a "fascia rossa" saranno annullate. E' uno degli effetti dell'ordinanza sindacale che sospende provvisoriamente il provvedimento istitutivo dei parcheggi "a fascia rossa" a partire da oggi, 10 ottobre 2003, fino a nuova disposizione. Firenze Parcheggi, incaricata dell'esecuzione della stessa ordinanza, comunica anche che chi nella giornata di oggi ha pagato il parcheggio per lasciare l'auto negli spazi a fascia rossa sarà rimborsato, esibendo il tagliando.
Inoltre, i tecnici addetti ai parcometri stanno provvedendo a spengere tutti gli apparecchi queste zone. Si tratta di una situazione transitoria che durerà pochi giorni, fino a quando la giunta comunale riesaminerà il provvedimento sospeso, adeguandolo agli obiettivi generali di regolamentazione della sosta: tutela dei residenti, favorire la rotazione, difendere la ztl, evitare la sosta selvaggia. Naturalmente, in questo periodo transitorio nei parcheggi "a fascia rossa" non saranno fatte multe.
Ricordiamo che i posti nei parcheggi "a fascia rossa" sono circa il 10 per cento di quelli complessivi nelle 12 zcs (le zone a sosta controllata) istituite in città.
«Alla fine anche la giunta ha capito che questo provvedimento non era legittimo perché non previsto dal codice della strada. E' stata una vittoria di tutta la Casa delle Libertà». E' quanto ha dichiarato la vicecacpogrupoo di Forza Italia Bianca Maria Giocoli a proposito della decisione di sospendere il provvedimento dei parcheggi a "fascia rossa".
«Con questo provvedimento - ha aggiunto la Giocoli - si penalizzavano sia i residenti, costretti a pagare per sostare di giorno nei pressi delle proprie abitazioni, che i commercianti visto che nessun cittadino, con queste e tariffe, osava più lasciare l'auto in sosta nei pressi di centri commerciali naturali come quello di via Gioberti». «Rimane il rincrescimento che questa amministrazione faccia le cose senza pensare alle conseguenze - ha proseguito l'esponente del centrodestra - senza documentarsi su codici e leggi e senza prima consultare i ministeri competenti.
E chi pagherà i costi di questa frettolosa e inopportuna campagna per disegnare sulle nostre strade le "palle rosse"? Ora sarebbe opportuno che i costi di questo provvedimento fossero sostenuti direttamente da coloro che l'hanno promosso e non dai cittadini sulle cui spalle ricadono sempre le scelte azzardate di questa giunta. Sarebbe bene che il sindaco e l'assessore Bugliani, secchio e pennello in mano, ridipingessero personalmente gli spazi sosta. Dopo il fiasco di ieri sull' azienda che dovrà gestire il parco delle Cascine oggi c'è stato l'ennesimo flop.
A quando un ripensamento sul telepass?».
«Alla fine ha vinto il buon senso: il sindaco ha capito che la nostra campagna aveva il sostegno della stragrande maggioranza dei cittadini». Così il consigliere di Forza Italia Massimo Pieri e il capogruppo di Azione per Firenze Gabriele Toccafondi hanno commentato la decisione di sospendere i parcheggi a "fascia rosa".
«3000 firme raccolte in poche settimane - hanno aggiunto i due esponenti del centro destra che su tale questione avevano promosso una petizione - era il segnale che questo provvedimento stava per scatenare la rabbia dell'intera città.
E così il sindaco ha capito che le nostre critiche erano molto ragionevoli».
«Resta il fatto - hanno concluso Pieri e Toccafondi - che questa amministrazione è riuscita, in pochi mesi, a non centrare l'obiettivo per ben due volte: prima con il provvedimento per tutelare le chiese, ora con i parcheggi a "fascia rossa". Decisamente troppo per chi si candida a governare ancora questa città».
«Sono soddisfatto della decisione presa da sindaco in merito ai parcheggi a "fascia rossa". Non è la prima volta che l'amministrazione è costretta ad imbarazzanti dietro front su provvedimenti che l'UDC e il resto del centrodestra avevano ampiamente denunciato».
E' quanto ha dichiarato il capogruppo dell'UDC Federico Tondi. «Questa è una vittoria per la Casa delle Libertà - ha aggiunto Tondi - sempre più proiettata come forza di governo in città a fronte della incapacità amministrativa della sinistra. A questo punto mi aspetto che il sindaco mandi via i responsabili di questo clamoroso fiasco che, come ha detto lo stesso Domenici, "ha causato una situazione confusa ed effetti indesiderati che non hanno consentito di realizzare gli scopi attesi"».
«Il deciso "testacoda" effettuato dall'amministrazione di centrosinistra sui parcheggi a "fascia rossa" pone inquietanti dubbi sulle responsabilità tecniche della direzione mobilità, della Firenze parcheggi e dei vertici della polizia municipale. Ora mi piacerebbe sapere cosa farà l'amministrazione nei confronti di chi ha subito, in questi mesi, tale provvedimento». Questo il giudizio della consigliera di Alleanza Nazionale Gaia Checcucci a proposito della decisione di sospendere i parcheggi a "fascia rossa".
«Nel prendere questa decisione - ha aggiunto la Checcucci - lo stesso sindaco evidenzia come "l'applicazione pratica di questo provvedimento ha causato una situazione confusa ed effetti indesiderati". I ripetuti appelli rivolti al Comune per rivedere una decisione illegittima, perché non consentita dal codice della strada, hanno finalmente sortito il loro effetto». «Il punto centrale e incontestabile - ha proseguito l'esponente di Alleanza Nazionale - è che questi parcheggi non sono previsti dal codice della strada e dalle altre leggi dello Stato, la cui interpretazione non può essere lasciata ad una discrezionalità.
Una discrezionalità che nel caso dei parcheggi a "fascia rosa" si è trasformata in fantascienza».
«La nostra battaglia, che ha trovato il suo apice nell'interrogazione parlamentare dell'onorevole Migliori - ha concluso la Checcucci - ha contribuito a ripristinare le legalità ed ha permesso di stoppare la "persecuzione" nei confronti dei fiorentini che l'amministrazione comunale e Firenze parcheggi avevano intrapreso».
Un passo avanti di straordinario rilievo nella battaglia per il miglioramento della qualità dell'aria nelle aree urbane della Toscana.
E' questo il significato dell'accordo di programma che, firmato oggi pomeriggio a Palazzo Bastogi a conclusione di un ampio lavoro preparatorio, prevede importanti misure di risanamento, in particolare per quanto riguarda la riduzione delle emissioni di PM10 derivanti da veicoli e motoveicoli mediante il progressivo rinnovo dei segmenti più inquinanti del parco, anche tramite iniziative di incentivazione e finanziamento.
A sottoscriverlo, oltre alla Regione, l'Urpt (l'Unione delle province toscane), le dieci province, l'Anci Toscana (l'Associazione dei comuni italiani) e 16 comuni (gli otto dell'area "omogenea" fiorentina - Firenze, Bagno a Ripoli, Calenzano, Campi Bisenzio, Lastra a Signa, Signa, Scandicci, Sesto Fiorentino, più Grosseto, Livorno, Lucca, Pisa, Pistoia, Prato, Cascina, Montelupo Fiorentino, Santa Croce sull'Arno).
"Un accordo - commenta Franci - che segna il passaggio da una logica emergenziale ad una logica di intervento strutturale preventivo.
E' un atto di grande importanza, che dimostra una forte coesione tra la Regione e gli enti locali e un alto livello di maturità istituzionale. Tutto questo ci consente di impostare una strategia comune molto impegnativa".
"E' un passo importante nella giusta direzione - spiega Piero Manconi, responsabile della commissione ambiente dell'Urpt e assessore all'ambiente della provincia di Lucca - con la consapevolezza che per migliorare l'aria delle aree urbane sono necessari interventi strutturali che incidano sul modello attuale di mobilità basato sul mezzo privato per gli spostamenti".
"Questo accordo - ricorda invece Lica Bussotti, responsabile ambiente dell'Anci e assessore all'ambiente del Comune di Livorno - è la manifestazione di una volontà comune di combattere le polveri fini strutturalmente, e non con interventi congiunturali. E' c'è un importante elemento di discontinuità rispetto al passato. Non si tratta di un provvedimento solo 'punitivo', ma anche incentivante, grazie alle risorse importanti destinate dalla Regione per il rinnovo dei mezzi, a cui i Comuni partecipano con una quota del 20 per cento".
Il provvedimento si concentra sull'obiettivo della riduzione della fonte principale di inquinamento urbano, ovvero il traffico veicolare. Sono però individuati anche altri interventi, per esempio per la la riduzione delle emissioni provenienti dagli impianti di riscaldamento domestico.
Sono previsti sia l’adozione di provvedimenti di limitazione alla circolazione graduali e progressivi (fino al divieto di circolazione totale) per i mezzi maggiormente inquinanti, sia incentivi per il rinnovo del parco veicolare e motoveicolare.
I Comuni destinatari degli interventi sono quelli in cui, in base alle rilevazioni delle concentrazioni medie annuali di polveri fini effettuate tra il 2000 e il 2002 (e confermate dai dati raccolti fino al 31 agosto 2003), si è registrato un superamento dei valori limite previsti dalle direttive comunitarie per il 2005. Sulla base dell’accordo in esame, a partire dal prossimo 12 novembre, è prevista la limitazione progressiva alla circolazione dei veicoli non catalitici e dei diesel immatricolati prima del 1993, compresi i veicoli leggeri a benzina o diesel adibiti al trasporto merci (con capacità di carico inferiore o uguale a 35 quintali e immatricolati prima del 1994), e dei motocicli e ciclomotori a due tempi non omologati ai sensi della direttiva 97/24/CE.
I provvedimenti si articoleranno in fasi successive di limitazione della circolazione fino al divieto totale a partire dal primo gennaio 2006. I Comuni si impegnano a rinnovare il parco autobus delle aziende di trasporto pubblico locale ed extraurbano (usufruendo dei finanziamenti regionali previsti a tale scopo) e a prendere accordi con associazioni e cooperative di taxisti per incentivare la progressiva sostituzione dei veicoli con altri a più basso inquinamento. Verrà inoltre dato maggiore impulso alla mobilità ciclistica attraverso l’ampliamento della rete ciclabile.